Su Nainggolan si è creato un “caso” che non esiste. Nessun “attacco” alla Juve. Semmai, la “manifestazione di un sentimento” verso la Juve. E poi le dichiarazioni vanno contestualizzate.
Radja non rilascia un’intervista, ma parla con dei tifosi, che poi rendono pubbliche le sue parole (sic!). Nel farlo, utilizza il linguaggio del tifoso. A quei colleghi che stigmatizzano la parola “odio” utilizzata dal calciatore nel dialogo (che era e doveva restare privato!), vorrei ricordare che si parla di sport e solo ed esclusivamente in questo ambito la parola va collocata e limitata: odio sportivo, dunque.
Vale a dire: “risoluta ostilità, che implica di solito un atteggiamento istintivo di condanna associato a rifiuto, ripugnanza verso qualcosa”. Questo “qualcosa” è la Juve.
Un sentimento, peraltro, maturato già ai tempi in cui giocava con il Cagliari. Sintesi: Nainggolan spiega ad alcuni tifosi perché ha sempre rifiutato la Juve.
Ripeto: nessuna dichiarazione ufficiale, nessun attacco verso qualcuno. Solo un dialogo con alcuni tifosi ed una manifestazione di un sentimento verso qualcosa.
Non amare la Juve, rifiutandola, è forse peccato?
Massimo D’Adamo