LE PAGELLE DI ROMA-ATALANTA 1-1 di Franco Bovaio

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DE SANCTIS 6

Mai impegnato tranne che nell’occasione del rigore di Denis.

TOROSIDIS 6

Spinge tanto e si fa trovare spesso in area a raccogliere i cross di Florenzi, tanto che sfiora il colpo vincente.

YANGA-BMIWA 6

Torna titolare dopo molto tempo e fornisce una prova convincente.

ASTORI 4

Troppo ingenuo nell’occasione del rigore che porta all’1-1. Poteva e doveva fermare lo slancio evitando di andare al contatto con Emanuelson, che ormai aveva perso palla. Poi salva bene su Gomez. Ma l’errore pesa troppo sulla sua prestazione.

HOLEBAS 5

Soffre le incursioni di Gomez e Denis, fa qualche cross interessante, ma la sua prestazione risulta insufficiente.

PAREDES 5

Non sfrutta l’occasione. Appare fuori dal gioco e dagli ingranaggi del centrocampo giallorosso.

NAINNGOLAN 6

Meglio che nelle precedenti uscite, giostra bene tra centrocampo e attacco, è sfortunato al tiro, ma almeno ci prova.

FLORENZI 6,5

Ancora una volta il migliore. Gioca un’infinità di palloni e ne crossa molti in mezzo, dove però non c’è mai nessuno a raccoglierli. Batte punizioni e calci d’angolo, ma spreca l’azione del possibile 2-1 non passando il pallone a Totti al centro.

LJAJIC 5

Si procura il rigore dopo solo due minuti, ma poi è troppo evanescente.

ITURBE 5

Troppo fumo e poco arrosto. Corre, si impegna, ma sempre senza costrutto.

TOTTI 6,5

Gioca un’infinità di palloni e pare l’unico in grado di inventare qualcosa, ma è lasciato troppo solo dai compagni. Non ha mai qualcuno con cui dialogare e non può cantare e portare la croce.

IBARBO 6

Entra al posto di Iturbe e rispetto a quello è più imprevedibile.

KEITA 6,5

Entra al posto di Paredes e la Roma cambia marcia, tanto che ha due occasioni che non sfrutta

DOUMBIA sv

GARCIA 5

Nonostante la gara si metta subito in discesa non riesce a sfruttare il vantaggio. Il suo 4-2-3-1 è sempre penalizzato dalla mancanza di una vera punta d’area di rigore che apra i varchi e concretizzi le azioni create dalla squadra. Il discorso è vecchio, ma i mali della Roma sono tutti lì, in attacco, dove non c’è chi segna.

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