Rubrica, l’analisi dell’avversario: il Sassuolo

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a1Era stato costruito inizialmente per salvarsi o al massimo per arrivare alla soglia dei 40 punti nel minor tempo possibile. Nessuno poteva prevedere che poco dopo il giro di boa tale obiettivo fosse quasi raggiunto, tanto da far sognare l’Europa. Con i 33 punti conquistati in 22 partite infatti, è a sole 5 lunghezze dalla Roma e dalla sua quinta posizione che vale la qualificazione in Europa League. Di chi stiamo parlando? Ovviamente dell’avversario di chi quel quinto posto lo occupa momentaneamente, ovvero il Sassuolo di Di Francesco.

 

 

 

 

Analisi: Jenga: jengaIl titolo della nostra analisi deriva da quel gioco da tavolo dove si costruisce una torre con dei blocchetti colorati e numerati; poi, dopo il lancio del dado, si toglie un blocco alla volta in base al numero che appare. Ovviamente la torre sarà sempre più instabile, fino a che qualcuno non la farà cadere. La gestione del Sassuolo appare un po’ come questo passatempo, solo che la dirigenza emiliana sembra aver trovato il modo per non farla crollare mai. L’astuzia sta nel togliere i pezzi in alto, ovvero non intaccare le fondamenta. Anzi se possibile rinforzarle.

Passare dalla teoria alla pratica non è facile e soprattutto consta di molti sacrifici e lungimiranza. Partendo dal ruolo più importante, il portiere. Per la seconda stagione consecutiva tale compito è svolto dall’ex Atalanta, Consigli. 29 anni e tanta gavetta alle spalle, con una media voto superiore alla sufficienza, 67 parate decisive nei 22 match disputati, di cui 7 lasciando la porta inviolata. Con la quinta miglior difesa in tutta la Serie A.

Il merito di tale record non è tutto il suo perché va ripartito con tutta la squadra, a partire dalla difesa. La linea a quattro parte da destra con il fluidificante Vrsaljko. Il nazionale croato, classe 1992, è una spina nel fianco per gli avversari; più facile vederlo nella metà campo avversaria che nella propria. Questa sua propensione offensiva è un arma a doppio taglio, ottima per attaccare un po’ meno per difendere. Tale difficoltà viene evidenziata quando nella sua zona agiscono giocatori di un certo livello, come in occasione della partita con il Napoli, dove due dei tre gol partenopei sono partiti da quella parte di campo, come possiamo vedere nella clip seguente:

 

Per sua fortuna non tutti gli avversari sono così ed inoltre ad aiutarlo, al suo fianco troviamo due giocatori di categoria,ovvero Cannavaro e Acerbi. I due si stanno dimostrando molto affiatati; unendo alla forza fisica e ad un ottimo senso della posizione anche un discreta tecnica. Che, come vedremo in seguito, permette alla squadra di impostare dalle retrovie. A sinistra agisce l’ex Juventus, Peluso, che data la sua maggiore propensione difensiva, bilancia perfettamente il suo collega sull’altra fascia.

Il centrocampo è però l’ago della bilancia; abile tanto nel difendere quanto nell’attaccare. Il dinamismo e la duttilità sono concetti fondamentali per Di Francesco. Il pressing e le ripartenze necessitano di polmoni, non per questo sono la sesta squadra di Serie A per km percorsi. Leggermente inferiore ai campioni d’Italia della Juventus. La pressione esercitata sugli avversari è notevole e ordinata, parte dai tre attaccanti e si conclude con i 4 difensori, che restano sempre abbastanza alti per accorciare la squadra, anche se mostrano il fianco alle ripartenze avversarie, in special modo quando sono sotto nel risultato.

Ma parlando di solo corsa e sacrificio, si sminuirebbe l’ottimo gioco che il Sassuolo propone. Basato sugli scambi e sul gioco palla a terra, che la linea a tre dei centrocampisti, composta prevalentemente da Missiroli, Duncan e Magnanelli, esprime in maniera ottimale. L’avverbio di tempo sopracitato non è messo a caso, perché l’allenatore della squadra emiliana cambia spesso i suoi giocatori. Inserendo a differenza di molti colleghi, anche giocatori molto giovani.

Una delle forze di questa società e quindi, della relativa gestione, è proprio il Green Power. Ovvero l’inserimento di calciatori che da altre parti starebbero in panchina o addirittura in primavera. L’idea di base è quella che per giocare a calcio non serva guardare la carta d’identità, ma conti esser bravi. Infatti il mercato neroverde è sempre più proiettato verso l’acquisizione di giocatori da coltivare in casa propria e da inserire nel meccanismo. Vendendo o togliendo i blocchi colorati superflui, tanto la torre ha le basi ben salde.

Da Pellegrini a Politano, da Antei a Duncan, da Defrel a Berardi.

Proprio questi ultimi due ci fanno tornare alla nostra analisi, che conclude questa parte con l’ultimo reparto, l’attacco. In quest’ultima sessione di calciomercato sono partiti i “vecchietti” Floro Flores e Floccari, lasciando tutto il peso offensivo sulle spalle di un gruppetto di giovani, dove il più anziano è un classe ‘91. I titolari, o presunti tali, sono Defrel, Sansone e Berardi. Con i primi due che ancora devono compiere 25 anni e l’ultimo che in America sarebbe da poco diventato maggiorenne con le sue 21 primavere.

Analisi tattica: la squadra neroverde sta stupendo il calcio italiano quindi, con una gestione oculata e lungimirante ma anche con il calcio giocato. Il costante allenamento e l’applicazione sono alla base del successo. Da una serie di partite analizzate sono risultate frequenti alcune azioni, alcuni schemi tattici.

La fase di costruzione del gioco avviene quasi sempre dal portiere, che con passaggi corti e sicuri inizia il gioco o verso i centrali, in special modo verso Acerbi, o verso il mediano, Magnanelli, che si abbassa e si inserisce tra i due, creando una sorta di difesa a 3. Ma non ditelo a Di Francesco, ferreo sostenitore di Zeman e del suo credo tattico, ovvero il 4-3-3. Una volta ricevuta la palla le possibilità sono tre: la prima prevede un attacco diretto tramite la verticalizzazione sul centravanti o sul taglio degli esterni offensivi; la seconda invece, il passaggio dell’azione da sinistra a destra sfruttando le maggiori doti offensive dei tre che occupano tale parte di campo; mentre la terza opzione prevede lo scarico da sinistra verso il centro, con il conseguente passaggio di nuovo verso sinistra dove, con la sovrapposizione del terzino , si crea la superiorità numerica.

Anche se ricordiamo, i maggiori pericoli arrivano da destra, dove si notano tre opzioni per sviluppare il gioco: la prima prevede il terzino, Vrsaliko, che resta basso con il centrocampista che si allarga e l’attaccante esterno, spesso Berardi, che taglia tra le linee e riceve la palla alle spalle della prima punta; oppure Missiroli o Pellegrini, che arretra per prendere il pallone, l’ala sinistra si accentra e Vrsaljko taglia alle loro spalle, preparando il cross verso il centro.

Mentre l’ultimo possibile schema che abbiamo riscontrato con maggior frequenza è l’alternanza di gioco verso il centro o verso le catene laterali, che porta spesso anche a tentar il tiro da fuori.

Il Sassuolo  dunque è squadra brillante e bella a vedersi; composta da elementi che giocano insieme da molto tempo e sfruttano schemi ormai consolidati.

Prossimo incontro: Sassuolo-Roma 2 febbraio 2015 ore 20:45 Mapei Stadium;

Probabile Formazione: Consigli, Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso, Pellegrini, Magnanelli, Duncan, Berardi, Falcinelli, Sansone. Allenatore:Di Francesco. A disposizione: Pegolo, Pomini, Antei, Ariaudo, Longhi, Gazzola, Broh, Biondini, Politano, Trotta, Defrel.

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