Spalletti:”Buona partita. Spina dorsale importante, da Fazio a Dzeko. Ma ora all’erta, che a Roma..”

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Un Luciano Spalletti raggiante si è presentato ai microfoni di SkySport dopo la straripante vittoria in Europa League contro il Villarreal. Queste le parole del tecnico giallorosso:

“Abbiamo giocato una buona partita e poi la qualità delle giocate ha fatto la differenza, siamo stati bravi a sfruttare le occasioni. Siamo stati un po’ contratti all’inizio, abbiamo questo rapporto con le partite in Europa, spero che il risultato ci dia la convinzione, abbiamo giocato anche per il terzo e il quarto gol. Dzeko? Lui è un ragazzo sensibile che ha un carattere particolare, se le sente addosso le responsabilità e quando le cose non sono andate con la Roma è stato il primo a starci male, ma quando ha cominciato a far vedere le sue qualità… il secondo gol è da attaccante maturo, deve solo trovare tranquillità e sarà fortissimo. Europa League più facile senza Ibrahimovic? L’essenziale è giocare il nostro calcio fatto di qualità e di individualità e cercare di fare la differenza. Quanto sono convinti i ragazzi? Si sta facendo dei passi in avanti, però dopo l’1-0 ci siamo abbassati e dato loro il pallino del gioco, la giocata l’abbiamo spesso persa e troppo velocemente, ancora c’è da lavorare e tutto è possibile, perché la squadra può difendere e ripartire, palleggiare sullo stretto, non rendiamo giocabili i palloni riconquistati, diventano sempre palloni di nessuno e quello più reattivo se lo porta a casa e questi sono numeri importanti perché ogni palla persa è un metro di fatica in più per la squadra. Perché i giocatori sono migliorati così tanto? Il lavoro è corretto, dentro la squadra è chiaro che se si riesce a essere più uniti nella fasi di gioco, si cresce nell’individualità e le giocate rendono la squadra più forte. La Roma aveva bisogno di avere un livello più importante di spina dorsale e sta crescendo, sta nascendo, da Fazio a Strootman, a Dzeko, si sta creando una spina dorsale. La squadra è cresciuto e questo è un vantaggio perché noi stanotte torniamo alle 5 di mattina e questi giocatori non possono recuperare e vi farò vedere domenica che chi non ha giocato oggi è forte altrettanto, si riesce a percepire che c’è un gruppo forte. Favoriti? Non ci siamo mai tirati indietro, ma se tu segui le conferenze stampa si dice che dobbiamo vincere il campionato per esempio… Al Napoli e allo Juventus dite le stesse cose, però poi bisogna direzionare le partite e prenderle in mano come abbiamo fatto noi, la Roma non era mai riuscita a fare 7 risultati positivi consecutivi in Europa, abbiamo fatto buone partite, non si riusciva a riconoscere la compattezza, l’insieme della squadra forte, si prende in incarico il tentativo di vincere qualsiasi partita, poi nell’arco dell’anno riuscire a mantenere un livello alto non è facile con tutte le partite ravvicinate. Roma ti trasferisce tanto ma se una cosa va storta vai in ansia e confusione, troppi anni è accaduto questo e dobbiamo stare all’erta”.

Spalletti in conferenza stampa

“Sul 2-0 siamo stati più cattivi e determinati, mettendo al sicuro il risultato. Fino al 2-0 si è combattuto in maniera forte, ci siamo fatti trovare pronti. Se mi sento di essere nella coppa sbagliata? Siamo andati fuori col Porto, sappiamo bene che sono cose che vanno lasciate indietro, ciò che è accaduto è tempo perso, in questo caso c’è da portarsi dietro il ricordo, per come è maturata. Stasera non abbiamo commesso errori, quel ricordo lì ci ha dato insegnamenti. Džeko? Un giocatore forte. Spero che si convinca di quelle che sono le sue potenzialità, che non si accontenti di aver fatto un gol. È il limite dell’accontentarsi che evidenzia la forza del calciatore, lui in questo deve essere ambizioso. Anche perché lui la lotta per la classifica marcatori deve farla con Higuain. Sa che ha nelle potenzialità di combattere con un bomber come Higuain. Non si deve accontentare. Quando arriva in fondo alla partita con due gol segnati e due gol sbagliati deve essere scontento per quelli che ha sbagliato. Emerson Palmieri? Lui calcia bene anche col destro, il sinistro è qualitativo, importante, ma calcia bene anche di destro. Quando l’ho messo a destra ha fatto vedere che può stare anche da quel lato. Sulle scelte dei cross per quella che è la sua qualità non ha fatto vedere tutto. Sul gol l’ha messa là, non c’è andata a caso. La crescita è stata tentare di difenderlo dalle mattonate che gli avete dato. L’avete preso a mattonate e ha fatto vedere la sua qualità, in lui ci si credeva poco giustamente, ha giocato poco. Se sbagli una partita, ed è facile sbagliarne una, è difficile riuscire a ritrovare qualità, si sa qual è il nostro ambiente, dà moltissimo e toglie moltissimo. Spero che abbia convinto un po’ tutti e che continui a far vedere la sua forza. Troppo facile per la Roma o Villarreal meno forte di quanto mi aspettavo? Dopo l’1-0 siamo stati costretti a stare schiacciati, sono giocatori che nello stretto hanno qualità. Poi ci siamo liberati, Edin ha fatto un bellissimo secondo gol, di personalità, da giocatore forte nella testa, che è più importante per lui. Ma dopo l’1-0 abbiamo perso troppi palloni, sono metri che costano fatica, quando gli altri tentano di aggredirti è lì che bisogna fare quei 3 passaggi corti di qualità che creano l’apertura per la prateria. Abbiamo sofferto dopo l’1-0, poi si sono disuniti, hanno perso misure ed è stato più facile trovare quei gol. Quello che è fondamentale è che dopo il 2-0 abbiamo tentato di chiudere la partita, quella deve essere la mentalità”

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