Ancora poche ore e un ulteriore passo in avanti verso lo Stadio della Roma, sarà compiuto. Infatti scade alla mezzanotte di oggi, il termine a disposizione del Comune per dichiarare formalmente la mancanza del pubblico interesse del progetto. Qualora non dovesse arrivare alcuna comunicazione ufficiale, il silenzio varrà come assenso e finalmente potrà prendere il via la Conferenza di Servizi. 55.000 pagine da esaminare in 180 giorni.
Secondo quanto riportato da Il Tempo, gli uffici che prenderanno parte alla conferenza dei servizi, che si dovrebbe tenere presso Via Cristoforo Colombo, non dovrebbero essere più di 10 o 12.
Il Campidoglio sarà rappresentato da un solo componente che parlerà a nome di tutti i vari dipartimenti coinvolti (Ambiente, Sport, Urbanistica, Lavori Pubblici, Mobilità, Attività Produttive). Con ogni probabilità la scelta ricadrà sul direttore del Dipartimento Urbanistica Annamaria Graziano, che a sua volta nominerà l’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Direzione Trasformazione Urbana.
I 10-12 enti partecipanti dovrebbero essere questi: Atac, Ama, Acea, Terna, Enel, Autorità di Bacino del Tevere, Prefettura di Roma, Vigili del Fuoco e infine, la Soprintendenza per l’area archeologica di Roma. Da verificare la presenza della Presidenza del Consiglio e del Ministero per i Beni Culturali e del Genio Civile.
Aggiornamento: Lo stadio della Roma sembra sempre più indirizzato verso il lieto fine. Anche se sul tema è intervenuta l’Associazione per la difesa dei Consumatori (Codici), che, tramite un comunicato stampa avverte sui pericoli del progetto Tor di Valle. Questo il testo:
“Tutti evocano lo stadio e tutti si scordano di parlare dei grattacieli.
Il vero business perseguito è la realizzazione dei grattacieli concessa dal Comune al promotore al fine di poter finanziare le opere pubbliche, per oltre 300 milioni, ritenute necessarie dallo stesso Campidoglio per la funzionalità dello stadio.
Il solito comitato fece approvare dalla precedente Giunta una norma compensativa nel piano regolatore vigente che prevede che i 2/3 del valore economico di una variante urbanistica vadano a vantaggio del comune stesso. Detto così sembra una cosa positiva, in realtà in questo modo l’imprenditore di maggioranza nell’ operazione diventa il Comune, meglio le tasche dei cittadini, e non il promotore e i grattacieli sono il grande affare.
Gli interventi infrastrutturali che si prevedono comportano interventi decisivi e profondi nel tessuto urbano della città e non sempre negli interessi di questa.
CODICI chiede che i consumatori, baluardo della legalità, partecipino alla conferenza dei servizi sul nuovo Stadio della Roma. Si rendano pubblici e trasparenti i progetti”.