Ai microfoni di Bar Forza Lupi, trasmissione in onda su Centro Suono Sport, ha parlato Sandro Tovalieri:
Bodø/Glimt-Roma?
“Penso che dopo aver perso 6-1 contro una squadra, un po’ di angoscia ce l’ho se scendo in campo. La Roma ha fatto una partita discreta, un gran gol con Pellegrini e una bella occasione con Abraham. La ripresa non mi è piaciuta, avremmo potuto sfruttare le ripartenze ma ci siamo abbassati troppo. Il Bodø/Glimt è una buona squadra pur avendo perso alcuni elementi, la Roma ha perso anche per errori individuali”.
Quanto ha influito il campo sintetico?
“Giocare su un campo sintetico è diverso rispetto a un campo in erba, però oggi c’è la fortuna che ci si può allenare in campi sintetici, poi è chiaro che la Roma ne soffra maggiormente. È stata una partita gestita in un modo, per due episodi negativi ce la siamo compromessa. L’anno scorso una sconfitta per 2-1 era quasi accettabile, quest’anno non c’è più la regola dei gol in trasferta quindi te la devi giocare. La Roma, però, avrà con sé 60.000 persone”.
Zalewski?
“Bisogna dare merito a Mourinho di aver lanciato alcuni giocatori, lo ha buttato dentro anche in momenti di difficoltà. Mourinho ha dimostrato di crederci, Zalewski deve restare con i piedi per terra perché questi giovani rischiano di montarsi la testa. Fortunatamente, con Mourinho questo problema non c’è. Mourinho 3-4 mesi fa si era lamentato della coperta corta, sicuro in estate bisogna comprare qualcuno d’importante perché si gioca ogni tre giorni e non è facile, ci possono essere dei cali anche da parte dei calciatori. Giovedì avrei messo El Shaarawy al posto di Vina, se giochi poco puoi avere problemi come Shomurodov”.
Roma-Bodø/Glimt?
“La Roma farà più di 130.000 spettatori tra Salernitana e Bodø/Glimt penso che questo possa incidere positivamente”.
Perché questo affetto da parte dei tifosi romanisti?
“L’affetto non è mai mancato, poi hanno sposato al 100% il progetto di Mourinho, siamo tutti rimasti affascinati dallo Special One, siamo fiduciosi che possa costruire qualcosa d’importante, anche quando ha perso qualche partita di troppo. Il progetto lascia ben sperare, poi contano i risultati ovviamente e anche i campioni”.
A che punto è la fase di crescita di Pellegrini?
“Sta crescendo anno dopo anno, si sente un leader della squadra ed è innamorato di questi colori. Sta facendo delle prestazioni importanti, ha passato dei periodi bui anche per gli infortuni. Sarà un punto fermo della Roma del futuro, sono contento perché lo conosco ed è sempre stato con la testa sulle spalle”.
Abraham?
“È una scoperta piacevole, ha avuto delle difficoltà all’inizio ma ci sta quando cambi ambiente e soprattutto per un attaccante perché se non fai gol è tutto più difficile. Ha dei limiti ancora, però inizia a vedere la porta un po’ meglio rispetto all’inizio quando prendeva tutti pali. I due gol nel derby lo hanno sbloccato definitivamente, speriamo possa restare”.