THE IMPOSSIBLE DREAM HAS JUST BECOME REALITY, possiamo gridarlo ad alta voce, questa volta davvero è fatta, il Leicester è campione d’Inghilterra per la prima volta nella sua storia e Claudio Ranieri è Re d’Inghilterra. Il “suo” Chlesea, perché il nostro Claudio li ci ha lasciato più di un pezzo di cuore, ha regalato il titolo alle Foxes e ha fatto si che si concretizzasse il sogno, in una notte da paura, in una notte da Leicester. Inizia tutto nel verso sbagliato, basta un tempo al Tottenham per portarsi sullo 0-2 ma quando Cahill accorcia le distanze le gambe iniziano a tremare e la mente gioca un brutto tiro agli Spurs che subiscono il 2-2 di Hazard e iniziano a perdere la testa in campo. Esplode la festa nei pub e nelle strade di Leicester, a casa Vardy dove secondo i tabloid si sarebbe riunita la squadra, esplode la festa anche nell’aereo sulla quale viaggiava il Tinkerman di ritorno da Roma dove ha trascorso la giornata in compagnia della madre novantaseienne, ne siamo convinti, avrà offerto champagne a tutti equipaggio compreso. Sventola in alto la bandiera italiana insieme a quella inglese e thailandese nei cieli delle Midlands orientali. Adesso Mahrez può essere riempito di pizzicotti, perché non sta dormendo, non sta sognando, è tutto vero. Mattone dopo mattone le Foxes hanno costruito la loro impresa, partendo da lontano esattamente l’otto agosto in un caldo pomeriggio battendo in casa il Sunderland per 4-2 e facendo scivolare via un po’ di quell’alone di scetticismo che aleggiava intorno alla figura di Ranieri nominato da poco nuovo manager del club. Le conferme sono arrivate da li a poco vincendo in casa del West Ham e compiendo autentici capolavori contro le Big più quotate (di nuovo Tottenham, Manchester City, Liverpool, Chelsea) ed inanellando un bel filotto: non perdono esattamente dal 14 febbraio quando solo al 93esimo si piegarono ad un Arsenal ancora in corsa. Ma questo è passato, è storia, come quella che stasera hanno scritto e rimarrà per sempre impressa. La Premier ci ha abituato a belle storie, come quelle del Derby County negli anni 70 (anche se li era First Division) del Nottingham Forest entrambe guidate dal mago Clough, del Blackburn di Alan Shearer che nel 1992 sorprendentemente si impose, ma questa ha un sapore diverso, è più bella perché tratta di una squadra che in questa Premier ci è stata con le unghie l’anno scorso, all’ultimo respiro. Kasper Schmeichel che ha finalmente eguagliato il papà e non verrà più ricordato come “il figlio di”, Morgan, Huth che hanno rappresentato una diga, Simpson e Fuchs che corrono come dannati, così come Kantè che quasi si sdoppia tanto che va veloce, Okazaki, Drinkwater, Schlupp, Mahrez primo africano MVP della Premier e Vardy che segna e quanto segna, emblema della classe operaia che va in paradiso, lui che davvero era un operaio e si divertiva nelle serie minori. Ma grande merito va ad un vero gentiluomo, una persona perbene, prima grande uomo e poi grande allenatore, incompreso nella maggior parte delle precedenti esperienze, ma amato dai giocatori (Lampard ha dichiarato che è quello che è grazie a lui) e soprattutto dai tifosi: Claudio Ranieri. Stasera allo Stamford Bridge campeggiava una scritta: “Let’s do it for Ranieri”. Il Tinkerman, l’eterno secondo ha saputo creare un amalgama, valorizzare il materiale a disposizione creando un gruppo unito, di amici più che giocatori, non usando il pugno di ferro ma lasciandoli liberi: “Se vengono da Coverciano e vedono cosa mangiano i miei e quello che fanno nel tempo libero, mi strappano il patentino”, schietto come sempre; no il patentino non te lo strappano ma semmai ti fanno una statua per quello che sei stato in grado di fare. Da stasera caro Claudio non sarai più l’eterno secondo ma semplicemente THE KING… senza scomodare la real casa britannica. Adesso le scommesse e le promesse vanno mantenute, Gary Lineker nativo e tifoso del Leicester, dove mosse i primi passi da calciatore deve camminare per le vie della città in mutande, quelle stesse vie che il sindaco ha promesso di intitolare agli eroi moderni che hanno portato il nome del suo comune sulle bocche del mondo intero.
Grazie di tutto ragazzi, avete saputo farci emozionare e piangere come bambini, perché noi, come voi non supereremo mai questa fase.
CDN
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