Il popolare attore è intervenuto questa sera nel programma “Io sto con gli indiani” sulle frequenze di Centro Suono Sport, per augurare un Buon Natale a tutti e parlare della Roma, sua squadra del cuore:
“Posso dire di essere diventato romanista grazie ad una… Amatriciana – ha raccontato – Tanti anni fa, appena arrivato a Roma, mi dedicavo spesso ad accompagnare allo stadio i portatori di handicap. Per primo mi capitò un tifoso laziale poco socievole che rifiutava persino alcune tappe di avvicinamento di rito, come la piacevolissima sosta al Bar del Tennis per fare uno spuntino prima della partita, per me essenziale a quei tempi, visto che ero campione di ‘Salto del Pasto’. Una volta toccò a un tifoso romanista, più godereccio. Fu proprio lui a volersi fermare per un gustosissimo piatto di Amatriciana. Da quel giorno la Roma mi fu più simpatica. Poi nacque l’amicizia con Paulo Roberto Falcão, con Toninho Cerezo, e con tanti altri giocatori giallorossi”.
Mettendoti nei panni di Oronzo Canà, qual è il tuo “collega” della Roma che hai apprezzato di più?
“Certamente non Spalletti, per come ha trattato Francesco Totti nella sua ultima stagione da calciatore. Devo dire che tra tutti i calciatori che hanno recitato una parte nei miei film, quello che ha un innato senso della battuta”.
Cos’è il Natale per te?
“Per me il Natale è Famiglia. Per diverse ragioni ho avuto poche occasioni di trascorrerlo insieme ai miei cari. In questi ultimi tempi, invece, capita più spesso e ne sono felice. A casa altro che pesce crudo, noi facciamo una grande abbuffata di frutti di mare”.
Desideri fare gli auguri a una persona in particolare?
“Ad Eusebio Di Francesco, perché ha bisogno di coraggio, e se lo merita davvero”.