Si allunga la lista di figure barbine da parte del Presidente della FIGC Carlo Tavecchio. Agli insulti razzisti su “Optì Pobà e i neri mangiatori di banane” o quelli misogini delle “Donne handicappate nel calcio” se ne sono aggiunte delle altre. Questa volta gli ambiti toccati sono quelli dell’antisemitismo e dell’omofobia.
A confermarlo è il Corriere della Sera che è riuscito ad entrare in possesso dell’audio di un colloquio fatto da Tavecchio con il quotidiano online Soccerlife. Bersaglio principale è tal Cesare Articoli definito come “ebreaccio”, salvo poi tentare una misera giustificazione, una volta capita la gaffe con un “Non ho niente contro gli ebrei”.
Di seguito, riferendosi ad un ex dirigente della Federazione si è lasciato scappare un: “Ma è vero che è omosessuale? Io non ho nulla contro, però teneteli lontani da me. Io sono normalissimo”.
Queste le sue parole nel tentativo di spiegare tali uscite al Corriere della Sera: “Sono vittima di un ricatto. Ho incontrato una persona che conosco da tempo, alla quale non ho concesso, come invece chiedeva, finanziamenti per la sua attività editoriale e la possibilità di utilizzare la Federazione come veicolo per ottenere contributi europei. Ho ottimi rapporti con la Comunità ebraica, non solo di natura sportiva, e ho sostenuto la posizione di Israele nell’ultimo Congresso della Fifa. Ogni tentativo di screditarmi e calunniarmi attraverso metodi illeciti, che rispondono a metodologie oggi purtroppo assai diffuse, sarà perseguito nelle sedi opportune”.