Ci sono importanti novità sull’omicidio di Ciro Esposito di quel 3 maggio maledetto. Durante la consulenza di parte firmata dal generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, sulla quale gli avvocati dell’imputato per omicidio puntano a ottenere la legittima difesa, è emerso che Daniele De Santis era già ferito e sanguinante quando arrivò su di lui il gruppo di tifosi napoletani del quale faceva parte Ciro Esposito, poi ucciso dai colpi sparati dall’ex ultrà romanista.
Come riporta l’edizione odierna de il Corriere della Sera, nella giornata di ieri Garofano ha illustrato per la prima volta le 37 pagine del suo studio ai giudici popolari della corte d’Assise. Ovvero una ricostruzione che parte dallo studio delle immagini acquisite agli atti, confrontate con le tracce di sangue rimaste sull’asfalto e con il calcolo delle distanze percorse dai protagonisti della vicenda.
Questa relazione tecnica si concentra su tre punti principali:
- Dal Ciak Village si vedono uscire, insieme al gruppo di Esposito, anche altre persone che non comparivano al suo ingresso, segno, come scrive il consulente nella sua relazione, che erano entrate prima.
- I tifosi napoletani del gruppo in cui compare Esposito procedono a passo spedito e non si fermano vicino ai bus attorniati dal fumo dei petardi, il cui scoppio deve essere quindi avvenuto prima, altrimenti avrebbe catturato l’attenzione del gruppo (alcuni testimoni dicono invece che Esposito accorse quando De Santis ancora lanciava le bombe carta).
- Ci sono macchie di sangue di De Santis già all’esterno del Ciak Village, dove quindi il romanista è stato picchiato, e poi sulla pistola con la quale “Gastone” (soprannome di Daniele n.d.r.) ha fatto fuoco.
Quindi conclude il quotidiano, secondo la consulenza: “il De Santis , prima di sparare, era già ferito e sanguinante, tanto da imbrattare visibilmente l’arma. Dopo la prima aggressione, De Santis ha cercato riparo all’interno del Ciak dove è stato raggiunto e ulteriormente colpito” prima di sparare per difendersi.
