Perotti:”Pjanic alla Juve per vincere? Ancora non ha vinto nulla. Allo Stadium per i 3 punti!”

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Dai migliori ricordi in giallorosso ad una stagione che vede la Roma ancora lì, all’inseguimento della Juventus, a due giorni dal match contro la squadra di Allegri che potrebbe rendere ancor più avvincente la sfida scudetto. Diego Perotti, intervistato da Sky Sport 24, ha parlato a lungo della sua esperienza nella capitale, tornando anche sul desiderio di ritrovare la Nazionale argentina e su attuali ed ex compagni.

“Vincere contro Lazio e Milan significa restare vicino alla Juve, non perdere questi 4 punti che abbiamo di differenza: vincere il derby è sempre bellissimo per noi e per i tifosi, e battere il Milan, che aveva i nostri stessi punti, era importante. Non era facile, ora dobbiamo fare di tutto per battere la Juventus: sarà difficile. Purtroppo abbiamo avuto un paio di infortunati importantissimi come Salah e Bruno Peres, un paio di mesi fa Florenzi. Abbiamo dovuto cambiare la maniera di giocare con tanti titolari fuori, ma il mister è stato bravo e abbiamo fatto in campo ciò che abbiamo chiesto”.

Dal presente ai ricordi più belli, passando per la precisione dal dischetto: “Il gol più spettacolare segnato con la Roma? Penso il primo che ho segnato all’Olimpico, contro la Sampdoria: è stato emozionante per me, un bel gol al volo. L’assist che invece ricordo di più è sempre il primo, contro il Sassuolo, perchè è servito per chiudere la partita ed è arrivato nel giorno del mio esordio con la Roma, e abbiamo vinto. E’ stata una bella serata.Il segreto dei miei calci di rigore? Non ce n’è uno. Ho cominciato a calciare così da quando ero a Siviglia, mi trovo bene calciando così: so che magari ogni tanto rischio, ma a me dà tanta sicurezza. Serve solo allenarsi. Buffon? Non studio nessun portiere di altre squadre, ma so che è uno dei migliori portieri al mondo: se mi troverò in quella situazione sarà difficile”.

Sempre sulle parole del portiere bianconero su una “Roma da scudetto”, poi, Perotti ha proseguito così, analizzando anche il prossimo avversario e scegliendo Dzeko nella supersfida con Higuain: “Credo che abbia ragione: abbiamo battuto Milan, Inter, Napoli, Lazio, e penso che una squadra che vince contro tutte queste big meriti di stare in alto. Abbiamo perso punti importanti che non dovevamo perdere ma ora siamo lì, a meno 4, e abbiamo uno scontro diretto da vincere. Ma quelle di Buffon sono belle parole. Il segreto della Juventus? E’ una squadra matura, hanno giocatori a livello individuale fortissimi e sono tutti nazionali: hanno vinto magari quelle partite in cui noi abbiamo lasciato punti, dove le squadre si chiudono, e magari a noi manca quel passettino in più. Più forte Higuain o Dzeko? Per me tutti i miei compagni sono più forti degli altri: parliamo di due attaccanti che ogni partita fanno gol, ma Edin è il mio compagno e sta facendo una stagione grandissima, quindi per me lui. Sono due giocatori che cercano la porta subito, sai che quando passi palla ad Edin calcerà perchè ha la porta in testa: fanno movimento, vanno in mezzo, si abbassano, sono due giocatori completi. Dybala così maturo? Le volte che ho giocato contro di lui si vedeva come fosse un ragazzo con qualità, doveva ancora crescere ma il cambio da Palermo a Torino non si è visto: ha fatto subito una grandissima stagione, ha un sinistro pazzesco e sembra anche umile. Non lo conosco, ma per ciò che mi hanno detto è davvero bravo: se continua così diventerà uno dei migliori al mondo”.

In chiusura, non manca anche un avvertimento a Pjanic, ex compagno che Perotti ritroverà proprio sabato sera, soffermandosi poi sul futuro con la maglia albiceleste della Nazionale argentina: “Pjanic via per vincere? Ancora non ha vinto… e penso che noi possiamo vincere. Siamo vicini a loro, possiamo vincere lo scudetto e abbiamo l’Europa League, una competizione molto emozionante, e la Coppa Italia. Fino a fine stagione non si può dire nulla, ma penso che potremo vincere qualcosa. Il momento in Seleccion con Maradona CT? Penso lo ricorderò per tutta la mia vita, prima di tutto quando mi chiamò Maradona, per me il migliore al mondo, per andare in Nazionale a 21-22 ed esordire al posto di Messi: è come se fossi stato in un storia di Disney. Non posso non dire di aspettare una chiamata perchè sto giocando in una grandissima squadra e quasi ogni partita, l’allenatore mi guarda e so che è difficile essere convocati per i tanti grandi giocatori che ci sono, ma mi aspetto di tornare perchè è il mio sogno”.

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