Il tecnico di Certaldo sta stupendo tutti con il suo carisma, con la sua preparazione e con i risultati. Ma c’è chi sta cercando di ammaliare l’allenatore giallorosso per abbandonare la nave e approdare verso lidi più assolati.
Infatti, secondo quanto riportato dalla redazione sportiva di Mediaset, su Luciano Spalletti ci sarebbe il forte pressing della nazionale dell’Arabia Saudita. L’offerta arrivata al tecnico toscano sarebbe pazzesca, ovvero 15 milioni di euro netti a stagione per portare a nazionale araba a qualificarsi ai mondiali di Russia 2018. Nell’ipotesi o nella fantasia che il mister accetti la proposta, la Roma sarebbe pronta a virare su Eusebio Di Francesco, su cui ci sarebbe sa battere la forte concorrenza del Milan.
Proprio il mister del Sassuolo questa mattina ha rilasciato alcune dichiarazioni sul quotidiano in rosa, La Gazzetta dello Sport, su alcuni giocatori della Roma:
Parliamo un po’ della punta centrale?
“Deve sempre attaccare la porta, correre in quella direzione. Non va bene quando taglia verso la bandierina: quello che corre verso la bandierina è il guardalinee, non l’attaccante. Poi voglio che i tre davanti vivano degli errori degli avversari. Contro la Juve, Alex Sandro ha sbagliato e Politano non è arrivato sul pallone. Poi mi ha detto: “Non me l’aspettavo”. Un attaccante non me lo deve mai dire.”
Insomma, il falso 9 non le piace?
“Se è Totti, che mette la palla dove vuole, va bene. Anche Perotti in quel ruolo mi ha sorpreso: è uno degli esterni più bravi a puntare l’uomo ma può anche giocare in mezzo.”
Il suo 9 ideale chi è?
“Zaza per me è straordinario. Quando era da noi gli chiedevo: “Simone, oggi hai corso in allenamento?”. E lui: “Sì”. Poi gli facevo vedere i dati del Centro Mapei, che le altre società non hanno, e gli dicevo: “Questo livello non basta. Se non migliori, panchina”. E migliorava, perché i dati non mentono, danno una motivazione speciale”.
Altri nomi?
“Dzeko, che ora non sta giocando al massimo. Poi Bacca, che attacca sempre la porta e non va mai in giro per il campo. Lui e Berardi possono fare i titolari ovunque, però ora non dite che vado al Milan: mi hanno accostato anche alla Nazionale, fa piacere ma restano chiacchiere.”