La Roma batte con un ampio 0-3 il Palermo e torna a vincere dopo le tre sconfitte consecutive tra Tim Cup, Serie A ed Europa League.
L’ultima volta era accaduto il 26 febbraio a San Siro e i giallorossi sembravano infallibili ed invincibili e invece, come una bolla di sapone, neanche 3 giorni dopo, scoppiavano nella coppa nazionale contro la Lazio di Inzaghi.
In queste due settimane si è visto e sentito di tutto e quello che oggi si chiedeva agli 11 scesi in campo era la vittoria e quella è arrivata. Il risultato finale potrebbe ingannare e far pensare che gli uomini di Spalletti abbiano dominato in largo e in lungo, o che si siano risvegliati dal breve, quanto profondo e doloroso, letargo degli ultimi 14 giorni, ma non è così.
Ma non è questo il momento di analizzare le difficoltà incontrate, ora è il momento di ripartire dopo aver, con estrema fatica e sudore, tirato fuori la macchina dal fango.
Pian piano è ricominciata la marcia quindi e bisogna sottolineare solo gli aspetti positivi di questa importante, quanto fondamentale serata.
Prima del fischio d’inizio in molti, compreso colui che scrive, erano dubbiosi per le scelte del mister di Certaldo, ma la poca rilevanza e consistenza dell’avversario ha fatto si che le cosiddette riserve accumulassero minuti nelle gambe e che molti titolari potessero tirare un po’ il fiato.
Inoltre i tifosi capitolini hanno potuto apprezzare il neo acquisto Grenier, lento ma tecnico(non avrebbe potuto giocare qualche minuto anche nei 43 giorni precedenti?), e la ritrovata voglia di El Sharaawy. Inoltre si è potuto rivedere il sorriso sulle labbra del fratello scarso di Bruno Peres e si è richiusa la porta di Szczesny, nonostante il comico errore del primo tempo.
Ma le note liete non sono finite perché Dzeko, dopo qualche giorno di digiuno, è tornato al gol, chiudendo il match che sembrava in bilico, e siglando la rete numero 30 in stagione.
Non credo sia un caso che il bosniaco sia arrivato a cifra tonda proprio contro i siciliani, perché lo scorso anno proprio contro i rosanero sbagliò uno dei gol più facili della storia. Oggi, con quello stop di petto e quel tocco di biliardo, chiude quella pagina nera della sua carriera ma con un finale totalmente diverso.
Insomma in un solo match i giallorossi sono tornati a vincere, nonostante il turn over massiccio, Dzeko a fare ciò che gli riesce meglio, El Sharaawy e Bruno Peres a sorridere e la Roma a sperare di rimontare nelle tre competizioni in cui è ancora in corsa e nessuno vuole toglierle questo diritto, anche se giovedì serviranno tutt’altra partita e tutt’altri uomini.
Ma in fondo se da Roma-Palermo a Palermo-Roma, Dzeko è riuscito a passare da quell’errore a questo gol, perché non si può sognare?
Edoardo Albanese