Spalletti: “Noi abbiamo il dovere di provarci, perchè ancora non c’è la matematica per il secondo posto. Per l’anno prossimo abbiamo già parlato, i discorsi vengono fatti da lunedì”

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13223596_10209433055289041_1817082599_oE’ andata in scena a Trigoria l’ultima conferenza stampa di stagione di mister Spalletti. Il tecnico ha risposto alle domande dei cronisti presenti, in particolare parlando del match di domani sera contro il Milan valevole per il secondo posto e l’accesso diretto in Champions.

Queste le sue parole. In basso L’AUDIO ripreso dal nostro inviato a Trigoria Edoardo Tomassi.

Bollettino medico: “Keita ha problemi alla caviglia sinistra e non recupererà. Vainqueur non recupererà per il problema alla coscia destra, così come Perotti per l’adduttore destro. Poi sono tutti disponibili”

Importanza dell’atteggiamento della Roma nonostante l’obbiettivo secondo posto sia complicato: “Noi abbiamo il dovere di provarci, perchè ancora non c’è la matematica per questa posizione. Qui sta il nostro lavoro, della società e del mister, di far mantenere quella solidità mentale di cui abbiamo parlato anche quando le cose potrebbero evidenziare che i giochi sono fatti. Sono convinto che i nostri calciatori faranno il loro dovere. E’ stato grandioso lavorare con loro in questo periodo, fin da subito ci hanno fatto vedere che volevano far qualcosa di diverso, e mi aspetto che lo facciano fino in fondo. Sono sicuro.”

Se con la bella rimonta fatta da quando è tornato in anchina ritiene che la Roma valga più del terzo posto: “Spargiamo i numeri per i vostri giornali, non li avevo mai sentiti dire. Spargiamoli perchè sono numeri che questi calciatori meritano perchè hanno fatto qualcosa di grandioso. Sono convinto che questa squadra ha potenzialità importanti. Noi abbiamo lavorato nella maniera giusta. Non so se valiamo più del terzo posto, bisogna essere realisti. Arriviamo terzi ma abbiamo fatto il massimo nell’arrivare nella massima posizione possibile. Non c’è da chiedere di più se questa fosse la classifica finale, la dobbiamo accettare mantenendo poi dei pensieri giusti e corretti nei confronti dei calciatori. non c’è da citare i due punti persi con il Bologna per evidenziare quello che hanno fatto, ma quei punti che hanno preso a squadre come l’Inter, il Sassuolo, il Napoli. Sono stati bravi, grandiosi.”

Sul’annata poco positiva del Milan: “A volte si sanno cose parziali anche della squadra che si allena, a volte non riusciamo ad arrivare in fondo a un’analisi corretta della nostra squadra, figuriamoci delle altre. La tua domanda se la fanno tutti. probabilmente questo gli determina una reazione, arrivando in fondo a questa stagione da dimenticare per loro debbono riuscire ad avere il colpo di coda e si debbono preparare bene a questa partita e alla posizione che hanno. Loro rischiano di non entrare nelle Coppe e questa partita sarà quindi difficilissima per noi. Se non riusciremo a mettere in campo le nostre qualità loro, per il lavoro di Brocchi, per quello che gli è stato detto in queste partite e per la realtà future per noi sarà una partita tosta.”

Sul perché Uçan non trovi spazio: “E’ vero, io pensavo che lei fosse venuta dalla Turchia per farci i complimenti invece… Salih è un ragazzo delizioso, una persona splendida e un grande professionista. un ragazzo pulito che viene a lavorare per sviluppare al massimo le sue potenzialità. ha tentato di farlo trovando anche altre persone che hanno la sua stessa intenzione e che hanno voluto determinare anche questo campionato come quelli precedenti. E’ il confronto con gli altri calciatori, lui è sicuramente bravo e avrà un futuro importante perchè ha qualità e creatività. ha genialità nel suo modo di stare in campo oltre a calciare bene la palla, fa gol. Forse dal punto di vista caratteriale e intensità devi migliorare. Lui aveva espresso le sue qualità per far vedere che in questa squadra ci poteva stare, ma gli altri sono stati più bravi e io a queste cose ci devo stare attento. Ho questa scomoda posizione, questo scomodo modo di dover scegliere e lasciare fuori qualcuno. Ho fatto questo senza trovargli grossi difetti, perchè lui in questa squadra ci poteva stare. Mi dispiace e lo ringrazio del contributo che ha dato sempre in allenamento, ha contribuito perché il livello fosse tale che la squadra mantenesse sempre una forza, una disponibilità alla lotta di primissima qualità per portare a casa i numeri.”

Sul futuro di DIgne e Szczesny: Questo discorso va messo nel discorso generale, per noi è troppo importante la gara di domani per una ricerca di continuità di crescita che abbiamo fatto evidenziare in questo girone di ritorno, una ricerca costante di professionalità. Fino a dopo questa partita non vado a parlare delle situazioni del prossimo campionato, perché le loro attenzioni devono essere rivolte in questa partita. Non devo mettere turbative, attenuanti e posizioni davanti al risultato della gara. Noi oggi ragioniamo nel modo corretto e parliamo di quello che sarà domani fino a domani sera. Compreso il ritorno, perché si ritorna tutti a Roma, non si rimane fuori a Milano“.

Sul gap sulla Juventus: Io mi sento ottimista per quello che ho visto di questa squadra, non faccio confronti con nessuno. Non penso che l’anno scorso sia stato fatto un cattivo lavoro, visto il risultato finale. Dico che questa squadra ha potenzialità importanti, ha fatto vedere di averle soprattutto nella testa. È in questa direzione che continua a spingere anche oggi. I confronti si vedono al momento che ci saranno, non si pianifica sulla carta, ma con il lavoro in campo di volta in volta, purtroppo gli scenari cambiano, dipende dagli avversari, i campionati non sono accostabili per forza delle squadre. Abbiamo fatto quel che dovevamo fare, per quello che ho visto questa squadra può confrontarsi con chiunque. Poi ci sono momenti e situazioni, ma possiamo confrontarci con tutti“.

Se domani con l’assenza di Perotti ci sarà la possibilità di vedere Dzeko dal primo minuto e se sia disposto ad aspettarlo ancora: Non essendoci Perotti ci sono 3-4 calciatori che hanno fatto vedere il loro contributo. Si sceglie uno di questi 3-4, soprattutto perché la squadra viene fatta secondo quanto espresso nella stagione. Per l’anno prossimo abbiamo già parlato, i discorsi vengono fatti da lunedì. Se vengo convocato per una conferenza stampa martedì o mercoledì si parla dell’anno prossimo“.

Notizie per il prossimo anno: Mettetevi nella mia posizione, in allenamento si parla per 2-3 minuti e si dicono cose in proiezione di portare a casa i tre punti, si pensa solo a quello. È una cosa scorretta parlare del futuro, io non l’accetterei e per lo meno è un deviare l’attenzione della squadra e anche mia. Pensiamo solo alla vittoria di domani“.

Sulla novità del modulo da gioco schierato recentemente, il 4-2-4, se verrà presentato anche la prossima stagione: Secondo me il discorso dovrebbe essere diverso. Non so se abbiamo giocato col 4-2-4, i moduli li fanno le caratteristiche dei singoli. Io penso che la mia squadra, per quanto mi riguarda, in funzione futura, per migliorare non avrà un modulo. O meglio, giocare più moduli senza accorgersene. È quello il passo in avanti che dà la società, ci sono quelle più e meno precise. Ma questa duttilità, questi giochi di posizione che non danno riferimento, che danno il concetto e la ricerca. Giocare in trequarti non significa far ricevere palla solo al trequartista oppure solo al terzino attaccando a sinistra. Non avere riferimenti ma avere equilibrio è un grande vantaggio. La Fiorentina e il Napoli sono questo tipo di squadre, l’Empoli l’anno scorso, Sarri è bravo a far diventare la squadra elastica. Per cui si va avanti su questa strada, secondo me è quella corretta. Meno rigidità ma ugualmente il disegno deve tornare, un ordine bisogna averlo“.

Un pensiero su Sampaoli: È a Roma? Non lo conosco, ho sentito parlare di lui, se ne parlano grossi club avrà qualità per insegnarci qualcosa come hanno fatto tutti gli allenatori che sono venuti qui. E noi lo guarderemo con attenzione, siamo contenti di imparare“.

Se giocare il playoff di Champions cambi tanto: Secondo me sì, ma a nostro vantaggio. Si incomincia subito con le partite vere, si ha un termometro della situazione reale, si vede con che testa si affrontano i periodi, e il nostro sarà un periodo lungo, ci vuole la stessa qualità di non arrotolarsi durante le giornate sull’erbetta del campo e si lavora sodo. È meglio che ci siano subito obiettivi tosti, si fa subito la sintesi”.

E le tournée estive: Quello delle tournée è un discorso corretto, i viaggi costano quanto un allenamento. Ci ho messo degli anni a capire che un viaggio grosso, valigie, alberghi, butta via energie quanto una partita. Creano difficoltà di fatica, nella testa, nell’organizzazione del giocatore. Bisogna riuscire a farlo funzionare e purtroppo bisogna tener di conto di alcuni passaggi quando una squadra si chiama Roma. Le tournée, il contribuire alla conoscenza del club è obbligatorio, un dettaglio sarebbe poter fare le amichevoli più vicine, così si usano tutti e 24 i giocatori. Bisogna trovare delle soluzioni, ma vanno fatte perché danno un contributo al mondo dello sport, al movimento, l’affetto, il sentimento del movimento che c’è verso questo sport. Dobbiamo contribuire a restituirgli qualcosa, altrimenti non saremmo noi. Se non ci fosse questa gente, non capisco quando i calciatori non si fermano a fermare gli autografi. Dobbiamo contribuire a far restare la passione, altrimenti non ci sarebbe la conoscenza di queste persone verso di noi. Se si facesse scherma, ci sarebbe meno attenzione. Per me è un piacere quando trovo persone al cancello, scendo dalla macchina. Noi dobbiamo dare qualcosa a questo movimento, quando ho trovato il bambino quando avevo la tuta dello Zenit e mi riconobbe come allenatore della Roma fui felice. Come si parlava della squadra invisibile, questi ragazzi hanno fatto qualcosa di grandioso, ma dietro c’è quest’altra gente che lavora dentro Trigoria, che fa i magazzinieri. Tutti hanno lavorato in modo corretto, hanno fatto trovare tutte le cose apposto e loro sono stati fondamentali o importanti per questo risultato finale. Decisivi per questo risultato finale“.

Aspetto che le è più piacuto e uno da migliorare al ritorno alla Roma: La cosa che mi è piaciuta l’ho detta, conoscendo questa squadra ho visto presupposti di crescita, rispetto dei ruoli, voglia di determinare. Quello è stato fin da subito l’atteggiamento che si è evidenziato entrando dentro lo spogliatoio. Poi si è visto, perché è attraverso questo. Quello che bisogna provare a fare è migliorarsi in tutte quelle cose che ci hanno accompagnato. C’è sempre la possibilità di fare un passettino in avanti, noi possiamo, con il nostro atteggiamento, cambiare la nostra vita e anche la vita degli altri. Per cui dobbiamo credere che ci possa essere sempre qualcosa di meglio da fare, non sarà facile ma l’intenzione deve essere quella. Andare a creare il presupposto di far vedere che le nostre qualità sono ancora più alte“.

 

QUESTO L’AUDIO INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA:

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