Totti saluta il calcio con gli occhi lucidi e la sua gente saluta il Calcio con fiumi di lacrime

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C’è voluta qualche ora per capire cosa fosse successo, per smaltire la delusione di non vederlo più con quella maglia, la sua, per asciugare le lacrime e per riordinare le idee. Era noto da tempo e tutti lo avevano annunciato, ci si doveva in qualche modo preparare al grande saluto, ma come si fa a comprendere che ciò che hai sempre visto, sognato, tifato, amato e acclamato ora non sarà più lì? Come si può accettare che la luce è stata spenta per sempre? Come si può capire che su quel rettangolo verde non ci sarà più quel numero 10 a disegnare traiettorie impensabili, a far diventare facile ciò che facile non è, a deliziare gli occhi e ad inventare magie?

La testa lo comprende, ogni cosa ha un suo inizio e una sua fine, ma il cuore no.

Come in una grande storia d’amore, esistono vari modi per dirsi Ciao, ma nessuno sarà indolore. Se la relazione è stata vera e importante, entrambi soffriranno e nulla e nessuno potrà farci niente. Solo il tempo potrà curare quella ferita, ma la cicatrice rimarrà a ricordo di un qualcosa di meraviglioso vissuto insieme, perché non si può smettere di credere nei sogni.

Non si può accettare infatti che da un giorno all’altro tutto sia finito, che la grande giostra chiuda per sempre i battenti e smetta di far divertire i bambini e gli adulti che in quei 90′ perdono ogni concezione del tempo. In fondo il calcio è proprio questo, far credere di essere ancora piccoli, perché come scriveva Antoine De Saint-Exupery nella dedica de Il piccolo principe:”Tutti i grandi uomini una volta erano bambini, ma solo pochi di essi lo ricordano.”

Il calcio dunque fa miracoli, unisce e divide, fa sentire fratello e amico colui che ti siede accanto e di cui neanche conosci il nome, ti fa abbracciare lo sconosciuto, ti fa innamorare di uno che è nato a migliaia di km di distanza da te e che non parla la tua lingua, ma che con un tiro, una scivolata o un gol, diventa subito il tuo idolo.

Tutto questo dunque può accadere con un calciatore qualsiasi che vestirà la tua maglia per qualche mese o anno, figuratevi cosa si può provare con lui che l’ha indossata e onorata per 25 anni, figuratevi cosa si può provare con Francesco Totti!

In molti non lo hanno mai conosciuto personalmente, non gli hanno mai stretto la mano, non lo hanno mai visto da vicino, non gli hanno mai parlato, eppure ieri c’era un mondo intero che piangeva per lui.

Tutti si sono sentiti persi e soli, chi allo stadio e chi davanti alla tv, in milioni dunque si sono fermati per non perdersi il momento che nessuno avrebbe mai voluto vivere.

Totti salutava il calcio con gli occhi lucidi e la sua gente salutava il Calcio con fiumi di lacrime.. Forse, l’unico modo per rendere omaggio alla sua storia, forse l’unico modo per dirsi Ciao!

Grazie Capitano!

Edoardo Albanese

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