Questa Roma basta per la Serie A più scarsa di sempre, ma l’Europa è un’altra cosa

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Una volta lo chiamavano il campionato più bello al mondo, quello più difficile, ma che fine ha fatto la Serie A?

Ad oggi, a calciomercato ancora aperto ma senza colpi sensazionali in vista, nelle rose delle 20 squadre che parteciperanno al prossimo campionato risultano soltanto 14 calciatori che siano riusciti a vincere almeno una Champions League: Evra (2008 Manchester UTD), Kedhira (2014 Real), Mandzukic (2013 Bayern), Dani Alves (2009, 2011, 2015 Barcellona), Vermaelen ( 2015 Barcellona), Pandev (2010 Inter), Storari (2007Milan), Borriello (2007 Milan), Gilardino (2007 Milan), Bizzarri (2000 Real), Maxi Lopez (2006 Barcellona), Diego Lopez (2014 Real) Santon (2010 Inter), Gomez (2013 Bayern).

Tra i tecnici di Serie A nessuno ha mai vinto una Champions e i soli De Boer, Mihajlovic, Oddo, Donadoni e Sousa possono vantarsi di averla vinta da calciatori.  (Dati elaborati da Valerio Notarstefano e Andrea Spasiano).

Aggiungendo che tra i 20 allenatori soltanto Allegri è riuscito a diventare campione d’Italia si può stabilire quasi con certezza che la Serie A non è più all’altezza dei maggiori campionati europei e che di stelle vere e proprie non ce ne sono più, Juventus a parte.

Ora passiamo nello specifico all’As Roma. Nella rosa di questa stagione nessun calciatore ha mai vinto la Serie A, chiaramente escluso Lui. Il già citato Vermaelen, pur non giocando nemmeno un minuto di quella edizione, è riuscito a vincere la coppa dalle grandi orecchie nel 2015. Da questo punto di vista, quello dell’abitudine a vincere, i giallorossi hanno perso quest’estate gente come Maicon e Keita , e in uno spogliatoio si sente e come.

Malgrado questa desolante premessa c’è da dire che la Roma vista nella prima mezzora della gara di ieri può solo lasciar ben sperare in questa pochezza generale del calcio italiano. Chiaramente quando parliamo di pochezza generale va esclusa la Juve, attrezzata per ammazzare il campionato fin da subito.

La rosa è al completo ed è competitiva, parola di Spalletti e Baldissoni. Siamo d’accordo anche se un metronomo in più non guasterebbe. Ora il punto è un altro, competitiva per cosa? Se il campionato deve basarsi sulla conquista del primo posto utile tra quelli che non vincono non c’è dubbio che la squadra sembri più attrezzata rispetto alle concorrenti dirette, con il Napoli che ha perso Higuain e l’Inter che a 10 giorni dall’inizio delle ostilità ha cambiato addirittura tecnico.

Due portieri di buon livello (a proposito,lasciamo in pace Alisson), una difesa ridisegnata con tanti innesti (alcune scommesse) di buon livello, anche in attesa dei rientri di Ruediger e Mario Rui e con la ciliegina Bruno Peres , sforzo economico di non poco conto.

A centrocampo i rientri di Paredes e di Strootman vanno a completare un reparto nel quale c’è gente come De Rossi e Nainggolan, nel quale è stato aggiunto Gerson, l’altro grande investimento economico dell’anno. Ma attenzione, qui si sono persi Pjanic e soprattutto Keita. Il maliano dal punto di vista tattico non è stato a mio giudizio sostituito e un eventuale approdo in giallorosso di un suo simile sarebbe accolto dal sottoscritto come una manna dal cielo.

Davanti si è cambiato poco, quasi niente. E’ però giusto sottolineare che oltre al rientro di Iturbe (per restare?) ci sono un Perotti e un El Shaarawy in più rispetto alla prima parte della passata stagione.

Inoltre quello che a detta di molti è il valore aggiunto di questa squadra è il tecnico, che ha potuto lavorare con il suo staff dall’inizio e che nella seconda parte dello scorso campionato è riuscito a rastrellare una grossa quantità di punti.

Tutto questo dovrebbe essere sufficiente per ben figurare nella povera Serie A ma l’Europa è un’altra cosa. Tutti sappiamo che il passaggio alla fase a gironi è importante prettamente per gli ormai famosi discorsi economici, e il secondo tempo giocato seppur in 10 contro il Porto ha fatto ringraziare tutti noi il dio del calcio per non aver tirato fuori il nome del Manchester City dall’urna dei play off.

Il dio del calcio si diceva, a tal proposito ci piace ricordare che Francesco Totti ha rinnovato per un’altra stagione, l’ultima.

Domenico Rimedio

1 commento

  1. ……in 10 fare 1 a 1 col Porto non è male. La squadra è tosta. Facciamo lavorare Spalletti e poi si vedrà. Certo se arriva…… ancora meglio.

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