Roberto Massucci, capo di gabinetto della questura di Roma ha parlato ai microfoni di Tele Radio Stereo. Queste le sue parole sul divieto dell’apertura al tre fontane e sulle barriere:
“Abbiamo avuto un incontro, un tavolo con le autorità interessate e abbiamo verificato che l’allenamento a porte aperte era stato calendarizzato nell’orario di massima affluenza del Luna Park. Abbiamo valutato che l’impatto sul quartiere e sui cittadini sarebbe stato imponente e non era condivisibile. Chi ha scelto quella data e quel luogo, dove tra l’altro sarebbero arrivate molte più persone della capienza dell’impianto che è di 1500 persone, non ha valutato l’impatto sugli abitanti del quartiere. La Capitale d’Italia ospita grandi iniziative come Giubilei straordinari e può affrontare qualsiasi evento. Certo, è un problema se si programma un evento a porte aperta a ridosso del derby e nell’impianto del Tre Fontane, che per la sua dislocazione territoriale avrebbe causato troppi i disagi per i cittadini. Le barriere sono un insignificante tassello di un percorso di sicurezza. Siamo aperti al dialogo con tifosi e componenti ultras che purtroppo non hanno raccolto l’invito a dialogare con le istituzioni. Colgo l’occasione per ribadire e rilancio il tema del dialogo. Ci sono realtà italiane dove non ci sono barriere ma ci sono alti livelli di sicurezza. Roma deve puntare ad aumentare i livelli di sicurezza e deve provare a migliorare e non deve puntare in basso. Non può essere una giustificazione il fatto che da altre parti non sono applicate le norme“.