Rubrica, l’analisi dell’avversaria: la Sampdoria

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aNelle ultime due partite casalinghe la Roma di Spalletti ha incontrato prima il Verona e poi il Frosinone. Rispettivamente ultima e penultima di questa Serie A. In questo weekend si appresta ad affrontare chi detiene l’ultimo posto utile per rimanere nella massima categoria, il quart’ultimo. 24 punti conquistati e 17esima posizione occupata, 35 gol fatti e 41 subiti. Di chi stiamo parlando? Ovviamente della Sampdoria di Vincenzo Montella.

Analisi: L’Andrea Doria. La squadra ligure come il transatlantico italiano che nel luglio del 1956 di fronte le coste statunitensi si adagiò su un lato sprofondò nell’ocenao, dopo la collisione con una nave svedese. Il paragone non è dovuto semplicemente all’omonimia, ma piuttosto agli avvenimenti che si sono succeduti nel corso degli ultimi mesi intorno alla squadra blucerchiata. Nel giorno del suo viaggio inaugurale nel gennaio del ’53 era stata rappresentata come uno dei punti di orgoglio dell’Italia post seconda guerra mondiale, così come la scorsa stagione era stata per i tifosi doriani che negli ultimi 5 anni era passati dalla Serie B all’Europa League. Il settimo posto alle spalle dei nemici di sempre, il Genoa, era stata un’umiliazione visto l’ottimo campionato disputato. L’Europa tanto sognata rimaneva tale, o almeno così si credeva. Perché per un ritardo nella presentazione di alcuni documenti, i grifoni non potevano partecipare alla competizione. Così il passaggio da beffati a colui che beffa fu breve. La classifica sul campo era stata sovvertita e la festa poteva finalmente cominciare.

I giocatori furono portati in trionfo e con loro chi aveva reso possibile questa impresa; il vulcanico presidente Ferrero e il condottiero Mihajlovic.

Ma da lì a poco l’aria festante e frizzante sparì, perché l’allenatore serbo accettò la corte di Galliani e sulla panchina ligure arrivò l’ex portiere Walter Zenga. L’uomo ragno fu accolto bene, dati i 5 anni trascorsi a difendere la porta della Samp, così come il ritorno di fantantonio Cassano. Il Presidente di origini romane e romaniste voleva far tornare l’entusiasmo.

Ma non fece in tempo a riaccendere la luce che ci fu il black out, l’esperienza in Europa era finita senza neanche accorgersene. In una calda serata d’estate vennero sconfitti in casa per 4-0 contro i semisconosciuti del Vojvodina. A poco servì la vittoria al ritorno. Lo scarto dell’andata era troppo ampio per recuperare.

Neanche era cominciato il campionato e già c’era aria di contestazione, ma i risultati iniziali fecero ben sperare. I 10 punti conquistati nelle prime cinque giornate davano tranquillità ad un ambiente che di lì a poco avrebbe vissuto un vero e proprio maremoto.

Infatti l’ex estremo difensore amato dal tifo, iniziava ad esser fischiato per via dei risultati ottenuti. Dopo l’inizio decisamente buono con una media di due punti a partita nelle prime 5 partite, si passò a 6 in 7 match.

Il rapporto con Ferrero non era più saldo, se mai lo fosse stato, per via non solo della classifica ma anche per le diverse ambizioni, diverse vedute, come la gestione di Cassano, impiegato per soli 200 minuti sui 1080 disponibili. Il 10 novembre l’uomo ragno fu esonerato. La sconfitta con la Fiorentina gli era stata fatale.

Ma proprio da Firenze giungerà il prossimo tecnico, l’ex romanista Montella. L’operazione nostalgia non era finita; dopo il portiere, l’attaccante. L’istintivo presidente voleva far ripartire la sua squadra utilizzando il cuore.

Il lavoro non era semplice ma l’ex aeroplanino non poteva rifiutare. Troppo legato a quei colori.

Nonostante l’amore però le sconfitte e i pareggi non tardarono ad arrivare, con la classifica che si fece sempre peggio. Ma con la speranza che l’anno nuovo e la preparazione natalizia portassero qualcosa di diverso da ciò che si era lasciato. Come se la nave svedese si fosse potuta spostare in pochi secondi.

La vigilia della befana era di quelle toste, il derby della lanterna era alle porte.

La squadra non poteva sbagliare e così fece. Il primo tempo fu di quelli scoppiettanti, i blucerchiati sembravano rigenerati. Perfino la pietra della discordia Cassano tornò quello di un tempo, anche se un po’ più statico. Uno 0-3 in casa dei nemici di sempre non aveva prezzo. Doppietta di Soriano e gol di Eder, con fantantonio presente direttamente o indirettamente in tutte le azioni. Un primo tempo che allontanava gli spettri cupi e tetri delle zone basse della classifica. Ma neanche il tempo di pensarlo, che le solite lacune difensive si ripresentarono, come dimostra il filmato seguente:

Il famoso detto anno nuovo, vita nuova, dunque, sembrava calzasse a pennello. Sembrava però, perché dalla 19esima giornata ad oggi Montella & Co hanno ottenuto solo un punto sui 15 disponibili. Con la solita costante dei troppi gol subiti 13 e molti fatti, 8. Numeri che si sono ripetuti per tutta la stagione, 41 incassati e 35 realizzati. Statistiche frutto innanzitutto di una cattiva gestione societaria, che non ha mai appoggiato veramente l’ex Zenga; a cui vanno però anche addossati i demeriti di una fase difensiva veramente precaria, senza pressing coordinato e senza alcuna gestione della palla. Tutto basato sulla velocità dei due attaccanti Eder e Muriel e sull’estro di Soriano e Cassano, quando impiegato.

Il gran valore aggiunto di questa squadra era dunque, Eder, a cui dedichiamo il prossimo video:


L’italo-brasiliano infatti, ha siglato 12 reti con la maglia blucerchiata. Casacca che però non indosserà più, perché senza pensarci due volte, al tintinnio dei milioni, il presidente Ferrero non ha saputo resistere e lo ha venduto all’Inter. Anzi, impacchettato e spedito come ha ribadito qualche giorno fa l’attaccante della Nazionale di Conte. Al suo posto non poteva che arrivare un altro ex, come da tradizione, ovvero Quagliarella. Inoltre dalla squadra nerazzurra è arrivato Ranocchia, che nelle prime due presenze con la nuova squadra è stato autore diretto di due gol, ma per gli avversari.

Gli acquisti e le cessioni del mercato cosiddetto di riparazione, dunque, hanno solo acuito i problemi, allargato lo squarcio presente sulla fiancata della Doria. Spingendo la nave sempre più negli abissi dell’Oceano.

 

Prossima partita: Roma-Sampdoria domenica 7 gennaio 2016 ore 20:45 Stadio Olimpico

Probabile Formazione: Viviano, Moisander, Ranocchia, Silvestre, Cassani, Soriano, Fernando, Dodò, Correa, Muriel, Quagliarella. Allenatore:Vincenzo Montella. A disposizione: Puggioni, Brignoli, Skriniar, Palombo, Kristisic, Barreto E, Ivan, Christodoupoulos, Alvarez R, Cassano, Rodriguez.

 

Edoardo Albanese

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