Dalle pagine de Il Tempo , un’interessante analisi del progetto definitivo dell’obiettivo primario della gestione americana: lo Stadio della Roma.
Lo scorso trenta maggio, la Società giallorossa ha portato in Campidoglio le pagine che racchiudono i dettagli della “Opera Magna” di Pallotta. All’interno degli oltre settandue scatoloni di fogli, tra disegni, previsioni di spese e quant’altro, sembra aver preso definitivamente forma lo Stadio di Tor di Valle, con tutte le opere ad esso collegate.
Emergono numeri interessanti: la spesa totale ad esempio, sarà pari a circa 1,7 miliardi di euro, con gli investimenti privati che andranno ad interessare anche le opere di interesse pubblico, espressamente richieste dagli enti interessati, quali Coni e Regione Lazio. Quando una spesa così grande viene effettuate su territorio pubblico, inevitabilmente viene coinvolta anche la politica.
Infatti, quando avvenne il commissariamento dell’ex sindaco Ignazio Marino, vi fu una brusca frenata nei progressi riguardanti lo stadio, visto come Marino stesso fosse un grande sponsor per l’opera giallorossa. A questo proposito, potrebbe risultare determinante l’esito del prossimo ballottaggio per le elezioni comunali a Roma, perchè ovviamente il ruolo del Sindaco non può che risultare primario ed i due candidati hanno opinioni molto diverse, se non antitetiche.
2019-2020: questa, stando ai piani della Roma, dovrebbe essere la prima stagione fuori dall’Olimpico. L’intero complesso invece, dovrebbe essere completato entro il 2022. Ovviamente, tutto il lavoro che verrà svolto per lo Stadio sarà utile anche a riqualificare la zona di Tor di Valle, per una spesa di opere pubbliche pari a 367 milioni di euro.
Quando il Campidoglio avrà finito l’analisi di delle 55mila pagine di progetto, sarà il turno, ancora una volta, della Regione che, tramite la convocazione della Conferenza di Servizi, potrà decidere entro 180 giorni se dare il via ai lavori.
I tempi non sono certo brevi, nè si possono escludere ulteriori intoppi burocratici, visto anche il prossimo cambio di amministrazione, ma tutto quello che la Roma ha presentato è definitivo: se tutto andrà secondo i piani di Pallotta, Baldissoni & co., la Roma tra quattro stagioni avrà una nuova casa, solo sua.