Gene Gnocchi a ruota libera: “Di Francesco troppo perbenino. Tavecchio fuori anche da House Of Cards. Vi svelo il mio Partito del Nulla”

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E’ intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport nella trasmissione Bar Forza Lupi il celebre comico e opinionista, eccezionalmente “Disabato” parafrasando il titolo del programma di Giovanni Floris di cui è ospite fisso:

Abbiamo il piacere di avere con noi Gene Gnocchi, un amico, un “parente”, come si definisce lui, della nostra trasmissione. Ciao Gene, tu sei un vero dispensatore di sorrisi, leggiamo la tua Agenda su Sportweek, il Rompipallone sulla Gazzetta dello Sport, guardiamo il programma Dimartedì e sorridiamo sempre e di questo ti si deve ringraziare.

“Fa piacere. Si fa questo lavoro anche per far sorridere, senza volgarità e con intelligenza”.

Uno dei personaggi di cui sl parla in questo momento è sicuramente l’ex C.T. della Nazionale Giampiero Ventura.

“Vero anche se ormai sembra un bersaglio troppo facile, ma lui non si aiuta certo con le sue dichiarazioni: la sconfitta sarà anche figlia di più cose, come ha detto, ma in campo ha dimostrato di capirci poco. Se deve pensarci De Rossi a dirti di mettere un giocatore come Insigne, non dico dall’inizio, ma almeno nel secondo tempo, vuol dire che qualcosa non va. Cito Alessandro Di Battista che ha scritto che un piccolino (il figlio ndr) gli ha rivoluzionato la vita e anche a Ventura un piccolino, come il folletto napoletano, gliela ha rivoluzionata e in fondo a pensarci anche all’Italia un piccolino come Berlusconi ha fatto la stessa cosa negli ultimi 30 anni”.

Lui è un altro che non molla mai, ora vuole ricandidarsi.

“E’ così. Io l’ho conosciuto ai tempi di Mediaset, non molla niente, neanche 5 centesimi. E’ il prototipo dell’imprenditore brianzolo e possiamo aspettarci qualunque cosa”.

Hai visto il derby? Ha vinto la squadra più forte, no? 

“Non c’e’ stata partita. La Roma ha meritato di vincere, anche se poi i gol sono venuti da 2 errori di Bastos, soprattutto il rigore su Kolarov che è una roba incredibile per un giocatore di Serie A”.

Anche Immobile e Parolo erano in confusione

“Si, infatti continuavano a chiamare Simone Inzaghi Giampiero. Evidentemente non avevano capito che la Nazionale era finita. Anche Buffon in questi giorni è confuso su chi sia l’allenatore: quando ha parlato della difesa della Juve che prende troppi gol, ha chiamato il mister Zdenek Allegri”.

In effetti pensavamo che l’erede di Zeman fosse Di Francesco e invece è la Juventus a prendere tanti gol.

“Ne prende tanti. Penso che il campionato sia più bello anche per questo. Se Allegri non trova la quadratura, i bianconeri possono essere la sorpresa in negativo del campionato”.

Di Francesco sembra così equilibrato che non riusciresti a scrivere neanche un tuo Rompipallone.

“Già, non offre spunti. Ci ho provato, ma è talmente “perbenino”. Volevo dire qualcosa sui giocatori della Roma che vanno a cena e lo lasciano a casa, ma me l’ha bruciata lui stesso in conferenza stampa. D’altra parte li capisco, i romanisti, avere il mister tra le scatole anche a cena… Guarda quello che mangi, che bevi, sul tovagliolo ti disegna la tattica. Poi lui sembra tranquillo, ma in realtà in panchina è molto fumantino. Un pò nei comportamenti in panchina si assomigliano con Spalletti, anche se le testate ancora non le ha date”.

Per la Nazionale si è fatto anche il nome di Eziolino Capuano (allenatore divenuto famoso per le sue “pazzie”, soprattutto quando diventò virale su internet un suo sfogo, in cui minacciò pesantemente i propri giocatori per lo scarso impegno, ai tempi dell’Arezzo).

“Si ma ha rifiutato perchè non vuole associare il suo nome a quello di Tavecchio per non rovinare la sua immagine. Ormai hanno contattato tutti, Tavecchio è alla canna del gas, accusato anche di molestie ora, ce lo fanno diventare antipatico. Dopo la sua storica conferenza stampa in francese era diventato il miglior comico italiano ed invece è andato in confusione: ha detto che si dimette, non farà più House Of Cards, è un po il Kevin Spacey italiano, anche fisicamente lo ricorda”.

Come va il tuo “Partito del Nulla”?

“Bene. Abbiamo avuto l’endorsement di tanta gente, come Fiorello e Zazzaroni. Martedì cominceremo a presentare il programma politico, cosa faremo nei primi 100 giorni, quando saremo al potere. Vi svelo in anteprima che tra 2 settimane avremo il primo comizio del nostro candidato premier, Giorgio Mastrota, che ho scelto perchè può vendere qualsiasi cosa, anche il Nulla. Ho 2 miti, Mastrota e Cesare Cadeo”.

Parliamo del tuo libro “Il petauro dello zucchero”, uscito in questi giorni.

“E’ un dizionario. Ci sono varie definizioni su tanti settori: tecnologia, burocrazia e geografia. La geografia la cito per aiutare Di Maio, che sull’argomento non ne azzecca una. Mi sono reso conto che tanti ospiti dei talk show o dei dibattiti non hanno tanto da dire e allora ho voluto mettere un di cose per aiutarli e farli essere più competitivi. La prefazione la doveva scrivere Del Neri, ma ho dovuto cambiare perchè lui scrive come parla e non si sarebbe capito niente”.

 

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