Pallotta a ruota libera; Spalletti e la squadra, il derby, il mercato, le voci false su Pjanic e molto altro

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Il Presidente Pallotta è un fiume in piena e la sua intervista rilasciata ai microfoni di Roma Radio è piena di spunti interessanti, di riflessioni, di programmi e molto altro ancora. 

Quello che interviene all’emittente radiofonica ufficiale è un Pallotta raggiante e radioso per l’andamento della sua squadra, per la vittoria del derby e anche per i meriti dell’allenatore, che, ammette, voleva cambiare prima, per Dzeko, Florenzi, lo stadio. Ma non anticipiamo altro, ecco le parole del numero 1 giallorosso:

“Non potrei essere più orgoglioso della squadra. I ragazzi, anche grazie a Spalletti, ora si divertono. Avrei voluto fare prima questo cambio, si vede che il problema dipendeva solo da un fattore mentale. I ragazzi li vedo bene e si stanno allenando meglio che mai”.

Come ha vissuto il derby?
A dire il vero per come stavamo giocando negli ultimi 3 mesi ero abbastanza tranquillo ma nel calcio può succedere qualsiasi cosa. Ero nervoso durante la partita, ho camminato molto. Szczesny ha fatto qualche grande parata, poi Florenzi e Perotti hanno risolto la partita. Siamo un gruppo forte e lo sapevamo, mancava soltanto qualcuno a guidarla. Sono contento per la rete del 2-0 di Dzeko, meno male che c’era lui su quella palla vagante con la sua stazza, magari a un giocatore più piccolo sarebbe arrivata alla vita e non avrebbe segnato.
Sono contento per quello che sta facendo la squadra. Non amo leggere i giornali ma qualche volta è inevitabile: si parla di mercato e di cessioni come al Chelsea ma non è così. Al momento sono ben pochi i correttivi da effettuare, abbiamo molti giocatori che devono rientrare dal prestito e che avremmo voluto tenere a Roma come Ponce, Sadiq e Nura. Parlando della cessione di Pjanic ma non è così: io voglio che resti, si trova molto bene qui. Anche solo parlarne fa molto male alla squadra, sono stanco di queste voci. Se fino ad ora abbiamo commesso un errore è stato cambiare troppo la rosa ed effettuare troppe operazioni di mercato. Sabatini però ha fatto un ottimo lavoro e abbiamo fatto enormi progressi, visto che avevamo ereditato una situazione economica complessa e dovevamo fare delle operazioni per sistemare il bilancio. Nel prossimo mercato faremo solo qualche correttivo integrando qualche giovane in prestito.

Il mercato e il settore giovanile
Credo che nei primi anni avevamo tanto lavoro da fare. Abbiamo preso tanti giocatori forti ma alcuni abbiamo dovuti venderli per via delle direttive della Uefa e non c’era possibilità di scelta. Se ho imparato una cosa è che le trattative nel calcio sono molto bizzare, a volte quasi cinematografiche. Da questo punto di vista è stato importante il lavoro svolto da Bruno Conti, Ricky insieme ad Alex Zecca con questa Academy che considero tra le migliori. Ora stiamo cercando di ampliarla anche in altri paesi.
Negli ultimi mesi abbiamo fatto molti cambiamenti. A livello di scouting stiamo lavorando molto bene, il mio obiettivo è far diventare Roma il miglior luogo dove crescrere talenti in Italia. Il mio rammarico è che in quelle 11 partite in cui non abbiamo raccolto molto, vincendo anche solo 4 partite di quelle 11 ora saremmo primi. Vorrei sottolineare l’ottimo lavoro anche a livello giovanile di mister De Rossi. Voci dicevano che non volevamo più Bruno Conti e invece abbiamo aumentato le sue competenze e adesso tutto procede per il meglio. Quelle voci erano sciocchezze. Noi vorremmo vincere lo scudetto, ci stiamo andando vicino. Abbiamo commesso degli errori ma abbiamo saputo rimediare. Inoltre non ho intenzione di andare da nessuna parte, mi dovrete sopportare ancora a lungo. E ho pure uno stadio da costruire…

Lo stadio
Da sei mesi lavoro con Ginsberg, il capo progetto stadio, che ha fatto un ottimo lavoro ma ci sono ancora delle questioni in sospeso che però sono risolvibili. Parliamo di un faldone di 8mila pagine. Ora dovremo presentare il progetto alla Regione. Ho avuto dei colloqui anche a Roma, è un progetto molto importante non solo per la città ma anche per l’Italia e tutta l’Europa. Il sostegno è molto anche da parte delle istituzioni. Anche i tifosi vogliono ardentemente quanto me questo stadio che la Roma si merita.

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