Ad un giorno dal match valevole per il quinto turno di Champions League tra Barcellona e Roma, in programma alle ore 20:45 al Camp Nou, l’allenatore dei blaugrana ed ex giallorosso, Luis Enrique, ha affrontato la conferenza pre-partita, affiancato dal terzino brasiliano Dani Alves.
Queste le dichiarazioni del tecnico:
L’importanza del match di domani: “Siamo alla quinta giornata, riteniamo fondamentale la partita di domani con la Roma per chiudere al primo posto”.
Aspettative per domani rispetto all’andata: “Mi aspetto che sia una partita diversa, adesso la Roma ha bisogno di punti. E’ importante per loro fare una partita di livello, noi ci aspettiamo una partita più aperta”.
Preoccupazioni riguardo un possibile rilassamento dopo la vittoria al Bernabeu: “Le lusinghe indeboliscono, ma i giocatori sono abbastanza intelligenti e consapevoli delle difficoltà implicite nel giocare a calcio sempre, nel raggiungere gli obiettivi. Fino ad ora non abbiamo conquistato nulla. La stagione sarà molto difficile”.
Rapporto con Messi: “Ho sempre avuto un buon rapporto con i giocatori”.
Su quale approccio tattico utilizzerebbe mmedesimandosi nell’altra panchina: “Io non sono più l’allenatore della Roma. Rudi Garcia vi potrà dire cosa vede. Credo che per la Roma sia una situazione attraente venire qui al Camp Nou e vincere, non gli serve un altro risultato considerando che nell’altra partita del gruppo il suo rivale può vincere. Nella prima partita la Roma è stata molto in difesa, ma questa partita può essere interessante, credo che entrambe le squadre sanno giocare a calcio”.
Cosa fare per evitare un rallentamento del proprio ritmo visto nel match dell’Olimpico: “E’ vero che non abbiamo avuto il ritmo voluto, ma è difficile giocare contro una squadra con 9-10 giocatori dietro la palla. C’è poco spazio, questo presenta difficoltà. Dopo aver analizzato la partita della Roma sarei disposto a giocare tutte le partite così. Il gioco ci rese molto più superiori. Nella partita di domani spero che potremo essere molto più superiori al rivale e cercare di vincere”.
Condizioni di Messi: “L’ho visto bene sabato. Adesso deve avere minuti nelle gambe”.
Riguardo la sua simpatia per i colori giallorossi: “Io farò il lavoro di allenatore del Barcellona, proverò a vincere tutte le partite come sempre. Ma il calcio è molto capriccioso. Mi piacerebbe che passasse la Roma ma soprattutto il Barcellona”.
Condizioni di Mascherano: “Ha preso un colpo alla coscia destra, non giocherà, non vogliamo rischiare un giocatore fondamentale”.
Queste le dichiarazioni di Dani Alves:
Sfida di Champions che viene dopo la vittoria del Bernabeu: “Il morale è alto dopo aver vinto il ‘Clasico’. Quando vinci si rinforza la fiducia, c’è la sensazione di aver lavorato bene. Quando sono in gioco i 3 punti è importante ottenerli per l’obiettivo finale. Questa è la storia del calcio”.
Su come descriverebbe la prestazione contro i Blancos: “Non sono necessari aggettivi qualificativi. Ho imparato una cosa nella mia esperienza: le vittorie ti indeboliscono, ti fanno pensare cose irreali. Va bene aver vinto ma l’obiettivo, la meta è un’altra. Se vinci una partita come questa ma poi non vinci alla fine della stagione non hai vinto niente. Quanto più ferito è il rivale, più è pericoloso”.
Lo 0-4 è un risultato per la storia, ma ce ne sono state anche altre.Su quali di queste giornate ti sei divertito di più: “A me importa solo il lavoro fatto da noi, abbiamo letto la partita alla perfezione, siamo stati incredibili su tutta la linea, ognuno nella sua posizione. E’ stata una vittoria con una superiorità evidente, siamo stati migliori del rivale. E’ andata anche meglio del 2-6″.
Data la superiorità dimostrata in campo sabato se sia rimasto scontento per il mancato 0-5: “Quello che vogliamo è che rispettare l’avversario. Per noi queste partite se possiamo vincerle 0-100 è meglio di 0-4. Io credo che la cosa più importante è vincere la partita. Queste partite sono ricordate perché hai dimostrato superiorità rispetto al rivale”.
Il percorso da Guardiola a Luis Enrique: “Da Guardiola ad oggi abbiamo rivoluzionato il calcio. Il Barcellona ha rappresentato un intervallo in questo percorso iniziato con Pep, siamo riusciti a fare in modo che la gente si sia innamorata nuovamente del calcio. Sono passati gli allenatori però abbiamo mantenuto la stessa idea. Stiamo prolungando questo cambiamento e spero che duri molto tempo ancora. La gente che ama questo sport è grata a queste squadre che hanno le idee così chiare. Quest’anno stiamo riuscendo ad essere migliori dello scorso anno, ma dobbiamo vincere a fine anno altrimenti non ha senso”.
Parlando del suo possibile addio di cui si è parlato recentemente: “Sembrava che ci fosse una campagna per buttarmi fuori di qui, ma io sono forte ed insisto. Di solito quando si gareggia con me si perde, la mia dedizione per questa professione è superiore a chi fa campagne senza senso. Se vogliono sapere chi sono io mettano il mio nome su google che sembra essere più intelligente di molti”.
Sui fischi del Bernabeu: “Non pensiamo nulla, ci bastano le nostre cose. Che gli vada bene o male per noi è indifferente. In fin dei conti è una gara in cui devi essere più forte. Non è un problema nostro quello che succede lì, ma quello che succede lì”.
Sul calo di Ronaldo come un giocatore non in grado si decidere le partite: “Vedo in Cristiano un giocatore con grandi qualità, forse questo è il problema. Troppo protagonista, e quando sei così se vinci parleranno sempre di te ma quando perdi devi ingoiare tutto. Se la squadra non fa le cose bene è colpa tua, se non vinci è colpa tua. Questi personaggi devono essere abituati a questo”.
Reazioni quando non gioca Messi: “Noi siamo pronti per giocare e la nostra preoccupazione era in questo caso che Leo fosse pronto per le partite che abbiamo davanti. Il nostro obiettivo era il suo recupero al più presto perché ci possa aiutare in futuro in situazioni più importanti. Messi è un giocatore ma una grande squadra non è solo un giocatore, è il lavoro di tutti in cui tutti danno il proprio contributo, è la squadra che segna la differenza. Qui si parla di Messi-dipendenza, ma lui è uno, è il nostro stendardo. Il nostro obiettivo è questo stendardo sia in alto”.
Se siano nel miglior momento di forma: “Siamo molto esigenti, pensiamo sempre di poter migliorare. Da molto tempo non sento commenti del tipo che il Barça va malissimo, è da un po’ di partite che non prendiamo gol. Né prima andavamo così male, né oggi siamo così fenomenali. Più equilibrati siamo, più possibilità abbiamo di puntare ai titoli. Nella stagione ci saranno momenti buoni, altri meno, ma bisogna sempre mantenere la serenità”.
Florenzi come suo erede: “Sì, anche se siamo già in tanti! Florenzi è un grandissimo giocatore, ha un’enorme qualità. Ha un piede eccellente, è un giocatore da tenere sott’occhio. Tutti i giocatori che verranno nella nostra squadra per aiutarci a migliorare saranno benvenuti. Giochiamo uno sport di squadra, più passa il tempo mi rendo conto di quanto sia importante il collettivo. L’obiettivo è sempre lo stesso: arrivare alla fine della stagione nella foto dei campioni”.
Infine sul fatto di incontrere Keita e Maicon: “Sono due giocatori che rispetto moltissimo per quello che abbiamo vissuto insieme. C’è grande qualità da parte loro, giocano un buon calcio. E’ un onore poter giocare contro gente brava come loro due. Con Maicon ho un rapporto di rispetto reciproco molto grande. Il rispetto che abbiamo l’uno per l’altro si ottiene con un buon rapporto, ritrovarlo per me è un grande onore”.