Ecco tutte le interviste dei protagonisti del trionfo della Roma Primavera, Campione d’Italia 2015/16:
Alberto De Rossi a Roma TV: “Carattere infinito? Queste due partite ce le ricorderemo a lungo, almeno per quanto mi riguarda sono state particolari, l’ultimo scudetto che abbiamo vinto nel 2011 fu intenso, pareggiammo a 4 secondi dalla fine e vincemmo ai supplementari. Sono partita tirate, contro squadre forti. Questa sera i ragazzi, e non solo stasera, sono stati sereni, arrabbiati su certe cose, hanno commesso errori ma si sono rialzati, va sottolineata una prova di carattere e freddezza, sono ragazzi di 18 anni, ci hanno regalato una grande gioia. Cosa ho pensato al rigore di Marchizza? Che non sbagliava da non so quanto tempo… abbiamo sfatato anche questo tabù, lo ripetiamo spesso, anche se parecchi non sono d’accordo, noi li proviamo sempre durante la settimana, almeno 2-3 volte a settimana. Il calcio di rigore in allenamento non potrà mai avere il pathos di quello battuto in una finale, però è anche vero che, come al solito, pensiamo che il gesto tecnico vada sempre allenato. Sempre l’ultimo il più bello? Ci tenevo molto a questo, perché la società Roma, il settore giovanile merita. Sappiamo che è il settore giovanile per antonomasia, però ogni tanto bisogna vincere anche sul campo, era da un po’ che non vincevamo, l’anno scorso ci siamo andati vicini. Non è il nostro primo obiettivo, che resta quello di formare i ragazzi, ma ogni tanto bisogna vincere. I complimenti di Baldissoni? Lo ringrazio. Mi fa piacere, è il mio obiettivo, è il mio modo di stare qua. Non è che non ho obiettivi, gli obiettivi personali li lascio da parte, sono orientato a mettermi a disposizione della società e la società vuole che tiriamo fuori qualche ragazzo, lo fa per piacere e per dovere, tirare fuori un ragazzo dal settore giovanile, oltre al risparmio economico, dà un senso di appartenenza. Anche se non torneranno a Roma, abbiamo fatto un lavoro anche sociale. Dediche speciali? Tante, tantissime persone. Però sottolineerei Nura, perché è stato un ragazzo molto sfortunato, l’ho sentito ieri e l’altro ieri. Mi fa tenerezza, quando la sfortuna si accanisce mi ha colpito. Non ha niente di grave, ma un giocatore così, in rampa di lancio, che da novembre in poi ha avuto di tutto, merita la dedica“.
Marchizza a Roma TV: “Bella emozione, è il secondo scudetto, un’emozione fantastica, la provi rare volte, era il nostro sogno, non potevamo farcelo sfuggire. Sempre convinto di vincere? Sensazioni difficili da spiegare, quando conosci i compagni e lavori sodo e vedi i loro occhi che sputano sangue capisci che è l’anno giusto. Carattere intramontabile? È sempre stata la nostra forza, non so che squadra riesce a rialzarsi e ad avere la forza di riprendere una partita che sembrava non dalla nostra parte. Problemi fisici nei supplementari? C’eravamo andati anche nella gara precedente, non conta più la giocata ma quanto sei unito e quanto hai forza di lottare per la maglia. Il rigore? Ero anche un po’ stanco, ho il mio modo di calciare, ho cercato di guardare fino all’ultimo, avevo paura di tirare centrale e ho chiuso troppo. È l’ultimo dei miei pensieri, abbiamo vinto lo stesso, lavoro tanto e ci sta che uno lo sbagli. Primo pensiero? La famiglia, che mi segue ovunque. La mia ragazza, il primo pensiero sono stati loro, mi seguono sempre e fanno tanti sacrifici, lo scudetto va a loro. Cosa succede nello spogliatoio? Meglio che non lo dica (ride, ndr)”
Crisanto a Roma TV: “Protagonista? Abbiamo fatto una partita devastante, siamo stati sempre molto ficcanti, complimenti alla Juventus, anche loro hanno fatto una bella partita, ma la vittoria è meritata. I rigori? Che paura, eh? Quando ho visto sbagliare Riccardo.. (ride, ndr). Era l’anno nostro, così è stato. La parata più difficile? La prima, davvero ho dato tutto quello che avevo nelle gambe, ci sono arrivato, menomale. Dediche? A tutta la mia famiglia, noi diciamo di fare sacrifici, ma in primis li fanno loro. Tutte le trasferte, i biglietti del treno… sicuramente a loro, poi alla squadra, siamo un gruppo fantastico. Due scudetti in quattro anni? Due vinti e uno perso. Penso sia l’ennesima dimostrazione che la società ha investito bene, sei arrivato sempre in fondo, siamo contentissimi“.
Elio Capradossi a Sky Sport: “Anno molto difficile, sono stati 6-7 mesi abbastanza duri, sia per me che per Ponce, grazie alla società e allo staff che ci hanno fatto tornare più forti di prima. Un aggettivo? Nel gruppo ci sono personalità diverse, è un gruppo unito che ha fatto un percorso da vari anni e che finalmente ha conquistato questa coppa. Arturo Calabresi è un grandissimo amico, ho vissuto tante esperienze con lui, mi fa un immenso piacere questo messaggio, penso che organizzeremo qualcosa, una cena con tutti gli ex compagni, con la coppa, ci hanno aiutato a vincerla nel nostro percorso di crescita“.
Di Livio a Sky Sport: “Due anni fa valutammo l’opportunità di giocare trequartista, mi sono trovato bene, il mister ha avuto ragione. Mi piace anche giocare esterno. Cosa mi hanno detto al gol sbagliato? L’errore è stato abbastanza grosso, sarebbe stato il gol della coppa. Mi hanno detto di non mollare e di continuare a giocare, avremmo portato a casa la coppa. Quanto penso alla nazionale? È il sogno di qualsiasi giovane, per me Daniele è un esempio, è uno dei principali leader della AS Roma, lo ammiro da quando gioco nei Pulcini, da più o meno 11 anni, è una grandissima persona e lo sanno tutti“.