Durante il corso della trasmissione La partita perfetta di Sportitalia è intervenuta Rosella Sensi, ecco alcune sue dichiarazioni:
Sul terremoto a Visso: “Sono state giornate difficili. Siamo in continuo contatto con gli amici e con il sindaco. La situazione è drammatica non c’è più niente, non ci sono più le persone ma c’è tanta voglia c’è tanta voglia di ricominciare. Provo molta tristezza nel vedere queste immagini. Mio padre era legatissimo a quei posti, dobbiamo aiutarli, mi auguro che le promesse vengano mantenute”.
Sulla sua esperienza alla Roma: “Un pezzo di storia e di vita trascorsa insieme. Ho tanta nostalgia, fa parte della storia, una storia bellissima perché ti travolge. E’ stato un rapporto d’amore infinito. C’erano dei personaggi e dirigenti straordinari nel calcio italiano, anche negli screzi passati ho tanta nostalgia. Litigate? Erano divertenti, alcune (ride ndr). Ora sono più serena perché non ci sono quelle responsabilità, sentivo questo peso nei confronti dei tifosi”.
Su come si vedrebbe oggi alla guida di un club: “In un altro club non avrei lo stesso trasporto. Me l’hanno proposto piccoli club ma ho preferito non accettare. Il calcio è sempre bello, non è così diverso da un tempo, sono diversi gli interlocutori ma a me piace ancora. La nostra non era una conduzione familiare, da società quotata in borsa ci abbiamo messo sempre grande professionalità. Nel calcio di oggi servirebbero le grandi famiglie come in passato”.
Se ci sono rimpianti: “Ce ne sono tanti, ci sono stati tanti sbagli ma io preferisco portarmi dietro i bei ricordi. Ricordo con grande sofferenza la cessione di Samuel al Real Madrid, non riuscivo a firmare, uno dei momenti più dolorosi”
“Bei momenti? Tanti. Dallo Scudetto alle finali di Coppa Italia, l’abbraccio con Bruno Conti in un periodo dove sembravamo disorientati e grazie a lui, al capitano e Montella ci siamo risollevati. Quella stagione ci ha ricompattato prima che arrivasse Spalletti”.
Cosa non rifarebbe: “La comunicazione, non tanto chi la faceva per me, ma il mio modo di comunicare perché quello non era il carattere che mi appartiene. Mi avrebbe aiutato a non rimpiangere alcune cose”.
Sulla Curva Sud: “Io sono stata vivacemente contestata, ma anche a Papà è successo. La Curva non ha mai perdonato nessuno, anche questo significa essere tifosi, devi prendertela con qualcuno. Nonostante le contestazioni io ho sempre guardato l’interesse della squadra perché senza di loro è difficile che i giocatori diano qualcosa in più. Quella curva vuota non ha senso, è veramente triste”.
Sulla lega: “C’è uno statuto che non consente di prendere decisioni facilmente. Tutto questo ha ingessato la parte decisionale, prima con il Consiglio di Lega era più semplice scegliere. Fino a che non si cambia lo statuto saranno rari dei cambiamenti”.
Dove vede le partite: “Le vedo sempre a casa e nella stessa posizione, sono scaramantica. Mi dicono che è un bello stadio ora l’Olimpico, abbiamo sempre lasciato i posti di papa liberi. Mi piace ricordare la partita della Roma come una volta. Della Roma americana mi hanno esaltato i derby vinti. Sono sempre dei momenti di gioia”
40 anni di Totti: “Mia madre ci è rimasta male del suo mancato invito. Io gli ho detto di dirglielo a lui direttamente, per noi è come una persona di casa. Parlo spesso con Ilary, non ho amarezza nei suoi confronti e se lo voglio incontrare non ho bisogno della sua festa per farlo”.
Sulla Roma vicina alle mani di Moggi in passato: “No, a mio padre sarebbe venuto un infarto. Lui anche durante la malattia è sempre rimasto lucido”.
Cosa l’ha ferita: “I tifosi non mi hanno creduto, ma ho sempre fatto tutto nell’interesse della Roma”.
Sulla cessione della società: “Non l’avrei messa in vendita in quel modo, ma non ho deciso io”.
Se ci sono contatti con Pallotta: “No, a questo punto no, non sono stata cercata per 5 anni. Gli ho mandato tempo fa una maglia, mi aspettavo che se lo ricordasse, ma niente. E’ sempre il mio presidente e deve farmi vincere. Sono stata contenta quando hanno rinnovato il contratto a Totti”.