Il Porto di Nuno Espirito Santo: squadra veloce, giovane e tecnica

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L’urna di Nyon ha deciso che l’avversario della Roma ai preliminari di Champions League sarà il Porto. La squadra portoghese, con sede ad Oporto, è stata fondata nel 1893 ed è ora nelle mani dell’imprenditore Pinto da Costa, il presidente più titolato al mondo con ben 58 titoli tra campionati portoghesi e competizioni internazionali.

Ha ricominciato questa stagione nel tentativo di ritrovare una sua identità, dopo essersi posizionata al 3° posto nella scorsa stagione (la vittoria in campionato non arriva dal 2012/2013) e dopo essere uscita ai gironi nell’ultima Champions League (essendosi qualificata terza in un girone con Chelsea, Dinamo Kiev e Maccabi Tel Aviv, per poi uscire subito dall’Europa League per mezzo del Borussia Dortmund).

L’allenatore scelto per la rinascita è Nuno Espirito Santo, allenatore portoghese che ha iniziato la sua carriera come preparatore dei portieri al Malaga (essendo lui stesso un ex portiere), e dopo una parentesi al Panathinaikos come assistente, è diventato allenatore del Rio Ave, modesta squadra portoghese. Nonostante tutto, con la squadra di Vila do Conde, piccola città di circa 74 mila abitanti, riesce a guadagnare la finale della Taça da Liga e della Taça de Portugal (corrispettive delle nostre coppe nazionali), perdendo entrambe contro il Benfica. Ma questo storico risultato ha permesso al Rio Ave di qualificarsi all’Europa League dell’anno successivo, dove poi uscirà ai gironi. Dopo una stagione e mezza al Valencia senza infamia e senza lode, viene esonerato nel novembre del 2015, per poi decidere di prendere le redini del Porto il 1° giugno di questa estate.

Con Espirito Santo, la squadra di Oporto ha sperimentato principalmente 2 moduli in questo precampionato. Date le difficoltà della retroguardia dimostrate con il 4-3-3, l’allenatore portoghese ha virato sul 4-2-3-1, ottenendo maggiore solidità difensiva, ma una minore inventiva in attacco. Le sfide di precampionato, però, non sono particolarmente indicative, considerando che la maggior parte dei nazionali non erano a disposizione.

La squadra portoghese non ha fatto importanti investimenti, se non l’acquisto dell’ex Inter, Alex Telles dal Galatasaray, il difensore brasiliano Felipe dal Corinthians e l’ingaggio dell’ex Liverpool, Joao Texeira.

Perciò, lo schieramento più probabile dovrebbe vedere in porta l’ex Real Madrid Iker Casillas, in difesa lo spagnolo Marcano e l’olandese Martins Indi con, ai loro lati, Layun sulla sinistra (insidiato però dal brasiliano Telles) e l’esperto Maxi Pereira sulla destra. A centrocampo, davanti alla difesa, Danilo Pereira e Ruben Neves (in ballottaggio con Andrè Andrè), mentre sulla trequarti il trio Jesus Corona, Hector Herrera e Yacine Brahimi a supportare il loro miglior marcatore della scorsa stagione, Vincent Aboubakar.

Una squadra molto giovane (età media di circa 25 anni) che però possiede una buona esperienza in Europa e vanta giocatori di grande velocità e ottima tecnica. La difesa può garantire una buona solidità, capacità di spinta e costruzione di gioco, mentre il centrocampo e la trequarti sono un misto di potenza, intelligenza tattica e velocità. Attenzione soprattutto a quei tre davanti, in grado di inventare per il potente Aboubakar, ma soprattutto capaci di tirare fuori dal cilindro colpi di classe e grandi gol dalla distanza.

Insomma, non un sorteggio semplice per la squadra giallorossa.

 

ANDREA SPASIANO

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