L’attuale dirigente della Roma, Umberto Gandini, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, per analizzare il suo presente, giallorosso, e il suo passato, rossonero, in vista del match di questo pomeriggio tra le sue ultime società. Questo, uno stralcio delle sue parole:
“Tutto il Milan deve tanto a Silvio Berlusconi, me compreso. Al fianco di Galliani ho vissuto anni bellissimi. Ma quel mondo ora non c’è più.”
Da ministro degli Esteri rossonero a capo del governo giallorosso. Un bel salto…
“Il bilancio è positivo. Siamo in Champions League e l’ultima stagione ci ha consegnato l’addio di Totti. Ma tutto va per il meglio. Francesco s’è calato bene nella parte del dirigente, mentre Eusebio ci sta confermando di aver fatto la scelta giusta. La squadra sta traendo profitto dal suo metodo di lavoro.”
I vostri obiettivi?
“Non è facile far meglio del secondo posto, ma ci proveremo. Anche tutti coloro che lavorano ogni giorno a Trigoria stanno dando il massimo. Meritano una citazione Mauro Baldissoni e il nostro d.s. Monchi e vedo che ogni giorno c’è un progresso. Si programma, puntando su obiettivi strategici.”
A cominciare dal nuovo stadio…
“Siamo molto contenti, se tutto va bene nella primavera del nuovo anno potranno partire i lavori. E ciò ci ripagherà di tante fatiche.”
A San Siro arriva una Roma incerottata…
“Di Francesco farà le scelte migliori, ma in questo avvio di stagione il turnover ha funzionato. Sono più o meno tutti in forma. Anche a Baku le sofferenze finali sono dovute a fattori psicologici. In Champions ora ci giochiamo molto nelle prossime due gare con il Chelsea, ma è tutto aperto e siamo ottimisti.”
Intanto col Milan è uno spareggio…
“Lo sappiamo bene. Quest’anno ci sono almeno sei squadre che lottano per entrare in Champions, anche se è presto questa è una partita-chiave. Il Milan è sempre temibile, ma dopo questa settimana incandescente sarà sicuramente carico. È un’insidia in più, anche se noi giochiamo sempre per vincere.”
Nello scorso torneo a San Siro la sua Roma vinse sia con l’Inter che col Milan. Non c’è due senza tre…
“Quelle furono due vittorie straordinarie, ma ogni partita ha la sua storia. Prendiamo la nostra ultima sconfitta con l’Inter all’Olimpico: immeritata a detta di tutti. Per uscire vincitori da San Siro occorre sempre una gara speciale.”