A “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport, è intervenuto FRANCO PECCENINI, ex difensore della Roma negli anni Settanta, prodotto del vivaio giallorosso.
Negli ultimi vent’anni la Roma ha fatto esordire in prima squadra 25 giocatori provenienti dal settore giovanile. Un percorso fatto anche da te e da tanti altri giocatori già negli anni Settanta.
“All’epoca era un’esigenza far arrivare più giocatori possibili dal vivaio: non costavano; quindi le società riuscivano ad allestire buone squadre, pur non avendo bilanci floridi. In quegli anni, la Roma ha sfornato giocatori del calibro di Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti e Francesco Rocca, più tanti altri giocatori che hanno avuto carriere importanti in serie A.
Oggi, ci sono delle dinamiche per cui le squadre sono costrette a ricercare all’estero il nome importante. Ad esempio, la Roma è andata a prendere Kluivert pagandolo fior di milioni, lasciando andar via un giocatore come Politano, finito poi all’Inter”.
Ultimo prodotto del vivaio ad esordire in prima squadra, è Luca Pellegrini, sul quale si nutrono grandi aspettative.
C’è il rischio che un giovane possa tradire l’ansia di dimostrare alla piazza tutto e subito?
“Una volta si dava più tempo ai giovani per crescere. Oggi si richiede subito la grande prestazione. Lasciamolo crescere. Le capacità di base e la personalità ci sono. Quindi, diamogli tempo di integrarsi con il gruppo nelle partite ufficiali in modo da dare un giudizio più appropriato.
Abbiamo troppa fretta di giudicare questi ragazzi.
Gli errori che ha commesso contro l’Empoli sono veniali, dovuti al fatto di voler dimostrare immediatamente il proprio valore. C’è, invece, bisogno di tempo e tranquillità”
Cosa pensi di Davide Santon, che sta ritrovando a Roma la via del riscatto?
La mia opinione è positiva. Santon sta fornendo ottime prestazioni. Sono rimasto, infatti, sorpreso di non vederlo titolare in Champions dopo l’ottima partita contro la Lazio. A mio parere, quando un giocatore è in forma ed ha esperienza deve essere utilizzato con continuità.
Credo che la Roma abbia trovato il terzino destro che ricercava da tempo. Speriamo che Di Francesco lo consideri un titolare alla pari degli altri, dopo che inizialmente lo ha lasciato un po’ da parte”.
Di Santon mi è piaciuto molto la semplicità della giocata, senza strafare, fa le diagonali nel modo corretto, i movimenti che un terzino deve fare.
“Sì, sono d’accordo, tutti questi elementi fanno parte del bagaglio di esperienza di Santon nel corso degli anni. I difensori bravi sono quelli che fanno le cose semplici. La parola difensore ha un significato preciso: è colui che difende la propria porta. Alcuni difensori, invece, pensano soprattutto ad attaccare, dimenticando così i movimenti di base della difesa”.