Fulvio Collovati: “Le ultime due vittorie della Roma fanno classifica e morale, ma non nascondono i problemi. Attenzione a non sottovalutare lo Shakhtar.”

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L’ex giocatore della Roma e della nazionale italiana (con la quale ha vinto anche il mondiale dell’82) Fulvio Collovati ha parlato ai microfoni di “Bar Forza Lupi”, su CentroSuonoSport, per analizzare l’inaspettato pareggio della Juventus in casa contro il Tottenham e la situazione della Roma dopo le ultime due vittorie, che hanno ridato slancio alla squadra giallorossa dopo due mesi molto difficili.

“La partita tra Juventus e Tottenham è un po’ lo specchio del nostro calcio, perché la quinta in classifica della Premier vieni in casa della nostra seconda e strappa un prezioso 2-2, sinonimo di come il nostro campionato sia indietro rispetto ad altri.”

Tra una settimana la Roma incontrerà lo Shaktar. Cosa pensi della squadra ucraina?

“Ho visto lo Shaktar sia all’andata che al ritorno contro il Napoli ed è una squadra che la Roma non deve sottovalutare perché ha molti talenti brasiliani, gioca un ottimo calcio e sa fare buone prestazioni in trasferta. È chiaro che sia meglio di City, Tottenham, Barça o Real, ma non sarà una passeggiata.”

Nelle ultime due partite la Roma è tornata a vincere, seppur contro le ultime della classe.
Secondo te in che stato è la squadra giallorossa?

“Le vittorie sono sempre importanti, primo o ultimo che sia l’avversario che incontri. Nonostante questo la Roma non ha nascosto i problemi che aveva manifestato negli ultimi tempi, ancora troppo legata al gioco e alle individualità. A centrocampo iniziano a mancare le prestazioni di De Rossi e Nainggolan, Dzeko non fa tanti gol e gli esterni, a parte Under che sembra essersi sbloccato, non sono più brillanti come prima. Inoltre la difesa compie qualche sciocchezza in più. Bisogna ritrovare entusiasmo e continuità.”

Under ha risolto gran parte dei problemi della Roma nelle ultime due gare e anche Karamoh ha dato una grossa mano all’Inter nel ritrovare la vittoria dopo tanto tempo. Come giudichi l’utilizzo dei giovani nel calcio italiano?

“Ormai c’è la tendenza di mettere giovani quando si è in difficoltà e questo è sbagliato. Un giovane deve esordire ed essere messo nella condizioni di fare bene quando la situazione è positiva. Di Francesco e Spalletti hanno avuto coraggio e sono stati premiati.”

Tu sei stato un grande centrale di difesa. Come valuti la coppia di centrali della Roma composta da Manolas e Fazio?

“Ritengo che siano due buoni giocatori e che la Roma abbia un’ottima difesa. Fazio fa spesso gol e ha risolto diversi problemi. Manolas ha dei limiti in fase di impostazione, ma è abile nella fase difensiva. Non mi convince, invece, Jesus, di cui l’Inter si è liberata.
Va detto pure che, ora come ora, c’è una carenza di forti difensori”.

Che ricordo hai delle due stagioni nella Roma, fra il 1987 e il 1989?

“Quella di Roma è stata un’esperienza meravigliosa che ricordo sempre con grande affetto.  C’erano grandi giocatori come Völler e Giannini, ma anche tanti giovani. Quella Roma doveva vedersela con il Napoli di Maradona ed il Milan degli olandesi. Una stagione arrivammo terzi. Dunque, una bella Roma, che puntava molto sul settore giovanile. E infatti, dopo 5-6 anni, sono arrivati giocatori come Totti.”

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