Rubrica, l’analisi dell’avversario: l’Hellas Verona

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imagesSolo 8 punti conquistati in 19 partite, ultima posizione occupata in classifica.  Peggior attacco e terzultima difesa della Serie A. Con un meno 19 nella differenza tra reti fatte, 12, e gol subiti,31. Ma soprattutto ciò che sbalordisce ancor di più sono le 0 vittorie in tutto il girone di andata. Secondo i dati di OptaPaolo nessuna formazione aveva chiuso così la prima parte di stagione. Chi è il detentore di tale record? Ovviamente il Verona di Del Neri, prossimo avversario della Roma in campionato.

Analisi: Il Gigante d’Argilla. I numeri impietosi dell’Hellas Verona raccontano di una squadra sull’orlo del baratro, giunta alla fine di un ciclo, quello dell’ex allenatore Mandorlini, senza neanche accorgenese. La stagione 2013/2014, la prima in Serie A degli ultimi 15 anni, si era conclusa con 53 punti mentre quella successiva con 46. I 7 punti in meno, furono un primo indizio del futuro calo.

Oltre alla saturazione tecnica e di risultati raggiunta con l’allenatore emiliano, vanno calcolati molti fattori che hanno accelerato la fine del rapporto, come la vendita continua e costante dei pezzi migliori, Jorginho e Iturbe su tutti, e gli infortuni avvenuti tutti insieme, di Toni, Pazzini, Marquez e  Romulo, a metà settembre.

Già dallo scorso anno il gioco era sembrato meno fluido e sempre più legato ai gol del Capocannoniere Luca Toni, autore di 22 reti in 38 partite. A cui dedichiamo il video seguente:

 

 

Mica male per un classe 1977. Proprio questo fattore, l’età, aveva fatto acquistare in estate Pazzini, per cercare di introdurre piano piano il sostituto al posto del titolare.

Ma nessuno si sarebbe immaginato che l’avvicendamento dovesse essere così rapido. Infatti, il 20 settembre 2015, durante il 25esimo minuto di Atalanta-Hellas Verona, il Capitano gialloblù Toni, si lesiona il collaterale del ginocchio, che lo terrà fuori dal campo per due mesi esatti. In quella stessa partita anche il centrale di difesa Rafael Màrquez uscì per un problema agli adduttori.

Quindi, il probabile inserimento del pazzo Pazzini pensato nei mesi estivi, diventava una necessità. Nonostante il caldo, a Verona piovve sul bagnato. Perché oltre al gigante ex Roma dovette dare forfait anche il suo subentrante per una distorsione alla caviglia, che gli ha fatto saltare alcune partite.

A tutti questi problemi fisici seguirono molti insuccessi sul campo, tanto che la dirigenza veneta il 30 novembre 2015, dopo la sconfitta sul campo del Frosinone, per 3 a 2, ha esonerato il tecnico Mandorlini. Nel Novembre 2010 era subentrato in panchina al posto del romanista Giannini e nello stesso mese di cinque anni più tardi era invitato a lasciarla.

Tale scelta non facile poiché era stato l’ unico allenatore nella storia dell’Hellas Verona ad aver allenato in 3 categorie diverse e ad ottenere due promozioni, l’unico che aveva ottenuto il record assoluto di punti conquistati, 82, in un campionato professionistico nella storia gialloblù (Serie B 2012/13). Ma anche colui il quale aveva contribuito ad ottenere il primato di reti segnate,62, in un torneo di Serie A (2013-14). O il primo ed ultimo nella storia del club che conquistò 16 vittorie su 38 partite di Serie A (2013-14).

La partita con il Frosinone quindi, segnò il destino del tecnico e non solo, perché l’espulsione rimediata dal portiere Rafael per una leggera gomitata ai danni di Paganini gli costarono tre giornate di squalifica e la panchina nelle gare successive, infatti, al suo posto fu inserito il giovane Gollini.

Il 30 novembre dunque, si concluse l’avventura dell’eroe delle due promozioni. Impensabile immaginarlo a settembre, soprattutto se si pensa che al termine della prima giornata di campionato, Hellas Verona-Roma, l’ex Rudi Garcia affermava che in pochi avrebbero su quel campo. Tale profezia fu vera, ma al contrario, perché chi, invece, non vince più né su quel campo né su altri e proprio la squadra gialloblù.

Da quella trasferta in Ciociaria fu ingaggiato come allenatore Luigi Del Neri, che doveva restituire dignità e gioco ad una città. Il tecnico cambiò alcune cose, dal 4-3-3 al 4-2-3-1 o al 4-4-2, con le novità Gollini in porta e Pazzini al fianco del 38enne Toni in attacco.

Il giovane portiere, liberato gratuitamente, in estate dal Manchester United, sta giocando delle buone partite calcolando anche l’età. Proprio per tale motivo vi mostriamo un filmato di quando difendeva i pali della squadra giovanile inglese.

 

 

Davanti al 20enne protagonista della clip precedente, si presenta un quartetto molto forte fisicamente, che domenica sarà composta probabilmente da Sala, Moras, Helander e Souprayen. Linea che però è molto statica e che occupa prevalentemente la fase centrale del campo, lasciando molti spazi sugli esterni. Lo strapotere fisico comunque non si ripropone solo nei 4 giocatori davanti al portiere, perché anche centrocampo ed attacco non sono da meno. Basti pensare che il giocatore più basso tra quelli impiegati con maggior frequenza è un 1,80 cm. Nel reparto arretrato la media è superiore al metro e ottantotto. Per tale motivo abbiamo titolato tale analisi come il Gigante d’argilla.

Poiché l’altezza produce anche la lentezza, infatti, molti dei gol subiti arrivano dagli scambi rapidi degli attaccanti avversari o dalle ripartenze in contropiede, che il Verona, quando è in svantaggio, concede. Facendo sì che il nostro colosso si sgretoli, come l’argilla.

Inoltre la poca reattività fa si che molte reti siano incassate dagli inserimenti dei centrocampisti che non vengono quasi mai seguiti o anticipati.

Chi dovrebbe aiutare, è la linea che precede le punte. Essi, infatti, si dispongono circa 10 metri più avanti dell’area di rigore, creando un imbottigliamento che non permette il fraseggio avversario. Tale intasamento nella parte centrale, concede, come detto spazio sulle fasce, che solitamente sono mal coperto. Inoltre molti danni li creano anche i movimenti senza palla che possono condurre i centrocampisti avversari nei 10 metri concessi tra le due linee.

Infine l’attacco, come già ripetuto, si poggia totalmente o quasi sulle spalle dell’ex Campione del Mondo, Toni, autore del 30% dei gol totali. Proprio quest’ultimo però non dovrebbe far parte della partita contro la Roma per un risentimento al polpaccio, ma al suo posto potrebbe essere inserito il neo acquisto Rebic.

Ritornando all’analisi però, dall’idea delle tre punte iniziali, con il capocannoniere 2014/2015 centrale e Jankovic e Gomez laterali, si è passati ai due arieti, Toni e Pazzini, molti vicini tra loro, così da raddoppiare il pericolo offensivo. Infatti, la migliore tattica per realizzare una rete, resta il cross dalle fasce verso il centro.

Oltre a tale schema, è molto utilizzato il tiro da fuori area o le palle inattive, per sfruttare al meglio le doti fisiche possedute.

Prossimo incontro: Roma-Hellas Verona 17 gennaio 2016 ore 15:00, Stadio Olimpico di Roma.

Probabile Formazione: Gollini; Sala, Moras, Helander, Souprayen; Wszolek, Hallfredsson, Viviani, Emanuelson; Pazzini, Ionita. Allenatore: Del Neri. A disposizione: Rafael, Coppola, Winck, Bianchetti, Zaccagni, Checchin, Greco, Jankovic, Juanito Gomez, Fares, Rebic.

Edoardo Albanese.

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