Meglio il cielo è blu sopra le nuvole che uomini soli. Viva le carote

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Iniziativa pacifica quella dei tifosi giallorossi che ieri hanno esposto lo striscione “Buon appetito conigli” accompagnato da alcune cassette di carote. Allora qualcuno che considera i calciatori responsabili di questo momento no della Roma esiste.

Nessuno è esente da colpe, se sono tutti colpevoli sono tutti innocenti, se sono tutti innocenti i colpevoli siamo noi?

Per fare un po’ di chiarezza bisogna partire da lontano, non molto, ma di qualche anno. Da quel famigerato 26 maggio.

Qualcuno ce lo ricorda ancora, ma sembra lontano, molto lontano, almeno per chi scrive. Se in qualche maniera quella triste pagina (ma ce ne sono state di più tristi a dir la verità) è stata girata nel tomo giallorosso il merito è di qualcuno, o no?

Quando la chiesa è stata rimessa al centro del villaggio (è stucchevole tornarci sopra, ma doveroso a volte) tutti noi, intesi come popolo oro e porpora, abbiamo pensato che ci era voluto veramente poco per rialzare la testa. Tutti o quasi non riuscivamo a vedere la luce alla fine del tunnel ma era solo una “curva” a dividerci dal buio. Dall’Ipad di Luigino (così lo chiamava qualcuno, ricordate?) alle sigarette di Zeman e al malcapitato Andreazzoli erano stati fatti dei passi indietro notevoli da una gestione arrivata con promesse di magnificenza.

Poi è arrivato questo signore dalla Francia, e dopo pochi giorni si è trovato a dover gestire un ambiente ormai schivo nei confronti dei suoi, si è trovato subito a doversi scontrare con alcuni tifosi che giustamente fischiavano un ormai ex, e questo signore altrettanto giustamente a cattivo muso ha iniziato a difendere i suoi come un buon padre di famiglia.

La Roma non ha vinto nulla in questo triennio, ma ha forse vinto qualcosa la Roma di Campo Testaccio, la più gloriosa di sempre?

Questo signore, comunque vada a finire, lascerà delle pagine indelebili in quel tomo di cui sopra, dalle lacrime di Balzaretti ai 6 gol presi con il Barcellona, dal “game over” di Yanga Mbiwa all’esultanza di alcuni tifosi al gol di Denis di domenica scorsa, dal gol di Nainggolan a Firenze che ci ha riportato nell’Europa che conta al rigore di Destro nel pantano di Bologna.

Che a qualcuno piaccia o no questo signore ha guidato la Roma nel biennio dei record della sua storia. Ci siamo adirati il 5 ottobre, abbiamo difeso TUTTI il suo violino, chi più chi meno ha considerato il suo sfogo di maggio come uno stimolo nei confronti di una società alla quale tutti chiedevamo uno sforzo in più al fine di raggiungere determinati obiettivi.

Questo signore non va lasciato solo, questo signore non può essere considerato l’unico artefice delle gioie e delle delusioni di questi 2 anni e mezzo di Roma.

E allora ben vengano le carote dei tifosi a bilanciare e dividere equamente le colpe, a far capire che lo scarico delle responsabilità nelle dichiarazioni post partita non regge, ad informare che dall’altra parte della barricata non c’è soltanto chi esulta ad un gol di un avversario ma c’è anche e soprattutto chi pretende che quella maglia venga riempita da cuori che battono, a prescindere dal risultato, perché ai tifosi della Roma è sempre bastato poco, è sempre bastato il sudore e anche se ora è arrivato il momento di vincere è proprio da quel sudore che si deve ripartire.

“Il cielo è blu sopra le nuvole” è stata più o meno la citazione discografica utilizzata dal mister al termine di Roma-Atalanta, e per rimanere in tema meglio questa di citazione che “Uomini soli”, perché i romanisti veramente solo non hanno mai lasciato nessuno.

Domenico Rimedio

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