Totti:”Smetto a Giugno? Dovrei.. So già che farò. Spalletti? Allenatore giusto, anche se non mi fa giocare..”

0
169

Questa sera il numero 10 della Roma Francesco Totti è stato il protagonista de “L’intervista“,il programma diretto da Maurizio Costanzo su Canale 5. Il Capitano romanista ha parlato a ruota libera di passato, presente e futuro, senza tralasciare il campo e la vita privata. Queste le sue parole:

Viene mostrato un filmato della storia con Ilary Blasi
(Totti si emoziona, ndr)

Hai dribblato tanti difensori, ma con lei hai avuto qualche prolema in più?
“Inizialmente si perchè lei eta fidanzata e viveva tra Roma e Milano quando faceva la Letterina e quindi non avevo la possobilità di conoscerla a 360 gradi. Mi ha colpito subito lo sguardo, il modo.”

È stato un colpo di fulmine?
“Si, per me si per lei no. Posso dire che in questo momento, oltre ai miei figli, è la persona più importante che ho vicino, mi dà stabilità e serenità.”

Pare che ti sei presentato al volante di una Ferrari al primo appuntamento e ad Ilary non piacque e non ci fu nemmeno un bacio quella sera…
“Questo fatto non è vero. E’ successo che il giorno prima mi si ruppe la macchina. Avevo una Mercedes ML, che portai dal meccanico. Avevo una Smart, che prese mia madre nel pomeriggio, mi rimase solo la Ferrari, ho detto “Mo che faccio?”. Non potevo andare da lei con il Ferrari. Le ho scritto “Ho un piccolo problema, ho solo la Ferrari è un problema venirti a prendere con quella?”. Lei ha detto di no. Nessuno sapeva dei nostri incontri, siamo andati al cinema e a cena, ma l’ho baciata quella sera.”

Tu eri già innamorato?
“Io il primo giorno che l’ho vista ho detto che era la donna della mia vita. Era una sensazione, a pelle, se punto una cosa cerco di arrivare fino in fondo.”

Le hai dedicato una maglia…
“E’ unica in tutto. Non voglio fare lo smielato, sono 15 anni che sono sposato. 12 di matrimonio più altri di fidanzamento. Mi dà stabilità.”

Come immagini la tua vecchiaia con Ilary?
“Diventeremo campioni di Burraco sicuro. Andremo a fare i tornei in tutti quanti gli ospizi. Giochiamo già spesso. Smetteremo entrambi il lavoro e staremo sempre insieme.”

Filmato della sua carriera calcistica: Il selfie con la Curva?
“E’ stata una cosa differente e particolare, nessuno se lo sarebbe aspettato, neanche io.”

Cosa facevi da ragazzo?
“Dalle 2 alle 4 c’era lo studio dopo la scuola. Io studiavo sempre fuori dal balcone, ero al primo piano. Appena sentivo il rumore del pallone scendevo e giocavo fino alle 7-8. Chi c’era c’era, sfidavo tutti. Era una mia passione, era il destino.”

Cosa avresti fatto senza fare il calciatore?
“L’ho sempre detto, avrei fatto il benzinaio. Mi piaceva l’odore della benzina e poi vedevo sempre i loro portafoglio pieno di soldi. Poi crescendo ho capito che non erano loro i soldi. E’ un lavoro come tutti gli altri.”

C’è un gol indimenticabile?
“Anche se è banale dirlo è quello dello scudetto. E’ un gol che speravo che facessi prima o poi in questi 25 anni di carriera. Fortunatamente ci sono riuscito sotto la curva. E’ un sogno che sono riuscito a realizzare. Ce ne sono altri abbastanza belli, ma quello è differente, ha un significato differente.”

Filmato della famiglia
“Sono le persone che mi hanno dato tutto in qualsiasi momento.”

E’ stata la festa del papà…
“E’ soprannominato lo Sceriffo. Perché qualsiasi cosa che gli chiedi lui riesce ad averla dopo due minuti.”

Tuo padre ha detto che tuo fratello era quello bravo dei due…
“Lui ha sempre detto, non so se lo diceva apposta o no. Riccardo era bravo, solo un po’ svogliato, senza la mia passione. Lui non segnava, io facevo tre gol, ma lui era più forte di me. Mi diceva che ero una pippa, facevo tre gol e mi diceva che ne dovevo fare sei. Sa che è una scemenza, lo fa per stimolarmi. E’ pure giusto che Riccardo si prenda gli encomi. Mio padre c’ha sto pensiero, sto chiodo fisso. Forse me lo dirà quando smetto: “Ti ho preso in giro per 25 anni”.

Sei stato un bravo figlio?
“Sì, mi hanno insegnato tanto. Educazione e rispetto. Anche a Riccardo. Non ci hanno fatto mai mancare niente.”

Hai un bel rapporto con tuo fratello?
“Ci vado molto d’accordo. Guai a chi lo tocca. Siamo una famiglia unita, solida, abbiamo sempre fatto quello che dovevamo fare. Viene anche in trasferta, non solo in casa, anche se non gioca. Gli dispiace che non mi vede giocare come giocavo 5 o 10 anni fa, ma mi segue lo stesso. A me dispiace non giocà, dispiace un po’ a tutti.”

Io me la prendo con Spalletti…
“Lei sì, io no. Sono sue scelte e le rispetto tutte.”

Caro Spalletti fatti un esame di coscienza…
“Non ci guarda lui.. (ride, ndr)”

Abitavi a Porta Metronia, che ricordo hai?
“Mi ricordo quando giravo col motorino, mio padre lo parcheggiava in garage e facevo i giri subito, glielo rubavo. E’ un’infanzia difficilmente dimenticabile. Purtroppo non ritornano quei tempi, ma ce li siamo goduti.”

Filmato dei figli
“Mi volete far piangere? Cristian gioca con il pulcini della Roma. Chanel vorrebbe fare tante cose sentendo lei, ma le piacerebbe più di tutti fare la veterinaria. E’ fissata con gli animali.”

Cristian è orgoglioso di avere un papà come te…
“E’ innamorato pazzamente di te. Mi scruta dalla mattina alla sera, dalla testa ai piedi. E’ incredibile. Lo stesso pensiero è il mio nei suoi confronti. Con ognuno di loro ho un amore diverso. Lui è il primo, Chanel è donna, già interagisce. Isabel mi ha levato la vita, ha chiuso il cerchio. E’ un amore in tutto, non perché è mia figlia.”

Quarto figlio?
“Tra poco penso che potremmo… Tocca fa il maschio, sennò Cristian ci rimane male. Ce lo ha chiesto lui un maschio.”

Che padre sarai con tua figlia? Quando ti porterà a casa il primo ragazzo…
“Sono abbastanza geloso, ma questa è la vita. Ci siamo passati noi e ci passeranno loro. La cosa che andrò a guardare in particolar modo è il ragazzo, ma non l’estetica, piuttosto la famiglia che ha dietro. Sicuramente sarò rompipalle, avranno un papà bravo che gli spiegherà tante cose.”

Racconti favole? Come vi dividete i compiti in casa con Ilary?
“No, le favore più Ilary. Ognuno di loro ha uno sport diverso. Cristian va a calcio, Chanel va a danza. Io porto lui e Ilary porta lei. Fanno i compiti dopo che tornano. Sulle materie come matematica aiuto io, su quelle in inglese ci pensa Ilary. Loro vanno a scuola inglese.”

Hai parlato di Ilary con una grande dolcezza…
“Lei ha sempre voluto tanti bambini, ma quando ha avuto Cristian non eravamo pronti a fare i genitori veramente, genitori a tutto tondo. Mano a mano che passava il tempo siamo riusciti a capire le vie giuste.”

Se Chanel e Isabel si fidanzano con un tifoso della Lazio?
“Il problema è loro, mica mio. L’importante è che le trattano bene, il resto passa in secondo piano.”

Farti entrare a cinque minuti dalla fine per me è una stronzata
“Evidentemente servivo per cinque minuti in quella partita. Ma non perché è Spalletti o Totti, ma un giocatore non ti può risolvere la partita in cinque minuti.”

Lui perché non guarda la tv? Non ce l’ha?
“Ce l’ha la tv, ma forse non guarderà il programma. Ma tanto lo verrà a sapere, l’importante è che io non abbia detto a lei di dire così (ride, ndr).”

Continuerai ad occuparti di calcio e della Roma?
“Dovrei…”

Hai mai pensato di mollare il calcio?
“No, mai. C’è stato un momento in cui stavo pensando di andare via da Roma, direzione Madrid. C’è mancato pochissimo. Non potevo andare in un’altra squadra in Italia, per rispetto della gente e dei tifosi.”

Sapevi dell’intervista di Ilary alla Gazzetta?
“No, l’ho saputo la sera prima che uscisse. L’aveva fatta dieci giorni prima. Lei rideva a cena quella sera. Le dicevo “Che te ridi?”. E mi ha detto che aveva detto che Spalletti era un piccolo uomo. Lì per lì pensavo che scherzasse.”

È vero che Spalletti ha detto “Se Totti non rinnova me ne vado”…
“Si lo ha sempre detto. Ma io gli chiedo “Vuoi che firmo e poi non gioco, che firmo a fa”. Ma è così per scherzare. E’ un allenatore fortissimo, spero che la Roma lo possa tenere, è l’allenatore del futuro, può far vincere la Roma. Serve a questa città, conosce bene l’ambiente. Ormai io sto a fine carriera, lui deve pensare al futuro. Spero che possa rimanere veramente.”

Ti piacerebbe allenare la Roma?
“No, perché non farò mai l’allenatore. Non mi piace, sto uno contro trenta. I giocatori so una massa di paraculi e quando si mettono tutti insieme.”

Così peró giustifichi Spalletti?
“No non lo giustifico perchè lui ha fatto una scelta di vita. Lui è stato giocatore e ora allenatore, io non farei mai l’allenatore.”

Non ti piacerebbe vedere il modulo di gioco tuo riferito ad altri?
“C’ho pensato, ma i moduli so quelli. Io mi diverto a giocare, finché non mi passa la voglia di divertirmi mi dispiace smettere. Vado al campo e mi diverto. Mi diverto tutti i giorni. Solo al pensiero di andare nello spogliatoio e di giocare in campo mi fa divertire. E’ la mia vita. Se vado al campo scoglionato sono il primo ad alzare il braccio. Ancora mi diverto.”

Finché hai questa vocazione…
“Vediamo a fine anno cosa succederà. Mi scade il contratto da giocatore e dovrei smettere. Scade a giugno. Vuoi fa un appello a Pallotta? (ride, ndr). Io so già quello che voglio fare e che farò.”

Mi è piaciuta molto la tua partecipazione a Sanremo
“E’ stata una giornata particolare. Scendere per la prima volta le scalinate di Sanremo non era semplice. Solo chi le scende lo capisce.”

Ti piace fare la tv…
“Mi emoziono più che altro. Poi con alcune scene mi diverto.”

Non usi copione…
“E’ tutto istintivo. Improvviso sempre, è una cosa mia che ho sempre avuto, non so se è positiva o negativa.”

Quante volte vi hanno proposto un programma a te e Ilary insieme?
“Tante, soprattutto ora che sto smettendo di giocare. Io che dico? Ci penserò. Dipende anche da mia moglie. Per lei è il pane quotidiano, per me è un altro tipo di lavoro. Una cosa è farlo così una volta ogni tanto per divertimento. Non so se farlo giornalmente mi piacerà come lo faccio adesso.”

Ho rivisto con grande gioia Carletto Mazzone, per te è stato un secondo padre…
“Sì, io esordii in Serie A con Boskov e poi l’anno successivo venne Mazzone. Ho avuto la fortuna di conoscere una gran bella persona, un uomo vero. In quel periodo era veramente come un padre, levato mio padre Enzo. Sul lato calcistico era il top del top in quel momento. A quell’età è facile perdersi, mi ha gestito bene. E’ una persona vera, mi ha dato tutto e io in quel contesto ho cercato di dargli tutto, contraccambiando.”

La sera che la Roma vinse lo scudetto Capello mi chiamò…
“Lui è il numero uno degli allenatori a fare una squadra competitiva per vincere. E’ fortissimo.”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.