Roma-Bayer: daspo per due tifosi che hanno acceso fumogeni in curva nord

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roma_bayern_tifosi-500x332È stato tempestivo e risolutivo l’intervento del personale sanitario all’interno dello Stadio Olimpico di Roma, dove ieri un tifoso romanista è stato colto da una grave crisi cardiaca, durante la partita Roma-Bayer Leverkusen. L’immediatezza dell’intervento, fa sapere la questura di Roma, «è stata possibile grazie alle misure di sicurezza previste nel modello organizzativo varato dal questore di Roma Nicolò D’Angelo che prevede, tra l’altro, vie di fuga e scale libere e accessibili ai soccorritori».

La ritrovata vivibilità dei settori ha peraltro consentito al Coni di proseguire nella manutenzione e pulizia dei bagni all’intervallo per garantire una dignitosa fruibilità anche a donne e a bambini. Già identificati, dal sistema di video sorveglianza, due tifosi autori dell’accensione di due fumogeni all’interno della curva nord. Per i due denuncia e Daspo

(Adnkronos)

2 Commenti

  1. Egregia redazione sono uno spettatore che era all’ingresso 24A distinti sud fila 43 posto 4D, insieme al figlio Jacopo.Ho assistito a tutta la scena e devo fare i complimenti ai sanitari (mi sembra associazione Mater Dei) per l’intervento tempestivo e risolutivo con il defibrillatore.
    Vorrei sottolineare che l’utilizzo del defibrillatore è stato preceduto dall’intervento di quattro persone: una che eseguiva il massaggio cardiaco secondo le attuali linee guida, un altro che teneva sollevate le gambe e una terza persona, una donna che valutava la presenza del polso carotideo; infine una quarta persona nel frattempo
    chiamava i soccorsi sottolineando che si trattava di codice rosso; nessuno di loro
    conosceva l’altro ma sembrava che fossero un’equipe dove ognuno sapeva quello che doveva fare. Ovviamente quando sono arrivati i soccorsi hanno lasciato il campo a loro.
    Oltre all’importanza fondamentale del defibrillatore l’altro messaggio che dovrebbe passare da questa vicenda ( gli anglosassoni dicono “take home”)è l’importanza che
    tante più persone sappiano fare queste manovre, e non necessariamente devono essere medici. Questo signore ha avuto la fortuna che attorno a lui (proveniva dalle file inferiori e
    stava salendo a passo svelto la scalinata limitrofa alla vetrata) ha trovato persone che sapevano fare le manovre preliminari di rianimazione cardiopolmonare. Dopo aver estratto la lingua e posizionato il signore in maniera tale da evitare l’ostruzione delle vie aeree (all’inizio dell’intervento il signore era piegato su se stesso e la prima impressione era che fosse inciampato), veniva contemporaneamente valutata l’assenza di attività cardiaca tramite il polso carotideo; è stato iniziato subito il
    massaggio cardiaco con la speranza che una pur modesta quantità di sangue
    arrivasse a livello cerebrale. Se non ci fosse stato questo intervento precedente, la defibrillazione avrebbe interrotto certamente l’aritmia ma è verosimile ipotizzare
    che la vicenda non avrebbe avuto il lieto fine nel senso di recupero delle capacità cognitive.
    Cordiali saluti
    un tifoso romanista proveniente da Pisa

  2. Nella seconda email mi firmo: Dr Virgilio Di legge specialista in cardiologia e in medicina dello sport da 8 anni medico sociale della squadra di calcio AC Pisa 1909; il 12.12.2010 a gela durante la partita di calcio di lega pro Gela-Pisa andò in arresto respiratorio un giocatore e anche in quella occasione, in cui andò bene sia a me come medico che al nostro giocatore, sottolineai l’importanza di saper fare determinate manovre

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