Spalletti: “Potrei dire: visto che non ho vinto nulla facciamo 5 anni di contratto”

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A margine dell’ultima sfida dell’anno contro il Chievo, Luciano Spalletti ha parlato in conferenza Stampa. Come di consueto prende la parola il Mister: Nura e Lobont proseguono la riabilitazione. Per Florenzi, luned’ ha cominciato corsa lineare, siamo a sette settimane quindi nei tempi previsti. Nelle prossime settimane aumenterà i carichi di lavoro e si valuteranno le risposte, perché questo può essere aumentabile o meno, dipende il ginocchio come risponde. Paredes corre da 2-3 giorni, ogni volta che esce gli dà fastidio la caviglia, oggi riproviamo però è difficile che sia a disposizione. Manolas ha un infortunio muscolare alla coscia destra, poi ci sono Francesco, Radja e Daniele, che sono da valutare”

Come ha reagito il gruppo dopo la sconfitta?: “Il grupo ha reagito benissimo, sono sconfitte che fanno male ma poi va fatta un’analisi obiettiva. Non dobbiamo buttar via tutto perchè abbiamo 3 punti in più di distacco dalla Juventus. L’autostima dei calciatori deve rimanere intatta perchè stanno lavorando in maniera corretta. Se uno vede l’allenamento di ieri si può vedere qual’è l’entusiasmo del gruppo e la voglia di rifarsi contro il Chievo.

Il Chievo in quanto a risultati sta vivendo un buon momento ed ha una posizione tranquilla. Domani che risposte si asetta dalla Roma?: “Prima di tutto mi fa piacere evidenziare il buon lavoro di Maran, lui è una persona di sostanza. È un allenatore da campo, di quelli veri, insegna. Molti giocatori intorno alla palla, squadra corta, fuorigioco alto, Pellissier, Meggiorini, Floro Flores, Inglese, ci sono attaccanti forti, c’è Birsa. Dobbiamo essere attenti sulle verticalizzazioni improvvise e a dar seguito in velocità all’azione, loro ti saltano addosso se fai un possesso con poca qualità. In quei 5 minuti che non bisogna buttare all’aria tutto c’è anche l’imposizione di vincere questa partita, che entra dentro un’analisi complessiva, che faremo quando mi chiederanno del contratto”.

Parliamo del contratto: “Le ho dette 20 giorni fa a un collega che ha riportato abbastanza bene. Ho detto le stesse cose che ho detto precedentemente, siete voi che gli avete dato un taglio diverso. Nel calcio usa così, ci sto a dover avere l’imposizione di vincere perché si ha a che fare con una buona squadra, però poi si fanno gli inventari, si arriva a un certo punto e si guarda se la squadra segue, è attenta ed è nelle condizioni di dare il giusto risultato per quella che è la forza di come è composta. Ad esempio, prendiamo ora: si arriva a dicembre e si analizzano i sei mesi o l’annata. In confronto alle migliori squadre europee, secondo me se si valutano le 36 partite, si ha 81 punti, si va a vedere che rispetto a Bayern, Tottenham, i due Manchester, Arsenal, Napoli, PSG, Atletico Madrid stiamo in media se non sopra. Ci sono presupposti per andare avanti, poi si rifanno analisi. Bisogna vincere questa partita col Chievo, o la mettete voi o la metto io, diventa fondamentale. Di conseguenza questa analisi va fatta in considerazione della partita, però siccome la conferenza stampa c’è ora, dico che bisogna fare i complimenti a questi ragazzi. Poi è chiaro che ci sono risultati che fanno male, ma in generale lavoriamo in modo corretto. Quando si arriva a fine anno bisogna fare l’inventario, si guarda quello che si è portato a casa, i presupposti di crescita. Qual è la cosa scandalosa? Altrimenti lo dico in un altro modo, visto che non ho vinto nulla facciamo 5 anni di contratto. Mi sembra più scorretto, io sono abituato a dover portare a casa un risultato, voi scrivendo dovete rincorrere un risultato o scrivete tanto per scrivere? Si va per partito preso o per  dare vantaggio ai propri interessi? Mi voglio augurare che non sia così”.

Mario Rui è pronto per esordire? Gerson può essere riproposto come centrocampista?: “Mario Rui non è pronto ancora per giocare. Sta lavorando bene per tornare il giocatore che conosciamo. Gerson è un calciatore un pò preso di mira che ha un quindicesimo di responsabilità. Non capisco che colpe ha Gerson, lui può giocare nel suo ruolo. Dagli allenamenti che ho è un centrocampista offensivo, anche se io l’ho messo anche come esterno. Mi aspettavo questa guerra se come nella scorsa settimana Alex Sandro fosse passato continuamente. Se non fosse stato ammonito e il risultato rimaneva sul pari l’avrei lasciato in campo. La colpa al massimo datela a me, non distruggetelo. Ci avevate già tentato con Emerson”.

I tifosi si sono soffermati sulle parole di Szczesny che ha affermato di essere più uomini e non ragazzini. In che senso a volte la squadra è fatta da ragazzini?: “In alcuni momenti abbiamo fatto vedere volti diversi della squadra. Nella partita di Cagliari siamo stati ragazzini, non dovevamo lasciare dei punti. Anche nella partita di Bergamo, visto ciò che abbiamo dimostrato un inversione di gioco e personalità come avevamo fatto vedere non abbiamo dato seguito. Non dobbiamo perdere punti domani sera, perdere con la Juventus ci può stare secondo come perdi. Abbiamo perso in una maniera degna. ABbiamo avuto una reazione, ci siamo anche sbilanciati. I ragazzini penso sia riferito a questi cali che ci sono stati. Bisogna fare risultati soprattutto con squadre inferiori al nostro potenziale e vincere qualche partita importante come abbiamo fatto”.

E’ vero che Perotti ed El Shaarawy hanno espresso perplessita di gioare a destra?: “”Sì, loro si trovano meglio dall’altra parte. Se glielo chiede, lo dicono anche a lei. Di solito si fa così per la palla imbucata, il gioco di Zeman ha insegnato questo. Io non sono molto d’accordo, ma c’è da fare opera di convinzione e farli trovare in situazioni diverse, di là non ci hanno mai giocato ma non è dipeso da questo. Dipende dal ruolo che ho, e dal fatto che avevo dei calciatori mezzi e mezzi che non avrebbero finito la partita, Bruno Peres era rischioso farlo giocare anche 15′, Salah non sarebbe durato. Dovevo far passare 30-40 minuti di partita con palla addosso e in questo Gerson è bravissimo, in futuro se impara a perdere qualche palla di meno può diventare uno dei due davanti alla difesa, l’abbiamo fatto anche con Pizarro. Ha meno attenzione, più responsabilità per la delicatezza del ruolo. È meno leggero per la perdita di palla davanti alla difesa o da trequartista”.

Si avvicina il mercato e circolano voci riguardo acquisti della Roma. Può dirci di cosa ha più bisogno?: “In centrocampo ci sembra che la coperta sia troppo corta: Noi nel tentare di fare l’inventario sentiremo anche i giocatori che magari vogliono andar via. Potrebbe diventare una gestione che crea problemi. Forse un centrocampista se capita giusto lo potremmo prendere, per il resto siamo abbastanza tranquilli. Non faremo scelte strane”.

Per sapere se Spalletti resta non dobbiamo aspettare la finale di europa League? “Dopo oggi non ne parlo più, a fine anno si guardano gli elementi che ci sono per continuare. Viene febbraio, viene marzo e si parla con la società, si guardano gli elementi per poter andare avanti. Ho firmato un contratto anche 10 anni fa, quando sono andato via lo avevo per altri due, sono arrivato sesto e sono dovuto andare via. Da parte vostra c’era la presa di coscienza che questa squadra potesse fare di più. Poi ho chiesto diverse volte allo Zenit, nessuno mi ha chiesto niente della Roma. Voi siete gli stessi, gli allenatori che sono stati qui vincono da altre parti e voi li massacrate. È segno che le cose si modificano. Si arriva vicino a quella data lì, si fanno le analisi corrette. Abbiamo determinato gli elementi per andare avanti o no? Chi è quello scomodo? Se non vinco è giusto far posto a un altro. Per scrivere avete obiettivi? Sono meno riconosciuti, voi siete sempre gli stessi”.

Tra lei e Sarri vedo molte similitudini vedo una differenza che non mi spiego. Sarri gioca sempre allo stesso modo, tu invece studi molto di più l’avversario e modifichi la squadre in base all’avversario. Perchè si può essere così simili ma con una differenza così grandi?: “Prima ero più con lui come scelte, ero più rigido. Questo lo puoi fare piano piano, quando hai costruito la squadra. Le caratteristiche dei giocatori diventano abbastanza importanti, ci sono giocatori che fanno meglio delle cose e peggio altre, c’è da convincerli. Lui è bravo, quando mi chiedono se Sarri ha detto bene quando parla di noi, io dico che quando parlano di Sarri penso al gioco del Napoli e lo apprezzo per il gioco. È il più bravo di tutti, è chiaro che quando è così limpido il segnale che vuoi mandare c’è la possibilità di riconoscere quello che fai, anche se la ripetitività e il farlo bene annullano prese di posizioni differenti al gioco che fai. Non c’è la perfezione completa, tenta di sfruttare un difetto. Lui mette tutto quando lavora con la sua squadra. Mi sono ammorbidito, sono andato a cambiare qualche situazione tattica, dettata anche dagli infortuni. Abbiamo cominciato con la difesa a quattro, poi ci si è messo anche il quinto. In difesa si sono quasi tutti infortunati, in base agli infortuni non ho doppioni classici. Nel mettere dentro altri giocatori ho modificato qualcosa. Penso che entrambe abbiano difficoltà, ma il gioco del Napoli è più definito. Il possesso palla metterà in difficoltà il Real Madrid, li costringerà a fare qualcosa a cui non sono abituati. Se non vinco niente, firmo per altri 5 anni”.

Dall’ultimo scudetto è arrivata seconda 8 volte, perchè non si vince da 15 anni? COsa manca?: siamo stati bravi ad arrivare secondi perchè le insidie sono tante. dovremmo fare qualcosa di più e tenere l’asta piu alta posibile. I Giocatori devono essere meno banali possibile devono accettare la considerazione dura del risultato che hai fatto. Manca la professionalità profonda da tutte le parti. L’educazione ad essere condizionato anche dalla professione che fai, poi arrivi in fondo e c’è qualcuno più bravi che ti sta davanti. E’ difficile quando sono così perfetti e così forti. Il lavoro della Roma è un lavoro molto dignitoso e questo si potrà sottolineare contro il Chievo”.

Lei vuole vincere a tutti i costi, tanto da lasciare s non si verificherà. Il secondo posto che stimolo rappresenta per lei? lei valuterà i risultati o il lavoro?: “Si valuta tutto, i risultati, la crescita o il peggioramento dei calciatori a disposizione. Si valuta la squadra come si relaziona con l’allenatore. Se c’è un obiettivo che tutti vogliono e tutti ci rendiamo conto di quello che è il lavoro. Si valutano tutte le strane scelte”.

El Shaarawy, non ha più reso come ad inizio stagione o lo scorso anno. Perchè? e poi Su Vermaelen se domani può giocare: “El Shaarawy ha avuto un problema all’adduttore, lo ha tenuto nascosto per farci vedere che c’era. È un ragazzo eccezionale, ha qualità assoluta, va sostenuto caratterialmente, ci sono delle cose che gli piace fare, delle piazzole che gli piacciono di più e di meno. Gli piace prendere il pallone esterno, se gli fai fare l’Insigne gli piace di meno. Lui la vuole sui piedi e passare con la sua tecnica. La squadra deve essere di là, se gliela butti addosso ti ritorna. Le considerazioni sono queste, deve migliorare come lotta, come qualità, finalizzazione, fa vedere le sue qualità rientrando col destro, col mancino meno. Chi ha qualità assoluta su tutto il piede, usa l’altro un po’ di meno. A destra dovrebbe andare più per il cross, se n’è cominciato a parlare ma bisogna metterla in pratica, avendo una prima punta forte fisicamente, bravo dentro l’area a prendere posizione, se la mettiamo col piede buono si crossa meglio, si ritorna un po’ indietro ma si può giocare sia sul taglio che sull’apertura. Se vai sul fondo il cross è a uscire, su cui il difensore è avvantaggiato. La palla verso la porta basta toccarla o sfiorarne la  traiettoria, il portiere viene disturbato e la palla va dentro la sola. Quando la palla è a uscire, i difensori che sono abituati fisicamente a toccarti, a disturbarti crea grossi problemi, perché va incocciata forte. Spesso se non sei pulito, se non sei da solo il difensore ti limita molto. Però Vermaelen può darsi che giochi”.

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