Le parole del mister Luciano Spalletti a Premium Sport.
“Quello che ci siamo detti tutta la settimana, al di là delle complicazioni, sono state le stesse complicazioni. Quando devi vincere delle partite, quando hai un Napoli così, diventa difficile. Abbiamo fatto una buona partita e stasera si è giocato bene, siamo stati tignosi, abbiamo cambiato qualcosa, abbiamo sofferto e siamo rimasti lucidi. Volevamo vincere, non pensavamo ad altro. Se volete farci un complimento è questo, cioè non è tanto la vittoria, è la dimostrazione di che persone siamo che fa la differenza, di questa perseveranza, di questo fatto di lavorare credendo di raccogliere un obiettivo prima o poi e anche se per ora non vale niente, rimane viva la possibilità di arrivare secondo. Loro hanno questo animaletto dentro lo stomaco che viene sempre fuori, ti fa vedere che persone sono. Aver vinto oggi è un premio al valore della persona. Banti? Ha arbitrato in maniera importante, ha avuto sempre lo stesso metro, ha dato subito quel segnale lì, che non fischiava le punizioni mezze e mezze, ha avuto equilibrio, ha dato un segnale del taglio dell’arbitraggio. Perotti? Ha bisogno di avere spazio tra le linee, quando gli chiedi qualcosa di diverso fa partite meno buone, non era contento quando l’ho sostituito. Lui di venire a giocare in quello spazio ristretto a centrocampo o nella difesa avversaria, non lo metti a suo agio. Ha fatto meno di quello che avrebbe potuto fare, mentre Salah se lo fai giocare davanti ti si gira in un fazzoletto. Fa tanti gol Salah, se lo avessi messo a sinistra avrebbe fatto anche tanti gol in più. Futuro? Ci mancano due partite che dobbiamo vincere assolutamente, dobbiamo avere la visuale lucida, di parlare dei contratti non ha senso, alziamo solo un polverone, guardiamo solo all’obiettivo. Sabatini? Io ho detto che tornerei a lavorare con lui, ma si può dire anche di no. Tarabelli mi vuole all’Inter? (Ride) Andiamo avanti. Noi bisogna rimanere a fare i nostri discorsi, dentro gli spogliatoi si parla solo di quello, delle uscite di Benatia, di Bonucci che doveva essere sempre marcato, all’inizio abbiamo difeso male, da dietro non abbiamo fatto uscire palle pulite. Quando ti pressano bene e non fai i primi passaggi, devi buttarla. I calciatori, i nostri professionisti, hanno trovato il bandolo della matassa non facile da sbrogliare”.