Le pagelle di Milan-Roma 1-3

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SZCZESNY 6,5

Alcune grandi parate, una indecisione sul gol di Bacca, ma tutto sommato più che sufficiente.

FLORENZI 5,5

Una gara al di sotto delle aspettative. Batterie un po’ scariche? Ci può stare.

MANOLAS 6

Controlla senza patemi Balotelli, poi si perde Bacca. Comunque sufficiente.

RUDIGER 6

Stessa pagella di Manolas. Ormai è una garanzia. Da tenere.

DIGNE 6

Spinge bene nel primo tempo, più guardingo nel secondo. Bene comunque.

PJANIC 7

Leader del gioco giallorosso. Guai cederlo. Inventa l’assist (splendido) per El Shaarawy.

DE ROSSI 6,5

Gara ordinata e diligente. Tatticamente perfetto. Vedrete che andrà agli Europei. Se lo merita.

STROOTMAN 7

L’assist con cui manda in gol Salah merita la copertina. I calci che prende dimostrano che è tornato. Siamo stracontenti per lui. Bravo!

NAINGGOLAN 6,5

Ormai il ruolo dell’incursore alle spalle delle punte (o del finto centravanti) è il suo e lo interpreta alla perfezione. Da tenere anche lui, come Pjanic, per costruire una grande Roma che l’anno prossimo punti al titolo.

SALAH 7,5

Una spina nel fianco della difesa rossonera. Non lo prende mai nessuno, dà metri a Mexes, Alex e Romagnoli. Il migliore.

EL SHAARAWY 7

Il grande ex tanto rimpianto dai tifosi rossoneri. Una bella partita per lui e che la Roma lo riscatti. Assolutamente!

TOTTI 6,5

Basti dire che quando entra la San Siro rossonera si alza ad applaudirlo. Poi entra nell’azione del gol di Emerson con un colpo di tacco dei suoi. Quello che tocca diventa oro. Roba da campioni. Roba da Totti.

EMERSON 6,5

Entra e segna il suo primo gol in A. Noi ci punteremmo e crediamo che Spalletti voglia fare altrettanto.

DZEKO sv

SPALLETTI 9

17 risultati utili consecutivi, miglior attacco del campionato con 83 reti, un cammino che nel girone di ritorno somiglia tanto a quello della Juve, una vittoria a San Siro contro il Milan in surplace. Nainggolan inventato trequartista, Salah ed El Shaarawy trasformati e tanti altri giocatori della rosa rigenerati. La Roma terza è merito suo. E se non c’era Higuain arrivava pure secondo. Il punto fermo della Roma è lui, per oggi e per il futuro.

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