LEICESTER, PARI E VELENI. Il Tottenham non molla

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NEVER GIVE UP. Il Leicester di Claudio Ranieri ci dà un’altra lezione. Mai mollare e lottare fino all’ultimo secondo di ogni match, ormai è diventato un credo dalle parti del Leicestershire. Così è stato: le Foxes sono riuscite in poco tempo a metabolizzare il terribile uno due degli Hammers (Carroll al minuto 84 e Creswell di pregevole fattura all’85°) e raggiungere il pareggio con un rigore a tempo scaduto di Ulloa. Nemmeno il miglior regista di thriller avrebbe saputo scrivere miglior trama.

Per ogni trama che si rispetti, deve esserci l’attore, il protagonista principale, incarnato questa volta dal signor Jonathan Moss da Sunderland. Il fischietto ne ha combinate di tutti i colori: ha fischiato due calci di rigore generosi (uno per parte) e ha estratto un rosso pesantissimo nei confronti di Jamie Vardy reo di aver simulato sull’intervento di Ogbonna (lo stesso italiano si è reso protagonista di un altro intervento al limite, nei confronti di Fuchs). Il day after inglese è stato in piena “salsa italiana”, centrato sulle polemiche nei confronti del direttore di gara che si è preso le prime pagine di tutte le maggiori testate giornalistiche inglesi che gli hanno dedicato, come il The Sun, che con un eloquente “Accused” ci è andato giù pesante, ed il Mirror, che si è limitato ad un “Rabbia contro l’arbitro”. Chi rischia grosso è proprio il capocannoniere delle Foxes: al momento dell’espulsione Vardy ha puntato l’indice verso il giudice di gara rivolgendogli parole non proprio eleganti, e si pensa che lo stop possa essere maggiore di una giornata (probabilmente due). In tutto ciò, mister Ranieri cosa pensa? Ormai ha indossato a pieno regime i panni del British man ed ha schivato qualsiasi provocazione post-gara, anche se rientrato negli spogliatoi accigliato al triplice fischio, affermando, anche con un pizzico di ironia: “Non voglio parlare degli arbitri, non lo faccio mai. Vardy non è uno che cade al minimo contatto, il problema è che corre così veloce che basta poco per mandarlo a terra. Se ha insultato Moss? No, non mi risulta“. Non c’è bisogno di un’onorificenza al cavalierato per aver unito una città e affratellato genti di razza diversa, come proposta dal parlamentare laburista Ashworth, per certificare quanto Claudio Ranieri sia Sir.

Il Tottenham è li, non molla di un centimetro, anzi, ne guadagna due nei confronti del Leicester. Giocare al Britannia Stadium, non è mai facile, anche se i padroni di casa dello Stoke City non hanno più niente da chiedere al campionato, avendo archiviato anche quel lumicino di speranza che li portava a credere in un piazzamento Uefa: lì davanti le altre corrono troppo. Solito uragano Spurs, perché quando si vince bisogna farlo bene: 0-4. Quando parliamo di uragano ci riferiamo ovviamente anche e soprattutto ad Harry Kane, che timbra il cartellino due volte e si riprende il trono dei marcatori con 24 gol. Il gol dello 0-1 è stato di bellezza rara, ma anche il quarto (che ha sancito la doppietta di Alli) non è stato da meno. Gli Spurs tengono fede alle parole dell’allenatore dei Potters: “Attaccheranno per vincere. Ciò ci aiuterà. In casa abbiamo battuto Manchester United, Manchester City e Chelsea, se il Tottenham vuole vincere qui, deve essere costante in tutti gli aspetti della gara…“. Purtroppo per te, caro Mark, gli Spurs lo sono stati, e come.

CDN

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