Quadrini: “Fonseca si è subito calato nella realtà della Serie A. Non è facile per i giovani imporsi nella Roma

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Marco Quadrini, ex calciatore con una militanza con la Roma dal 1998 al 2000, per un totale di 12 presenze, è stato intervistato da Centro Suono Sport all’interno della trasmissione “Bar Forza Lupi”. Queste le sue dichiarazioni.

Che ricordi hai di quel Roma-Milan 1-0 con gol di Paulo Sergio, giocato precisamente 22 anni fa, 27 febbraio 1999?

“Ho iniziato giovanissimo in ritiro con Zeman. Venivo dalla Primavera e mi sono serviti 4-5 mesi di ambientamento. Da gennaio in poi, ho giocato una decina di partite e sono stato tra i protagonisti di quel Roma-Milan. I rossoneri erano una squadra forte, che sarebbe poi diventato Campione d’Italia”.

Zeman e Capello?
“Da poco ho intrapreso la carriera da allenatore professionista, è un percorso che voglio intraprendere a lungo. Ho avuto la fortuna di avere questi due grandi tecnici che hanno lasciato il segno nel calcio italiano. Dal punto di vista tattico, Zeman ti dà molto, soprattutto ovviamente per quanto riguarda il reparto offensivo. Capello, invece, è tra i migliori nella gestione del gruppo”.

Che idea ti sei fatto della gestione di Fonseca?
“La Roma sta facendo un buon percorso, su Fonseca ho un giudizio positivo perché è stato bravissimo nell’adattarsi al campionato italiano. È stato un tecnico che si è subito calato nella realtà della Serie A. Se togliamo la debacle in Coppa Italia e il derby, nonostante abbia subìto un po’ troppi gol, sta facendo un’ottima stagione e sta rispettando le aspettative”.

Troppi gol subiti dalla Roma?
“Da una squadra di questo livello, ci si aspetta sia più quadrata. Nel rendimento incidono anche gli 8 gol presi in due gare contro Atalanta e Napoli. La stagione, comunque, è buona”.

La gestione dei giovani?
“In una piazza di gente importante come a Roma, non è facile imporsi per un giovane. Zeman veniva a vedere le partite della Primavera ogni sabato, tanti allenatori ci pensano poco e vedono solo chi hanno in Prima Squadra. I tifosi sono esigenti, non è mai semplice trovare un giovane che esca dalla Primavera e sia già pronto ad alti livelli. Dipende anche dalla qualità del giovane, anche dal punto di vista mentale”.

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