Claudio Valigi, ex calciatore della Roma campione d’Italia nella stagione 1982/1983/, è stato intervistato da “Bar Forza Lupi”, trasmissione in onda su Centro Suono Sport. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:
Svilar ha regalato la qualificazione alla Roma in Europa League.
“Sì, quando si arriva ai calci di rigori, il portiere diventa veramente determinante. La differenza la fanno soprattutto i portieri ed è stato bravissimo. Ha dimostrato anche in altre partite di essere un portiere di valore, è cresciuto tantissimo. È un portiere di grande affidabilità, De Rossi allenandolo tutti sa quale sia il suo potenziale”.
Il cambio in panchina Mourinho-De Rossi ha fatto discutere.
“Quello che conta è fare bene, De Rossi ha appena iniziato la carriera da allenatore e questa nuova avventura della Roma. Lui è un’istituzione insieme a Totti e tutti coloro che hanno portato questa maglia per tutta la carriera. Ha dimostrato di avere un impatto subito importante e di proporre un calcio interessante, poi occorrerà del tempo. Per queste prime gare, si sono viste cose molto positive e molto utili per far crescere la squadra dal punto di vista del gioco e poi ha recuperato diversi elementi, ha ridato ai calciatori una consapevolezza che c’era un po’ meno”.
È mancata la voglia ad alcuni giocatori nel mettersi a disposizione di Mourinho?
“Queste dinamiche accadono sempre negli spogliatoi, so quanto sia difficile. Mourinho ha fatto tantissimo per questa squadra e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, poi bisogna capire cosa sia venuto meno. È vero che ha fatto due finali europee, una vinta e l’altra sappiamo come sia andata, però bisogna valutare il percorso totale. È molto più difficile ripetersi, è normale che le difficoltà possano capitare, poi Mourinho è una figura di grande personalità, è un grande leader, ha trascinato il pubblico giallorosso e poi ha questo grande ascendente e capacità di relazionarsi. Bisogna però capire cosa sia successo durante il percorso, dal punto di vista del gioco la squadra ha tribolato abbastanza, alcuni giocatori si erano un po’ spenti. La situazione non era più fluida”.
Baldanzi?
“Ha fatto molto bene nell’Empoli, sono contento che la Roma abbia individuato un giocatore con il suo potenziale, i giocatori di talento facciamo di talento a farli giocare in Italia. È un ragazzo di grande prospettiva, ha bisogno di fare il suo corso e avere il suo spazio. L’esperienza si fa solo giocando, se il giocatore ha caratteristiche simili si deve avere il coraggio di farlo giocare il più possibile, il talento non ha età”.
Come valuti l’evoluzione di Paredes?
“Il primo Paredes ha fatto cose importanti, da lì è partita la sua carriera. De Rossi lo conosce benissimo, ci ha anche giocato insieme e sa che tipo di valore possa avere, sa come gestirlo anche caratterialmente. Con De Rossi la squadra ha un piano di gioco completamente diverso, penso che non ci sia bisogno di ricordare come Mourinho metteva in campo la squadra. De Rossi sta cercando di imporre le proprie idee e di fare la partita, un giocatore come Paredes si trova al fulcro del gioco e in questo contesto c’è molto più possesso palla e voglia di fare la partita. In tutto ciò, Paredes può esaltare le sue qualità e penso che questo discorso possa valere per tanti giocatori che sono stati riportati in una posizione più favorevole come Pellegrini ed El Shaarawy, sono messi nelle condizioni di esaltarsi di più dal punto di vista individuale”.