23 gennaio 2010, la Roma espugna la Torino bianconera. Al vantaggio iniziale della Vecchia Signora, risponde Totti su rigore. 1 a 1, con Buffon che impreca perché intuisce ma non para, e con Totti che mette il dito in bocca e alza il braccio al cielo.
Ma alla Roma di Ranieri non basta il pareggio per continuare a sognare, servono i 3 punti contro l’eterna rivale allenata da Ciro Ferrara, per avvicinare l’Inter di Mourinho.
4 minuti di recupero e poi sarà pareggio. Forse. La Roma corre e ci prova, getta il famoso cuore oltre l’ostacolo. Pizarro sradica il pallone dai piedi di Diego, avanza al piccolo trotto e vede l’inserimento sul secondo palo di un suo compagno di squadra, Riise. Parte il cross da destra verso sinistra, il roscio corre, l’avversario si accorge del numero 17 alle proprie spalle, ma è troppo tardi. Riise colpisce di testa e la schiaccia, Manninger, subentrato al numero 1 Buffon, non può farci nulla. Pochi secondi allo scadere del terzo minuto di recupero, la festa giallorossa può cominciare.
Nel giorno di Pjanic alla Juve, giunge, tramite il sito ufficiale del giocatore johnariise.com, la notizia dell’addio al calcio del roscio norvegese che per molte partite ha fatto emozionare i tifosi giallorossi. Un campione in campo e fuori, che all’età di 35 anni ha capito che il meglio in campo è stato dato, è arrivato, dunque, il momento dei titoli di coda:”E’ la decisione più importante e difficile della mia vita, ho deciso di smettere. Ultimamente in me è maturata una nuova consapevolezza: quell’entusiasmo e quelle motivazioni necessarie a svolgere questo lavoro non sono più abbastanza forti. Quando mi sono guardato allo specchio, ho capito che dovevo ritirarmi”
Quel gol fece alzare i tifosi in piedi, urlare e sognare di poter raggiungere quel grande traguardo verde bianco e rosso. Alla fine fu solo la gioia di un momento, un istante che però rimarrà per sempre nei cuori dei supporters giallorossi.