Rubrica, L’avversaria della Roma: il Napoli

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Napoli-vs-AS-Roma-1-November-201431 punti totali, di cui 19 in casa, 9 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte. 6 successi sui 9 totali sono conquistati tra le mura amiche, le uniche due sconfitte sono arrivate lontano dallo stadio San Paolo. 6 vittorie su 6 in Europa League con 22 gol fatti e 3 subiti. Di chi stiamo parlando? Ovviamente del Napoli di Sarri, prossimo avversario della Roma in campionato.

Statistiche: il match di domenica 13 dicembre ore 18 sarà la gara numero 69 tra Napoli e Roma al San Paolo. Secondo i dati forniti da optaPaolo e lega Serie A, nei 68 precedenti il bilancio è favorevole alla squadra di casa, con 31 vittorie, 20 pareggi e 17 sconfitte. L’ultimo successo di Higuain e compagni risale all’ultima gara giocata in casa partenopea del 1 novembre 2014 per 2-0. Il segno X manca dal campionato 2009/2010, dove una Roma guidata dall’allenatore Ranieri si fece raggiungere, nonostante il vantaggio per due reti a zero, con il risultato finale di 2-2. Il caso vuole che l’arbitro di quel 28 febbraio 2010 sia lo stesso designato per il prossimo match, ovvero Nicola Rizzoli. Dalla stagione 2011/2012 manca il successo esterno dei giallorossi, proprio in questo stesso periodo, infatti, i giallorossi di Luis Enrique sconfissero per 1 a 3 la squadra dell’ex Mazzarri. Proprio nel mese di dicembre la Roma guidata dall’attuale tecnico campione d’Europa ebbe il punto di massimo splendore.

Analisi: Lo scalatore improvvisato. Credo che questo soprannome sia adatto a descrivere il Napoli, il fantastico Napoli di Maurizio Sarri. Un allenatore che dopo aver girovagato tra l’allora Serie C, poi Serie BLega Pro, all’età di 55 anni sbarca nella massima serie italiana con l’Empoli. Un campionato entusiasmante che ha fatto innamorare molti esteti del calcio. Tanto che al termine della terza stagione in Toscana, la prima in A, compie il grande passo, giunge a Napoli. L’inizio non è stato dei più incoraggianti; pronti e via e subito una sconfitta, poi due pareggi. Critiche a non finire; dai tifosi all’idolo Maradona. Ma come ben si sa, la montagna è dura da scalare; ci vuole sacrificio, allenamento, intelligenza e coraggio. Attributi che non sono mancati certamente al mister napoletano con l’accento toscano. Dopo un inizio basato sul modulo 4-2-3-1, su calciatori come Maggio e il pupillo Valdifiori, che lo ha seguito negli anni ad Empoli, decide di cambiare, adattando il modulo ai calciatori, e non viceversa; quindi  4-3-3. Spostando Hysay a destra con Ghoulam a sinistra e affidando a Jorginho le chiavi del centrocampo. Da quel momento lo scalatore amatoriale ha iniziato ad inanellare una serie di risultati positivi, vittorie e pareggi, salendo gradino dopo gradino, salendo metro dopo metro e avvicinando la vetta che pareva irraggiungibile.

In questi due mesi Hamsik e compagni hanno deliziato gli occhi, partendo innanzitutto da una fase difensiva coordinatissima. Fase che ha portato il Napoli a concludere 8 partite su 15 con la propria rete inviolata.basata sul pressing di squadra, che parte dall’attaccante e finisce al centrale di difesa. Una squadra corta che aggredisce l’avversario, lo limita, non gli permette di ragionare così da indurlo in errore e recuperare subito il pallone e segnare. Vari sono stati i gol effettuati così; due esempi su tutti, quello del vantaggio ai danni della Lazio del 20 settembre e quello del raddoppio contro la Juventus sei giorni dopo, che riproponiamo nel video correlato.

https://youtu.be/o61k2ffbras

Ma in questa arrampicata non possiamo non soffermarci sullo strapotere offensivo; detto, infatti, del recupero del pallone che aiuta a rimanere nei pressi dell’area avversaria, molto spesso l’azione comincia dal portiere, Reina. Grazie alle sue grandi doti tecniche permette di avere quasi un doppio regista. Molto spesso infatti l’estremo difensore aiuta a far girare la palla, a far correre l’avversario, e a far ripartire in contropiede.

Sovrapposizioni, uno due, triangoli e un gioco basato su un massimo di due tocchi permettono alla squadra di Sarri di imbambolare e stordire l’avversario. Il gioco veloce, rapido ha fatto si, che per 60 minuti, anche l’Inter di Mancini non abbia mai o quasi, preso il pallone. Le squadre avversarie sembrano correre a vuoto.

Molte sono le soluzioni offensive, gli schemi che la prossima avversaria della Roma adotta per poter segnare, ma ci sono alcune tipicità su cui vale la pena soffermarsi. Oltre ai gol effettuati dopo aver strappato la palla dai piedi dell’avversario, si notano con continuità gli uno due al limite dell’area che portano poi al tiro di chi riceve nuovamente la palla; gli inserimenti centrali dei centrocampisti, le sovrapposizioni dei terzini che vanno ad aggirare la difesa avversaria, Higuain che viene in contro e serve i compagni che si inseriscono, Insigne che viene in contro e libera lo spazio per Hamsik che si allarga sulla fascia per crossare, oppure di nuovo Insigne che a trequarti campo da sinistra rientra sul destro e crossa verso il centro dell’area di rigore, un pallone che deve essere solo spizzato. Molte soluzioni, quindi, tutte difficile da prevedere.

Soluzioni che però hanno portato al gol pochi giocatori, solo 6 su 18 impiegati in campionato. Piccola criticità da questo punto di vista. Anche se su questi 6 risulta esserci Gonzalo Higuain.

Higuain: Il centravanti argentino merita un riquadro a parte, perché quello che sta facendo in questo scorcio di campionato è veramente impressionante. 18 partite giocate, 16 gol e 2 assist. Un gol ogni 86 minuti. Numeri da fuoriclasse. Reti realizzate di destro, di sinistro, di testa, con cattiveria e calma, di potenza e di precisione. Un marziano in Serie A. Ma oltre ai gol, fondamentali, ciò che risulta agli occhi è la voglia, la cattiveria, che il Pipita sta mettendo in campo. Nella sua terza stagione napoletana, grazie anche al lavoro del tecnico, il numero 9 è diventato il leader della squadra. Come più volte hanno dichiarato Sarri e l’attaccante, dopo il primo colloquio è scattato l’amore. Così quest’ultimo da sicuro partente è diventato il pilastro della squadra, il motivatore in campo, l’uomo in più; l’uomo della provvidenza.

https://youtu.be/GCAihtflWz8

Il Napoli al servizio di Higuain e il campione al servizio della squadra. Un connubio perfetto.

Dopo tutte queste parole vi starete chiedendo come mai ho definito questa armata invincibile uno scalatore improvvisato, dato che in effetti il 30 novembre passato la squadra partenopea battendo l’Inter ha raggiunto la vetta, il suo Everest. Ma come spesso accade, la natura è imprevedibile; e così lo è stato anche per questo scalatore. Che una volta arrivato in cima ha sofferto la stanchezza arretrata dovuta ad una rotazione dei calciatori al quanto approssimativa, ma soprattutto ha accusato l’eccesiva aria rarefatta, l’eccessiva pressione. Pressione o pressing che dir si voglia, che ha condotto sia la Fiorentina il 18 ottobre per un tempo solo però, che il Bologna domenica scorsa per l’intera partita o quasi. Proprio come il Napoli, proprio contro il Napoli.

In questo ultimo caso pressing partito dagli attaccanti ai difensori, passando per i centrocampisti. Da l’ex Destro a Gastaldello. Jorginho ha sofferto la marcatura di Diawara, lasciando così l’impostazione ai poveri Albiol e Koulibaly con risultati approssimativi, Higuain ha subito la doppia e a volte tripla marcatura dei difensori del Bologna, come in occasione del primo gol dei rossoblu. Ma oltre la corsa, ha stupito il gioco, la voglia dei padroni di casa che arrivavano sempre prima sul pallone, che vincevano ogni contrasto; gettando il cuore oltre l’ostacolo, portandosi addirittura sul 3-0.

Corsa, voglia, organizzazione, pressing, determinazione. Attributi che sono stati messi in campo dal Bologna. Tutti elementi inaspettati, improvvisi che hanno sorpreso lo scalatore.

Prossimo incontro: Napoli-Roma 13 dicembre 2015 ore 18:00

Probabile Formazione Napoli:(4-3-3) Reina, Hysay, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Hamsik, Allan, Callejon, Insigne, Higuain. Allenatore: Sarri. A disposizione: Gabriel, Rafael, Chiriches, Henrique, Maggio, Strinic, David Lopez, Chalobah, Valdifiori, El Kaddouri, Mertens, Gabbiadini.

Edoardo Albanese

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