BARFORZALUPI.IT – Dal nostro inviato Edoardo Tomassi
Consueta conferenza stampa per Luciano Spalletti alla vigilia della gara di campionato che vedrà la Roma affrontare il Napoli, in quella che sarà l’ultima chiamata per rimanere agganciati all’obiettivo secondo posto.
“Ho appena parlato con il medico per avere delle indicazioni relative a Ruediger e sembrerebbe tutto a posto e sembra possibile che possa fare l’allenamento insieme al gruppo. Vainqueur ha subito una contusione alla coscia ma sta bene. Tutti a disposizione anche se c’è da svolgere l’allenamento di oggi”.
Il Napoli gioca sempre con gli stessi 11, questo è un bene o un male? “Diventa difficile poterlo valutare. Si è visto che quando sono stati utilizzati loro hanno dei calciatori forti anche al di fuori degli 11. Se hanno fatto questo campionato e fatto questi numeri hanno ragione loro perché sono la squara da portare in evidenza come calcio giocato, numeri, atteggiamento e continuità. Sono stati i più forti dopo la Juventus”.
Domani ci sarà una squadra che gioca a viso aperto, influirà sulla formazione? “Io la formazione qualche volta l’ho cambiata ma no, cercheremo di mettere in campo la nostra squadra, quella che ci da le maggiori garanzie. Loro riescono a ricompattarsi in fase difensiva e hanno giocatori che ti scappano dietro la tua linea difensiva”.
Ne parlano tutti, a Roma-Napoli sarà la penultima partita in carriera di Totti allo stadio Olimpico? “Lo devi chiedere a Pallotta. Ci sono entrato troppe volte in questa situazione e non ho voglia di trattare argomenti che stanno a cuore a voi e a me ma sono stato troppo disponibile fino ad oggi. Ora siamo tutti in discussione per l’obiettivo che abbiamo avanti e vogliamo raggiungere a tutti i costi”.
Da allenatore non ti senti di dire la tua su Totti? “Io sono costretto a subire una rivalità che non esiste soltanto per aver messo in atto dei principi che sono obbligatori in questo ruolo, almeno per quanti mi riguarda. Come ho sempre detto sono molto felice se Francesco il prossimo anno farà la cosa che lo farà felice e sarò al suo fianco. Mi sembra di essere monotono, è una questione che riguarda il presidente e Francesco perché io come tutti dipendo dai risultati”.
Domani si ritroveranno contro Higuain e Dzeko, ora dove sarebbe la Roma se avesse avuto l’argentino? “Io parlo solo dei miei. I miei mi hanno dato la possibilità importantissima nella quale nessuno probabilmente avrebbe creduto, andare a giocare Roma-Napoli come partita decisiva per la qualificazione in Champions. Devo dare merito a questa squadra di averci creduto da subito e questa loro bravura non è stata sottolineata abbastanza. Quando sono arrivato nessuno avrebbe pensato di giocarsi questa partita ad armi pari e questi ragazzi hanno fatto dei risultati straordinari. Loro hanno pedalato subito forte da come quando mi hanno guardato il primo giorno. Se non avessi creduto che fosse una squadra forte non sarei venuto e loro me lo hanno fatto vedere fin da subito. Dentro loro c’è anche Dzeko, forse non l’ho sostenuto abbastanza, ma credo anche che un campione come lui non abbia bisogno di sostegno. Higuain è straordinario ma sono contento di quello che ha dato Dzeko”.
Dopo l’ultima partita ha detto che la sua squadra non ha molto carattere come nell’occasione della punizione voluta battere da Manolas senza che nessuno si opponesse, come si risolve? “Secondo me è un’analisi giusta ma Manolas sa battere anche le punizioni anche se c’è chi la sa battere meglio. Ci fosse stato De Rossi, Strootman…Ripensandoci non è che io abbia posto proprio così la risposta, io ho preferito più puntare sulla qualità, sull’autostima, sulla tecnica, la velocità. Questo era ciò in cui io vedevo sbocco. Si è visto che quando deve venir fuori la furbata, l’episodio, la bravura nella singola situazione non si riesce a portare a casa tanto. Il risultato è sempre dipeso dalla qualità della squadra o dell’individuo singolo. Carattere lo ha anche la mia squadra”.
La squadra sembra meno brillante: “Abbiamo espresso qualcosa di meno rispetto al primo periodo ma è sempre dipeso dal fatto che abbiamo messo meno qualità e meno giocate perché sotto l’aspetto della corsa non è così. Noi seguiamo la squadra con il satellitare e se li confrontiamo il rendimento è sempre quello, una squadra presente sotto il profilo della corsa anche se dipende molto da come si corre e a volte abbiamo corso meno bene di altre volte”.
Nonostante la presenza di Higuain la Roma ha l’attacco migliore. Il dato più inquietante però è che la Roma soltanto in 6 occasione ha mantenuto la porta inviolata: “Anche usando qualche altro giocatore noi abbiamo giocatori offensivi negli esterni e nell’atteggiamento siamo offensivi. Non ho mai usato due mediani di contenimento ma centrocampisti che sforano in trequarti e globalmente questi dati somigliano alle scelte generali della squadra. Nonostante questo si può far meglio”.
Lei ha detto che questa squadra ha bisogno di entusiasmo, ieri lo ha visto in Totti? “Ho apprezzato moltissimo quello che è stato il suo messaggio, da capitano vero. Ieri lui ha svolto allenamento da solo come in altre situazioni io posso avere un contatto diretto con i calciatori che posso concedere soltanto quando riguarda la famiglia. Lui aveva questo evento e ha dato disponibilità nel venire prima e ha fatto tutto quello che doveva fare con attenzione e disponibilità. Lui è una risorsa in qualsiasi ruolo e in qualsiasi situazione che lo riguardi”.
Quando parla di questa rivalità, le da fastidio? “E’ giusto rendere merito ai numeri che accompagnano questo campione. A volte sarò sembrato rigido, duro, ma lo ho sempre fatto secondo i principi che devo attuare in questo ruolo. Chi è affezionato a una causa può perdere di vista quello che è il modo giusto di gestire una squadra. Devo far sentire importanti tutti i calciatori. Non ho rivalità con nessuno e sono qui per fare risultati”.
