Il D.S. della Roma, ha rilasciato (prima della partita con l’Udinese) un’intervista a Marca, in vista del match di Champions League con il Real Madrid:
Sembra passata un’eternità dal 3-0 incassato dal Real Madrid, ora in crisi
“A livello di motivazione, la Roma arriva cento per cento. L’anno scorso è stato magnifico e nella stagione attuale ci sono stati molti cambiamenti , abbiamo dovuto passare attraverso un processo di adattamento per prendere la linea giusta. Ora siamo più vicini a ciò che vogliamo essere. Abbiamo raggiunto un livello ottimale”.
Che partita si aspetta quindi?
“Una totalmente diversa dall’andata, mi aspetto di non soffrire tanto, come ha già fatto vedere la Roma in casa nell’ultimo anno e mezzo in Champions League. Mi aspetto una squadra dominante, con una mentalità vincente. Mi piacerebbe vedere una squadra ambiziosa in grado di sfidare il Real sui duelli individuali”.
Sorpreso dal crollo del Real Madrid?
“Sì. Ha anche avuto problemi gli infortuni, ma nessuno se lo aspettava. Contro di noi avevamo visto una squadra completa, roba da matti. Ha recuperato la tranquillità e giocatori importanti. Vedo la squadra più calma, meno offuscata rispetto alle ultime partite. La qualità c’è, deve solo trovare la sua strada. Eibar? Il Real è abituato a superare situazioni difficili, le grandi squadre sono tali perché sanno rialzarsi in fretta”.
E la Roma, arriverà ancora in semifinale?
“Prima dobbiamo superare il girone. Poi, i club che ambiscono a essere grandi non si pongono obiettivi. Una volta raggiunto il massimo livello, si può arrivare ovunque”.
Tra gli infortunati della Roma qualcuno ce la farà a recuperare?
“Kolarov sta bene e Manolas tornerà. De Rossi, Pastore e Perotti no”.
Qual è il giocatore più pericoloso del Real Madrid?
“Forse Benzema. Ha recuperato fiducia e sta prendendo le responsabilità. Ho anche letto che vuole essere l’erede di Cristiano. Qualunque giocatore del Real può essere determinante”.
Avete comprato undici giocatori. Un progetto ambizioso che combina esperienza e gioventù.
“Per l’importanza, per i tifosi, per il fatto di essere la squadra della Capitale, l’intenzione è quella di avere un progetto vincente. Tutti i passaggi vanno portati avanti un passo alla volta e l’anno scorso abbiamo fatto passi avanti importanti. Ma ci vuole sempre tempo. Abbiamo una delle rose più giovani d’Italia e della Champions. Pensiamo al presente e al futuro. Abbiamo 17 nazionali. E’ un progetto che ha bisogno di tempo per maturare”.
Monchi che farà? Non le danno fastidio le voci sul Barcellona?
“Sono contento a livello personale come professionale. Sto crescendo, conoscendo meglio un campionato diverso e i rumors sono parte di tutti i giorni. Finché ho il supporto di tutti, penso solo di rimanere a Roma”.