Totti aggancia Pagliuca e mette nel mirino Zanetti e Maldini

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AS Roma French head coach Rudi Garcia (C) takes a picture of AS Roma midfielder and captain Francesco Totti (L) prior to a friendly football match between AS Roma and Fenerbahce, on August 19, 2014 at the Olympic stadium in Rome. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Da quel lontano 26 Settembre, giorno prima del suo compleanno, non è stato più visto sul terreno di gioco. Molti silenzi e pochissime parole, voci di addii e di ritiri; ma alla fine il Capitano ha fatto parlare il campo.

Dopo 105 giorni Totti, infatti, è tornato tra i 22 convocabili e appena ce ne è stato bisogno, Rudi Garcia lo ha fatto subentrare. Con questo scampolo di partita, circa 20′, la bandiera giallorossa, fa 592 in Serie A, salendo sul gradino più basso del podio per i giocatori più presenti del campionato italiano. Così l’eterno Francesco aggancia Pagliuca e mette nel mirino altre due leggende del calcio mondiale Zanetti e Maldini.

Come riporta il quotidiano Il Tempo infatti, il Capitano non avrebbe nessuna intenzione di lasciare il calcio giocato, almeno per altri due anni. Questo inoltre è quello che si è lasciato scappare il 10 giallorosso nel video-messaggio di auguri per Daniele Conti:” Ti stai invecchiando, ormai mi hai quasi ripreso. Ho saputo che stai facendo il corso per diventare allenatore. Tanto come tuo padre non ci diventi, perciò è tempo perso. E poi, se ci dovessi pensare io altri 2 anni li faccio, se vuoi farmi giocare vengo, altrimenti te la prendi in quel posto”. Con questa battuta termina l’augurio per il figlio di MaraZico.

Augurio che si fanno anche i tifosi della Roma e del calcio, perché nonostante l’età, Totti, continua ad incutere timore nell’avversario, come afferma Mihajlovic prima con un sorriso e poi seriamente:”L’ho visto un po’ invecchiato, ma ho avuto paura quando è entrato, perché è il giocatore italiano più forte degli ultimi 30 anni”.

Paura negli occhi dei rivali, ma anche rispetto come dimostra il gesto, riproposto nel filmato, dell’allenatore serbo nei confronti della storia della Roma e del Calcio.

 

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