Slideshow di Luciano Spalletti:”Sono tornato per continuare ciò che avevo iniziato”

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aL’allenatore giallorosso Luciano Spalletti è il protagonista odierno della puntata del programma ‘Slideshow‘, in onda sul canale tematico giallorosso Roma Tv. Queste l’intervista integrale del tecnico di Certaldo:

Foto di famiglia.
“Questa è bellissima. Quando avevo quell’età li, ci sta il mio babbo in foto. È stato un grandissimo babbo che però ho perso troppo presto. Queste sono le cose che piaceva fare a lui e ai suoi amici. Non ho più seguito l’usanza toscana della macchina, che però sta ancora nel nostro garage”.

Foto con la succursale della Fiorentina.
“Ero agli inizi della mia carriera calcistica, alla succursale sportiva Firenze. Ci sono molti miei amici nella foto. Sono rimasto legatissimo a quei ragazzi. Mi ricordo di essermi preso una bella rivincita perché battemmo la Fiorentina”.

Foto con squadre giovanili.
“Qui era un torneo estivo, dopo gli allenamenti andavamo a mangiare sempre una pizza. A sinistra era a Chiavari, con allenatore Giampiero Ventura, da cui ho imparato moltissimo. ogni volta parliamo di calcio. è un vero maestro. Basta vedere la carriera che ha fatto. ci sta anche Massimo Benedetti. Non era possibile al tempo fare il salto dai dilettanti ai professionisti. Lui avrebbe meritato di giocare in A”.

Foto a Empoli.
“Qui è agli inizi del ruolo di allenatore, finivo da calciatore in squadra con Vincenzo Montella. Fu lui a permettermi di entrare a far parte degli allenatori. La prima squadra mi venne data nel ’94/’95. C’erano i play out e Montella mi permise di rimanere in C1 con l’Empoli. Poi ci furono 4 anni belli”.

Foto di Pizarro, Iaquinta e Di Natale a Udine.
“Questi sono tre tipi tosti, avevano una velocità nel far girare la palla. Oltre questi tre c’era anche Di Michele che era molto forte. Furono tre anni bellissimi conditi da molti gol e qualità che ci portarono in Champions League. Dietro di loro si intravede Nestor Sensini, grandissimo uomo”.

Foto di Totti prima di fare il “cucchiaio” all’Inter allo Stadio Meazza.
“Totti è la storia della Roma, il calciatore più forte del nostro dopoguerra. Io da lui ho imparato moltissime cose che poi ho riproposto. Le sue giocate sono state riproposte come esercitazioni negli allenamenti e hanno determinato molti gol nelle mie squadre pur non essendo lui a compierle. Ha dato tanto sotto l’aspetto della qualità, dei numeri a questa squadra e questa società ed è giusto tutto quello che gli viene riconosciuto. Spero poi che lui riesca a chiudere nella maniera più corretta per quello che gli dice il suo cuore. E’ una situazione che mi mette in difficoltà perché molti poi vogliono abbinare la sua e la mia situazione ma io ho assoluto rispetto per il campione e per l’uomo Francesco Totti”.

Foto di Cassano.
“Antonio è un altro dei campioni che ho avuto la fortuna di allenare. Poi sono nati dei fraintesi perché secondo me lui non ha gestito benissimo tutto l’amore e l’affetto che gli veniva concesso dal nostro pubblico e ha perso di vista un po’ di normalità. Sempre guardando a quello che è l’estro e la qualità, forse è il calciatore della Roma che assomiglia di più a Francesco perché anche lui vedeva prima le azioni, aveva una qualità nel calciare da tutte le posizioni e trovare gli angoli. E’ chiaro che però poi non dobbiamo mai perdere di vista quello che è il contesto di squadra, di assieme, di gruppo, senza dimenticare anche gli altri perché poi è la squadra che fa i risultati, si arriva più in la con la squadra. Se c’è un grande calciatore che fa le cose individuali senza l’aiuto della squadra diventa difficile. Lui, non voglio dire che non faceva le cose con la squadra, ma che in alcuni momenti pensava che potesse risolvere tutto lui e ci riusciva anche a volte ma gli altri con l’aiuto della squadra arrivavano sempre più in la”

Foto dell’esultanza dopo le 11 vittorie consecutive con la maglia Forza Capitano.
“Momento bellissimo, travolto dall’entusiasmo dell’Olimpico. Ho partecipato alla bellezza della vittoria. Uno dei motivi per cui sono tornato. Peccato ci hanno battuto, quindi bisogna fare un record migliore. Dobbiamo essere più bravi e fare altri record”.

Foto del gol di Mancini alla Gerland di Lione.
“Il doppio passo di Mancini. Il gol è stato fatto vedere in tutte le salse per qualità e tecnica. Gol importante nella storia della Roma”.

Foto del 7-1 subito all’Old Trafford.
“Altra data importante. Noi abbiamo giocato tre volte contro di loro, abbiamo perso, pareggiato e anche vinto. Io questa foto però l’accosto alla nostra vittoria contro gli allora più bravi a livello mondiale anche se fu all’Olimpico e non all’Old Trafford”.

Foto della Coppa Italia del 2006/2007.
“Una di quelle due/tre coppettine che poi non abbiamo più alzato. Quindi possiamo definirle coppettone(sorride). Io in casa ho queste foto qui, mi ricordano il boato della Curva, lo sento sempre”.

Foto di Franco Sensi e Francesco Totti
“Queste sono delle belle persone, tutte. C’è un grandissimo che è Franco Sensi: ricorderò sempre al prima volta che l’ho conosciuto nel suo ufficio che lui aveva questo sguardo paterno perché io ero un po’ preoccupato perchè c’era chi non mi voleva e mi inviavano dei messaggi poco carini. Lui quando entrai, la prima cosa che mi disse col mezzo sorrisetto sornione fu: “stia tranquillo che al suo fianco ci sono io, a questi qui che vogliono disturbare ci penso io”. Lui aveva questa grande personalità e questo carisma, è uno dei più grandi presidenti che ho avuto. Sono stato fortunato perché ne ho avuto qualcun’altro”.

Foto di De Rossi e Aquilani.
“Sono due dei figli prodigio della romanità. Sono due calciatori della nostra “cantera”, due calciatori importanti che hanno fatto vedere tutte le loro qualità. Alberto è diventato più internazionale con questa esperienza. Daniele ha scelto di fare questa tirata senza fiato tutta con la stessa maglia, che diventa un impegno difficile perché sei sempre a contatto della tua gente, del posto in cui sei nato e ci sono più problematiche. Chi fa un’esperienza fuori ha vita più facile, sia lui che Francesco hanno scelto la strada più difficile e l’hanno quasi portata in fondo tutti e due nella maniera più corretta e più giusta. Sono convinto che loro non sanno l’impegno che gli è costato. Daniele dice che sono l’allenatore più bravo che ha avuto? Sono convinto che ne abbia avuti di più bravi, visti quelli che sono passati di qui. Lui è un ragazzo intelligente prima di tutto e un calciatore importante, alla Roma ha dato tanto, è nelle condizioni di poter dare ancora molto se continuerà con questa scelta che ha fatto. E’ uno che sa fare tutto in campo, se hai da chiedere lui esegue per cui è uno dei calciatori che a me piace”.

Foto con la Supercoppa.
“Ogni tanto la riabbraccio, me la sono fatta rifare. Ci sono molto affezionato”.

Foto con gli amici.
“Questa è bella. Ci sta Fabio Galante, Mei, Siviero, Antonio Della Marina. Io ho conosciuto mia moglie qui, a Porto Venere, si frequentava quel ristorante. Bella foto, amici speciali”.

Foto della sua rimessa in Toscana.
“Sono molto affezionato a questa casa, la nostra rimessa in Toscana. Ospitiamo turisti, amici, ci sono tutti i miei animali. È vicino a casa mia dove vivo. Quando posso vado lì”.

Foto della compagna Tamara.
“Questa è la splendida Tamara, la mia compagna della quale sono innamoratissimo. Insieme abbiamo costruito una bella famiglia, resteremo sempre uniti. È una mamma splendida, io sono stato fortunato anche in questo. Prima a incontrare lei e poi ad allenare la Roma”.

Foto dei figli.
“Questi sono i prodotti di Tamara. Samuele vive a Roma, è un ragazzo studioso, sta facendo la giusta strada. Federico ha scelto invece, confrontandosi con la mamma perché io sono quello ignorante e non mi chiedono niente, di fare un college nel Michigan. Una università dove passa 11 mesi l’anno. Torna a casa due volte l’anno, è un ragazzo d’oro. Poi c’è Matilde, che ci ha fatto ringiovanire dieci anni. Io con gli altri due avevo perso di vista alcune cose per il calcio. Con lei mi accorgo di cosa ho perso con gli altri due. Con lei non faccio questo errore. Sono sotto il tavolo tutte le sere a fare gli animali. Sono la mia vita. L’unica cosa che sta davanti la Roma”.

Foto della mamma.
“Lei è ancora bravissima perché è ancora una nonna indipendente che ci invita tutti i giorni a mangiare da lei, perché abituata a ricevere sempre tanta gente. In questo caso stiamo festeggiando con Matilde che le fa gli auguri. Io la sento tutte le sere. Le vogliamo bene”.

Foto dell’Inter con Chivu e Zanetti.
“Grandi calciatori con i quali ci siamo confrontati a testa alta ma ci hanno dato dei dispiaceri. Però non siamo stati facili per loro, se avessero potuto ci avrebbero evitati. Siamo stati più bravi di loro in molti periodi di quelle stagioni. Abbiamo vinto di meno ma eravamo al loro livello. Qui c’è anche Chivu, che ho avuto alla Roma, posso ricordare che prima di una partita avevamo deciso di non farlo giocare. Durante la notte ebbi però due problemi in difesa, allora gli telefonai chiedendogli se potesse venire. Dopo dieci minuti era a Trigoria. Questo per dire che giocatori ho avuto”.

Foto della vittoria a Madrid.
“Quando vinci queste partite lo vedono in tutto il mondo. Ogni squadra è battibile. L’importante è sapere dove vuoi andare. Loro furono costretti a scansarsi. Il raccolto di tanto impegno, allenamenti seri, fatti bene, di gente che aveva voglia di determinare il proprio futuro. A Roma se gli dai delle soddisfazioni te le rigirano con ancora più amore. tu gli dai 10, loro ti danno 20”.

Foto del gol di Vucinic in Catania-Roma.
“Qui ci siamo andati vicini. Noi siamo usciti con un pareggio e l’Inter ha vinto a Parma. Ci fu grande delusione perché tutti ci speravamo. Ce lo ervavmo anche meritato, però poi non è finita come volevamo. Però non ci sono rimpianti, perché abbiamo dato tutto. Ci rimani male ma a testa alta”.

Foto della seconda Coppa Italia.
“Io c’ho anche questa, c’ho questa maglia qui, le maglie ce l’ho tutte. Le gioie le sento ancora addosso tutte ogni qualvolta entro dentro questi spogliatoi. Qui non riconosco molti dei miei calciatori però ci sono sicuramente tutti perché anche in questo caso furono gli artefici di questa vittoria che ci permise di alzare al cielo anche questa coppa. Io sono tornato per continuare quello che avevo iniziato, cioè per lavorare in maniera seria e per vedere se avevo ragione. Ero curioso di vedere direttamente se quello che pensavo di questa squadra era vero. Io penso che sia una buona squadra, che abbia la possibilità di entusiasmare un’altra volta i nostri tifosi e in fondo tireremo le somme. Pizarro? Sicuramente con un elemento come lui sarebbe stato più facile”.

Foto di Roma-Arsenal.
“Pagina amara. Partita che ricordo bene, il campo aveva detto che meritavamo di passare, poi un calcio di rigore ti manda fuori. Ma è il bello di questo gioco. I ragazzi se la sarebbero meritata”.

Foto dello striscione dopo le dimissioni.
“Io questo affetto del pubblico romanista l’ho sempre sentito, non avevo bisogno di cartelloni. Tutte le volte che sono venuto mi hanno sempre salutato con amicizia. La stima è reciproca, infatti poi lasciai e detti la possibilità di prendere il mio posto ad un altro. Arrivando sesti era giusto passare il testimone, la squadra faceva fatica a ritrovare gioco. Finì il primo pezzo di storia romanista”.

Foto a torso nudo allo Zenit.
“Foto al centro sportivo dello Zenit, allora dopo una vittoria ci facemmo fare delle foto per far capire dove lavoriamo e allora feci una foto da solo per fare il bischero. Ce l’ho con chi vi ha dato questa foto”.

Foto di James Pallotta.
“E’ uno che ha entusiasmo, che ci tiene moltissimo alla nostra squadra, che vuol vincere, che pensa di poter trasmettere molte cose ai suoi calciatori, è un positivo, è una bella persona. Bisognerebbe che ci stesse più vicino, che fosse più a contatto così sarebbe più facile prendere il segnale che lui vorrebbe mandare alla sua squadra che è molto di più di quello che riesce a fare in questo momento”.

Foto di Sabatini e Baldissoni.
“Questi sono i miei amici quotidiani che non cambierei per nessuno. Sono stati cordiali per me, mi hanno fatto un grande regalo perché mi hanno permesso di ritornare a fare l’allenatore della Roma che è una cosa bellissima per me per cui sono in debito con loro”.

Foto della sua collezione di maglie.
“Questa è la parete di casa mia, ci sono calciatori che ho allenato o che ho apprezzato da avversario. Questa è la prova che ho molte maglie di Totti. Ora però mi viene un timore, che i tiratori scelti diranno guarda le maglie di Totti, le ha messe tutte in panchina (ride, ndr). Invece gli ho dedicato un posto tutto per lui. Noi abbiamo apprezzato tutte le sue performance. Ne ho volute altre perché la sua carriera è lunga e il suo periodo con la Roma è stato bello e intenso. Inoltre è cambiato anche il colore negli anni e io ce le ho tutte”.

Foto di Trigoria durante l’allenamento.
“Questa la voglio anche io perché è bello lo stemma della Roma che ti spinge e ti guarda le spalle. Ti sostiene e ti aiuta a vedere un futuro bello coloroso. Il giallo, l’arancio, il rosso, indicano tante cose. Sono colori forti e dobbiamo esserlo anche noi”.

Foto di Spalletti da giovane, durante il militare e ora alla Roma: ‘Una vita da Spalletti’.
“Io le ho fatte veramente tutte, anche il militare. Giocavo a calcio poi venni chiamato e lascia amici e squadra. Fu un brutto periodo ma utile per la nostra nazione, anche in quel periodo ho fatto le cose seriamente. Certo, mi divertivo come fanno i miei calciatori, andando in giro la sera e cercando di fare qualcosa di diverso. Però solo qualche volta. È stata una bella vita, diversa, fatta di tanti pezzi forti che fino a questo momento mi anno accompagnato e dato una crescita importante. Diciamo che ne ho passate un bel pezzo, ma penso di averne da passare un altro pezzo altrettanto bello. In questo mi aiuterà la mia famiglia e la Roma”.

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