Rinaldo Boccardelli, tecnico della scuola calcio della As Roma ed ex giornalista del Corriere dello Sport, è intervenuto ai micorofoni di Centro Suono Sport, nel corso di Un derby lungo un anno.
“Con molti anni di ritardo sto facendo quello che avrei voluto fare fin da piccolo. Volevo fare il calciatore e non ci sono riuscito, ho fatto molto volentieri il giornalista però adesso ho avuto questa occasione di lavorare con le giovanili della Roma ed è un’esperienza molto bella”.
Esperto di tattica. Garcia ci aveva abituato alla fedeltà nel modulo, ora? “E’ una Roma camaleontica, cambia modulo anche nella stessa gara perché ha i giocatori per farlo. Garcia ha capito che con questa rosa può creare una squadra imprevedibile. Parte col 4-3-3 e grazie alla duttilità e alle caratteristiche di Florenzi e Iago Falque può cambiare in corsa. Per esempio con Maicon in campo la Roma difendeva quasi a 3 con Digne fermo dietro. Insomma una Roma che adesso punta sul non farsi capire”.
Contro l’Udinese in alcuni momenti anche il 4-5-1: “Tra le novità c’è proprio la posizione di Gervinho e il cambiamento in fase difensiva. Non è un incontrista ma scalare e fare da schermo da equilibrio e la squadra avversaria se lo ritrova in corsa nelle ripartenze. Con spazio davanti è ancora più pericoloso. La Roma guadagna lo spazio per Gervinho e in questo senso anche Dzeko è molto importante. Salire mentre hai Gervinho o Salah o Florenzi che corrono è importantissimo”.
Spirito di sacrificio delle ali: “Io vedo il cambiamento dal secondo tempo di Minsk. Nel primo tempo ha gettato la partita giocando con tre punte che non tornavano e non si sacrificavano. Forse è stata presunzione. C’è stata una svolta e probabilmente ha chiesto più disponibilità ad alcuni giocatori. Nel 4-3-3 i due esterni devono necessariamente tornare altrimenti è un modulo squilibrato”.
E’ stato affermato anche che lo spogliatoio non segue Garcia: “Secondo me la squadra non è mai sfuggita di mano a Garcia. Ci sono stati dei momenti particolari dovuti a qualche problemino in difesa dove la Roma ha fatto ruotare per forza di cose tre giocatori accanto a Manolas. Se è prima in classifica da sola e nelle ultime 5 partite ha vinto convincendo. Garcia ha ripreso in pugno la situazione per bene con la squadra che gioca bene e dà l’impressione di divertirsi. E’ una squadra che sa quello che fa e questo vuol dire che il tecnico c’è.
Dove migliorare questa Roma? “Mi è piaciuto l’atteggiamento di Firenze. La Roma ha svolto due partite, la prima dove si è portata avanti di due gol pressando alto e sorprendendo la Fiorentina. Dopo si è messa dietro e ha giocato in contropiede. Difficile migliorarla, va registrata la fase di non possesso, che definiamo di riconquista, e evitare alcune amnesie”.
L’uscita di Manolas contro l’Udinese ha dimostrato le poche alternative: “Lì c’è stato anche un calo di concentrazione. Nelle ultime partite Manolas marcava il suo diretto avversario, quello che sfuggiva da destra e spesso andava anche sul centrosinisrra a marcare ciò che sfuggiva a Roudiger. Un Manolas Straordinario”.