Edoardo Grassi, giornalista Mediaset, esperto di Bundesliga, è intervenuto alla trasmissione “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5 FM.
Ci presenti l’Eintracht Francoforte?
“Conosco bene la squadra e, purtroppo, anche i suoi tifosi. Infatti, a Roma hanno appena chiuso la Barcaccia e altri siti archeologici. E pensare che, Ironicamente, Eintracht significa “concordia”. Parlando di calcio giocato, si tratta di una bella squadra, che punta molto sui
giovani. Dopo la cessione di Marmoush, presunta “Stella della Bundesliga”, loro lo hanno già rimpiazzato senza problemi. La squadra occupa ottime posizioni sia in campionato che in Europa. L’allenatore, Dino Toppmoller, crede molto nel turnover e, quindi, utilizza tutta la rosa a disposizione. Gioca con una difesa a tre e due trequartisti alle spalle della punta, Ekitike, uno dei giovani piu forti in circolazione, membro della nazionale francese Under 21. Sarà lui a colmare il vuoto lasciato da Marmoush. Oltre che sui giovani, però, possono contare sull’esperienza di diversi elementi, come il portiere Trapp, il numero 2 in Germania dietro Neuer. In difesa, poi, c’e Kristensen, ex della Roma. E, poi, c’è Mario Goetze, già campione del mondo con la nazionale tedesca. I dirigenti del club sono molto bravi a gestire le plusvalenze e l’Europa League serve anche a mettere in mostra i giocatori da vendere. La Roma e molti altri club dovrebbero imparare da loro”.
Quali sono i punti di forza e quali gli eventuali punti deboli di cui la Roma potrebbe approfittare?
“L’Eintracht è una squadra molto offensiva, quindi la Roma può provare a colpire con ripartenze verticali. Dino Toppmuller, cosi chiamato perché il padre era un grade fan di Zoff, ha cambiato tanti giocatori per impostare un modello di squadra che riesce ad ottenere risultati, anche con meno talenti, ma il talento lo ha costruito strada facendo. Probabilmente, l’anno prossimo l’Eintracht disputerà la Champions League, un risultato straordinario per un club senza una grande tradizione internazionale”
La Roma è tornata finalmente a vincere anche fuori casa dopo 9 mesi di astinenza, mentre ha un buon andamento in casa. Anche il rendimento dell’Eintracht cambia tra casa e fuori casa?
“È una squadra che cerca sempre di dare il meglio, sia in casa che in trasferta. Il suo modo di giocare non cambia, è sempre offensivo. Quindi, vedremo una partita aperta”.
Guardando le classifiche, però, ad entrambe le squadre potrebbe bastare un punto per passare alla fase successiva.
“All’Eintracht basta anche meno. Teoricamente, potrebbe passare direttamente agli ottavi anche in caso si sconfitta. Ciò nonostante, non credo che faranno un massiccio turn over. Non hanno una panchina lunghissima. Mi aspetto una squadra vicino a quella ideale”.
In apertura, ci hai parlato dei tifosi dell’Eintracht. A tuo parere, le istituzioni avrebbero dovuto fare qualcosa per evitare la trasferta, visti i precedenti in Italia?
“La trasferta ideale, per qualunque tifoso al mondo, è a Roma. Il problema è rappresentato dalla famosa “marmaglia”. Il tifo dell’Eintracht nasce come tifo di estrema sinistra ed, infatti, gli scontri con i tifosi della Lazio furono anche a tema politico. Quando era presidente Fischer, il governo tedesco si battè per allontanare il neonazismo dallo sport.
Servirà molta attenzione, perché 3500 tifosi sono tanti, anche se i più pericolosi dovrebbero essere solo un centinaio. Aggiungo: attenzione anche all’arbitro sloveno Obrenovic, segnalato all’UEFA per vari errori. Dopo la partita di Champions tra Monaco e Benfica si rifiutò di stringere la mano al tecnico dei francesi, perché lo aveva criticato per la strana gestione dei cartellini gialli”.