I 2 giocatori giallorossi hanno parlato nelle rispettive conferenze stampa prima dello spareggio mondiale degli azzurri con la Svezia:
Florenzi:“Il momento straordinario della Roma mi ha aiutato tantissimo nel recupero, Di Francesco mi sta gestendo come meglio crede. Sono carico e nella forma giusta, spero, se ne dovesse aver la voglia, che il mister Ventura mi metta in campo. Ognuno di noi sogna di giocare un Mondiale nella vita, non ci sono riuscito nel 2014, ma voglio morire sul campo per giocare quello del 2018. La Svezia ha tanti giocatori che sono in campionati internazionali. Anche loro vogliono andare al Mondiale e hanno eliminato una squadra come l’Olanda, sempre al vertice. Non sarà facile, ma nemmeno per loro”.
De Rossi: “Il fatto che ci sia in palio un Mondiale per me è importante, perché sarebbe il quarto per me. Non so se farò un torneo da protagonista, ma sarebbe un timbro sulla mia carriera il fatto di non qualificarmi. Nessuno lo vuole perdere. Quando vai lì te la giochi, non partecipare sarebbe molto negativo. Spareggio? E’ il primo o vero dentro-fuori, poi se giochi una semifinale, un quarto mondiale… almeno ci sei arrivato. Perdere con la Germania sarebbe un sei stato bravo ugualmente, per noi questa sarebbe una macchia sul curriculum. Siamo forti, forse migliori della Svezia, ma c’è quel pizzico di paura che nel calcio di ora è quasi necessaria. Il calcio ora è molto più aperto, come confini, i grandi giocatori non si trovano solo nelle big europee o in Argentina-Brasile. Nello spogliatoio abbiamo molta fiducia. L’esperienza conterà, ma la ritengo una delle qualità che servirà per vincere questo scontro diretto. Come il furore, la rabbia… un mix di cose che ci serviranno. Il fatto che non tremino le gambe è una condizione necessaria per certi livelli. A 22 anni non mi tremarono le gambe quando giocai la finale di Coppa del Mondo e sono sicuro che i miei compagni avranno la stessa condizione. E poi è uno spareggio, non una finale mondiale. Per me conta assolutamente passare il turno, non in che maniera. Svezia sconosciuta?
Il fatto che non ci sia Ibrahimovic è un vantaggio per chi lo affronta. Anche a 40 anni, con una gamba rotta, non vorrei mai avere Ibra contro. Potrebbe essere un vantaggio, meglio che non ci sia. Però non è nemmeno così sconosciuta, li conosciamo perché alcuni giocano in Italia, altri in Europa in campionati importantissimi. Non è una squadra materasso. Se il Mondiale è importante per me, che ne ho già giocati tre, figuriamoci per loro che non ci sono mai stati”.