Spalletti: “Bisogna saper cambiare vestito. Vedo disponibilità e voglia di reazione da parte dei ragazzi”

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12583679_10208460935786661_1312185509_nSeconda conferenza stampa pre partita per Luciano Spalletti. Questa volta il match in questione è la delicata sfida contro la Juventus di domani sera a Torino.

Queste le parole del mister:

Spalletti prende inizialmente parola: “Volevo iniziare io questa conferenza, è stata la settimana del 25esimo anniversario della scomparsa del presidente Viola, volevo porgere il mio saluto alla famiglia. E allargare il saluto alla famiglia Sensi, ho ricevuto un messaggio dalla signora Maria e li saluto affettuosamente.”

Sui cambi in corsa durante il match contro il Verona: “Secondo me ora, in un calcio totale, la squadra deve essere pronta a cambiare atteggiamento in campo. Ci sono dei movimenti che diventano più facili, quello che effettivamente crea distacco è la difesa a 3, a 4 o a 5. L’altra settimana c’era poco tempo ma un’infarinatura è stata data, perché quelli bravi insegnano, Juve compresa, che bisogna saper cambiare anche vestito. In questa settimana ci abbiamo lavorato un po’ di più. La testa? La testa è la stessa. Vedo disponibilità e voglia di reazione da parte dei ragazzi. Contro il Verona doveva essere più una reazione nervosa e non siamo stati fortunati, ora diventa più una questione di metodi, obiettivi, e lavoro. Il secondo passaggio è più faticoso del primo.”

Sulla diversità di periodo tra Roma e Juve: “Loro sono stati bravi. Per quanto ci riguarda se noi abbiamo l’idea di poter vincere ci riusciremo. Altrimenti sarà il contrario. Il nostro approccio è lo stesso vogliamo andare a fare la partita e giocarcela contro una squadra che sta attraversando un grande momento. Stanno dimostrando di essere una grande società oltre che un’ottima squadra.”

Differenza quindi di mentalità: “Loro si sono contraddistinti per stile, per riuscire a trasferire quello che vuol dire mettersi addosso quei colori ed andare in giro con quel nome lì. E’ una cosa che dobbiamo saper fare. Ci stiamo lavorando, io vedo una crescita da parte dei ragazzi sulla serietà, sulla responsabilità, sul carattere che deve avere uno che frequenta lo spogliatoio di una squadra come la nostra, che porta in giro per il mondo la maglia con il nome di Roma”

Rifacendosi ad un Pjanic come Pizarro e Nainggolan come Perrotta, domanda sui movimenti di squadra: “Contro il Verona non siamo stati bravi. Quello che non doveva succedere era quello di prendere grandi ‘sciagattoni’, ovvero una cosa che va da una parte all’altra, mentre andava tenuta più sotto controllo. Abbiamo prestato il fianco al Verona per poterci fare gol. Nainggolan ha potenzialità di grande inserimento e grande recupero, ha la caratteristica di sapersi andare a ritagliare lo spazio in un vasto territorio. Va lasciato un po’ più libero di interpretare, però non si discosta molto dal suo ruolo. Ha fatto anche gol, un piccolo vantaggio dalla situazione l’ha preso. Si è trovato due o tre volte dentro l’area di rigore per finalizzare.”

Sul mercato, temi Gervinho ed El Shaarawy: “Nel mercato attuale bisognerà essere bravi a inserirsi nelle situazioni, visto che le grandi squadre non cedono i migliori. Ci stiamo muovendo sulle situazioni già avviate da Sabatini. Ho parlato con Gervinho, che è un po’ turbato da quelle che possono essere altre proposte. Lo riteniamo impontante per noi, per me però è altrettanto importante è che lui metta le sue qualità a disposizione della squadra. Se non è così si va oltre. El Shaarawy? Lo ricordo in maniera molto positiva. E’ un giocatore che ha tecnica, qualità, corsa e sa far gol. Poi si è un po’ perso, ho avuto la possibilità di parlarci e mi ha dato dei segnali positivi. Se vuole tornare nel giro della Nazionale deve far bene, non ha molte possibilità. Il periodo nero può capitare a tutti, in ogni professione.”

Sulle parole di Buffon che vede il match di domani come l’occasione giusta per far fuori la Roma dalla corsa scudetto: “Penso che abbia fatto un discorso intelligente e da campione, noi la pensiamo allo stesso modo. E’ l’occasione giusta per tornare in corsa per obiettivi importanti.”

Sulla particolare settimana vissuta da Castan: “Ci vuole assoluto rispetto per il calciatore e l’uomo Castan. Lui sta attraversando un momento difficile, lo dobbiamo lasciare tranquillo. Penso che avere una continuità nella situazione reale che gli può rifar prendere confidenza sia poi la medicina giusta per lui. O meglio, il decorso giusto. Valuteremo, parleremo con il giocatore, cercheremo di fare tutto il possibile per il suo meglio. In questo caso la Roma viene dopo, noi faremo quello che è giusto fare per l’uomo ed il calciatore Castan.”

Se la difesa a 3 proposta e che potrà proporre domani sia una scelta data dall’emergenza o una scelta definitiva: “Il fatto che lo scrivano tutti è perché l’ho provata in questa settimana. Ormai siamo controllati, non ci sono le sentinelle di una volta ma ci sono le immagini che raccontano e dicono la verità. La Roma già sapeva fare la difesa a 4, per cui abbiamo lavorato più sulla difesa a 3. Digne e Florenzi sono calciatori che se hai un difensore in più gli puoi concedere quei 10 metri di terreno, nell’altra maniera se esageri vai a scoprire un reparto. Specchio o non specchio, c’è il fatto che noi dobbiamo esser belli per rimanere sullo specchio, dobbiamo trovare la soluzione a quello che è il nostro gioco, a quello che è un sistema tattico degli avversari per sapere fare un po’ tutto. E’ possibile che si parta con la difesa a 3.”

Se oltre a rinforzare l’attacco, la priorità sia effettivamente la difesa dati anche i problemi di Castan: “Stiamo cercando anche quello. E’ corretto.”

Condizioni di Totti e su una possibilità di vederlo in campo insieme a Dzeko: “Francesco ha subìto un grande infortunio. In questa settimana ha fatto tutto, quando vieni da un infortunio così lungo non bastano due giorni. E’ a disposizione. Coesistenza con Edin? E’ possibile. Il modulo che abbiamo provato questa settimana gli va un po’ incontro.”

Se le scelte di Sabatini nel mercato siano approvate anche dal mister: “Si. E’ chiaro che poi bisogna andare a fare una valutazione per capire che tipo di mercato sia questo qui. Adesso ci sono questi che possono cambiare, parliamo di una cerchia ristretta di nomi, ci vuole la disponibilità dell’altra società. Non dobbiamo fare confusione: quando porti dentro un giocatore in una situazione che non va bene è più facile mettere in confusione quello che porti dentro che altro. Il lavoro va fatto soprattutto su quelli che abbiamo, però ci vuole un completamento. Con Sabatini ho un buon rapporto, l’ho sempre avuto, ci siamo confrontati anche in passato su alcuni calciatori. Lui mi chiede quello che è il mio pensiero su quelle che sono le sue situazioni di conoscenza, che sono molte di più delle mie. C’è collaborazione, poi gl’ho dato quel regalo che gli avevo fatto e l’ha preso volentieri. Erano 3 stecche di sigarette, mi era sembrato che fumasse.”

Se passare dalla difesa a 4 a quella a 3 in pochi giorni sia fattibile:La risposta la darà il campo. Nell’altra partita con la difesa a 4 non abbiamo fatto benissimo. Non si riesce a completare un discorso, però la sostanza si può mettere. Si parla di giocatori che hanno uno spessore e un livello. Ruediger sta bene, ha già giocato in nazionale con la difesa a 3. Gli si chiederà di avere più qualità sul possesso palla, vedremo di inserirci qualcuno che nella difesa a 3 sa fare entrambe le cose. Diventa importante anche la qualità dei calciatori che si usano in questo contesto.”

Sulle condizioni di Ruediger: “Sta bene, è un calciatore fisico, ha il colpo di testa che in questa partita diventa importante. Loro ti vengono addosso e sono bravi quando il carattere della partita si alza, per cui avere un impatto fisico che regge botta può aiutare.”

Infine sulle apparenti difficoltà della squadra di giocare con un 9, con un centravanti classico: “Con un 9 in campo non deve far fatica, perché lui ha le qualità per essere questo numero 9, ha tutto. Basta aspettare il momento in cui si sbloccherà, la tranquillità che gli può dare solo il risultato di far bene il suo lavoro. Bisogna che faccia gol. E’ difficile nell’ambiente di Roma, siamo assetati di risultati, vogliamo andare subito all’obiettivo. In questo caso cui bisogna trasferirgli la nostra fiducia. Non gli trovo punti deboli, è un gran calciatore, un calciatore che qualsiasi allenatore vorrebbe nella sua squadra. Bisogna aspettare un attimo e lui verrà.”

 

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