Si svolgerà nella serata di domani 27 Settembre, la Premiere per l’uscita dell’autobiografia di Totti col titolo “Un Capitano”, nella splendida cornice del Colosseo. Per l’occasione stanotte, 12 librerie Mondadori selezionate faranno apertura straordinaria per vendere in anteprima le copie del libro. Il giornalista che ha aiutato Totti nella stesura, Paolo Condò, ha raccontato al Romanista alcuni momenti della genesi dell’opera:
“Ci conoscevamo abbastanza poco personalmente ma mi arrivava la sua maglia a Natale comunque: lo prendevo come un segno di stima. Nel 2017 ho aspettato la fine delle sue lunghissime vacanze. Dopo aver smesso infatti, si è riposato forse per la prima volta. E poi doveva decidere che fare, per il post-carriera. A ottobre mi ha invitato a casa sua, c’era anche Ilary. E abbiamo trovato l’accordo molto facilmente, perché avevamo la stessa idea su cosa fare: un romanzo verità, elegante. Era la sua unica condizione, e io ero perfettamente d’accordo: non mi interessava scrivere un libro con ‘Spalletti mi ha fatto questo, Capello mi ha fatto quest’altro’. Sarebbe stato come fare un torto alla sua carriera. Non dovevamo fare un elenco di partite, o di sassolini nella scarpa. Certo, qualche polemica c’è, ma non era questa la finalità del libro. Volevamo volare più alto, raccontare una traiettoria umana e sportiva unica al mondo. Sapevamo tutti che accettare di rimanere tutta la carriera in un solo club non gli avrebbe fatto vincere quanto avrebbe potuto. Che poi Totti ne ha alzati di trofei, tra Mondiale, Scudetto, e Coppe varie, ma la sua scelta di fedeltà lo ha reso una leggenda anche all’estero. In Italia è difficile trovare eguali, mi viene in mente forse solo Antognoni a Firenze. O Gigi Riva a Cagliari, ma bisogna tornare parecchio indietro nel tempo. Spalletti? Dopo l’infortunio del 2006, passò varie sere con lui in clinica, per disegnare insieme la Roma dell’anno successivo. Parlavano di tutto, fino alle 3 di notte, non voleva che Francesco cadesse in depressione. Proprio per questo è rimasto molto sorpreso di quello che è successo dopo, vista l’intesa che aveva con lui anni prima. C’è anche un capitolo su Cassano che Francesco lo considera il più forte con cui ha mai giocato, anche se per lui ha espresso solamente il 30% del suo potenziale.uscito subito dall’acqua. Totti ora può fare tutto. Anche se una figura del genere non è facile da maneggiare per nessuno. Per me non ha ancora preso una decisione definitiva, sta ancora studiando. Monchi di questi tempi non mi sembra molto popolare a Roma, ma mi ha raccontato che gli sta insegnando tanto. Anche se Totti è convinto di poter dare una mano. Che per lui sarebbe più facile riconoscere un talento”.
E’ indiscrezione di queste ore, sempre fonte Romanista, che Franco Baldini avrebbe dato le dimissioni dal Comunicato esecutivo della società, in vista di alcune anticipazioni del libro che vedrebbero in contrasto la sua permanenza con la presenza della figura di Totti. Attesa la risposta di Pallotta