Sembra che prima di Natale, secondo il Corriere dello Sport, Pallotta rileverà la quota di Parnasi, il quale aveva deciso di uscire dal progetto stadio dopo le note vicende giudiziarie. Si dovrebbe chiudere tra 95 e 115 milioni. Eurnova ora è una scatola vuota, ha solo i terreni e il dossier stadio, ma è ancora il proponente ufficiale. Pallotta ha ormai l’ok del Comune e diventa più facile per lui avere il controllo dello stadio piuttosto che mettersi in affari con un nuovo socio. E anche per Parnasi è più vantaggioso cedere tutto l’incartamento a chi avrà la titolarità dell’impianto.
Nel frattempo l’Assessore allo Sport del Comune di Roma Frongia ha rilasciato alcune dichiarazioni a Centro Suono Sport sull’argomento stadio:
Le novità porteranno al rush finale?
“Sono settimane decisive. Il Comune ha sempre continuato a lavorare, proseguono gli incontri tra la macchina capitolina e i proponenti. Per noi è una fase importante”.
Cos’è cambiato nella visione dei 5Stelle nello stadio? Si parlava di pericolosità dell’area…
“Siamo stati contrari nel 2013-14 a un progetto non utile per la città e in alcuni casi più simile ad una speculazione edilizia. È cambiato il progetto: molto differente da quello di Marino-Caudo, con la Raggi in termini qualitativi e quantitativi è cambiato e per questo l’abbiamo sostenuto sia in Assemblea che come giunta. Noi siamo rimasti coerenti, sono cambiati gli altri ed è cambiato il progetto. Tra i vari punti che criticavamo del progetto c’era l’area, ma faceva parte di una valutazione complessiva e avevamo espresso delle criticità. Sono cambiati diversi aspetti, e visti gli atti è diventato accettabile”.
Non c’è più il rischio esondazione? Qual è stato il cambiamento sostanziale?
“Era stata fatta una valutazione complessiva con le carte che venivano date all’opposizione, poi è stato fatto un lavoro più approfondito una volta al governo. Per rispondere a questa domanda servirebbe l’assessore all’Urbanistica, c’è stata una conferenza dei servizi nella quale sono arrivate le risposte a domande così tecniche. Nel progetto che abbiamo fatto, non c’è questo rischio. Il primo interesse è quello della collettività, fare un’opera che la danneggi sarebbe un danno alla città e un clamoroso autogol”.
Desecretere il lavoro del Politecnico di Torino?
“Non so neanche se sia stato prodotto, ci sarà sicuramente una risposta. Non mi occupo degli atti amministrativi dello stadio”.
Campo Testaccio?
“Sono finite le operazioni di bonifica. È una bella notizia per il territorio, lavoriamo a un progetto transitorio e parliamo con diverse realtà interessate all’utilizzo in via definitiva, per il quale ci sarà poi un bando pubblico. Prossima settimana ci saranno novità”.